Exu Nathan, artista emergente nel panorama musicale, ha recentemente rilasciato “Striscia di sole”, un singolo che unisce melodie coinvolgenti e testi profondi. Nella nostra intervista ci ha raccontato come la musica sia sempre stata il suo rifugio, un modo per esprimere emozioni che le parole da sole non potrebbero trasmettere.
“Striscia di sole” nasce dall’esigenza di raccontare storie personali, affrontando temi come il tradimento e le difficoltà, ma con un sound che infonde energia. Con il suo singolo, Exu Nathan vuole trasmettere il messaggio che, anche nel dolore, si può trovare la forza per andare avanti. E per il futuro? Ha in mente di esplorare nuove sonorità, senza mai perdere la sua autenticità.
Quali sono state le esperienze che hanno segnato l’inizio del tuo viaggio nel panorama musicale? Cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso artistico?
La musica mi ha sempre appassionato fin da bambino, è il mio rifugio e il mio modo di dare voce a ciò che sento. Amo farla perché mi aiuta a esprimermi in un modo che le parole da sole non potrebbero. Questo percorso è nato dalla necessità di trasformare emozioni e vissuti personali, in musica . Come abbiamo fatto per ”Striscia di sole“
Hai vissuto un momento specifico o un’esperienza rivelatrice in cui hai compreso con certezza che la musica sarebbe diventata il centro della tua vita professionale? Se sì, cosa lo ha reso così significativo?
Non c’è stato un solo momento, ma una serie di esperienze che mi hanno fatto capire che la musica sarebbe stata il mio futuro. Nella mia vita ho vissuto tanto, nel bene o nel malese queste esperienze mi hanno fatto crescere. Ora sento il bisogno di raccontarle e trasformarle in arte, positive o negative che siano.
Nel corso della tua carriera, hai affrontato sicuramente ostacoli e sfide. Come sei riuscito a superarli e quali insegnamenti hai tratto da queste esperienze che hanno arricchito il tuo percorso artistico?
Difficilmente mi va bene “la prima volta”, non sono da classica “buona la prima”. Ho fatto molta gavetta e questo mi ha reso più tenace. Le sconfitte insegnano più delle vittorie, ed è proprio da quelle che ho ricavato il vero guadagno, sia a livello artistico che personale.
Come descriveresti l’evoluzione del tuo linguaggio musicale e in che modo si è riflessa nella tua produzione?
Il mio linguaggio musicale è cresciuto con me. All’inizio seguivo più gli standard del genere, ma col tempo ho trovato il mio stile, senza cercare di assomigliare a nessuno. Amo il pop, ma a volte bisogna usare il trap, a seconda di ciò che vuoi raccontare in un determinato progetto
Per chi sogna di intraprendere una carriera nel mondo della musica, quali sono i consigli che ritieni fondamentali per affrontare le difficoltà e rimanere fedeli alla propria identità creativa?
Il mio consiglio è di essere determinati e non arrendersi alle prime difficoltà. Nel mondo della musica nulla è facile, serve pazienza e tanta gavetta. Bisogna studiare, migliorarsi continuamente e imparare a gestire ogni aspetto della propria carriera. Ma soprattutto, è fondamentale rimanere fedeli a se stessi, senza cercare di imitare nessuno. La vera forza è la determinazione
Con il tuo ultimo singolo, quale messaggio speri di condividere con il tuo pubblico? C’è un’emozione particolare che desideri far emergere?
Con “Striscia di sole” voglio trasmettere un messaggio forte: la vita è troppo preziosa per essere sprecata in scelte autodistruttive. Il brano racconta una storia brutta, un tradimento e la tentazione di perdersi nelle sostanze, ma lo fa in maniera hype, con un sound che coinvolge e ti trascina dentro l’emozione. Voglio che chi ascolta percepisca il contrasto tra il testo e l’energia della musica, capendo che anche nel dolore si può trovare una spinta per andare avanti.
Hai mai pensato di esplorare nuovi generi o sperimentare approcci musicali diversi nei tuoi futuri progetti? Se sì, cosa ti affascina maggiormente di queste potenziali evoluzioni?
Sì, mi piace l’idea di sperimentare e non restare legato a un solo genere. Amo il pop, ma a volte il trap è il linguaggio giusto per certi progetti. In futuro mi piacerebbe esplorare nuove sonorità, magari contaminazioni tra generi diversi, sempre mantenendo la mia identità. Quello che mi affascina di più è la possibilità di evolvermi senza perdere autenticità (ma non sempre è possibile)