Esce a Natale “La Donna di Lana”, terzo capitolo dell’avvincente saga della Contessa Rossa

Tornano le affascinanti Sara Varzi di Casteldelbosco – la Contessa Rossa – e la sua inseparabile amica giornalista, Anna “Care” Caremoli, nel nuovo romanzo di Niky Marcelli La Donna di Lana, terzo capitolo della saga dedicata alle avventure della giovane blasonata.

Un’avventura mozzafiato che, dalle spiagge di Cesenatico porterà le due protagoniste sulle Dolomiti alla ricerca del misterioso e leggendario Regno dei Fanes, popolo che, secondo il mito, sarebbe vissuto sulle tra il Cadore e la Val Pusteria a cavallo tra l’Età del Bronzo e quella del Ferro. Tutt’ora molto presente nella toponomastica locale ma della cui reale esistenza non si è mai trovata alcuna traccia, i Fanes restano tutt’oggi uno dei grandi misteri insoluti della storia dell’umanità.

Ma la loro epopea, raccontata nel 1932 dallo scrittore Karl Felix Wolff nel libro Leggende delle Dolomiti – Il Regno dei Fanes è narrata anche in un misterioso manoscritto in lingua celtica che Sara e Care hanno rinvenuto fortuitamente in un antico baule di bronzo.

Si tratta della cronaca di fatti realmente accaduti e quindi la prova concreta che i Fanes sono veramente esistiti, o del primo esempio al mondo di romanzo storico, scritto secoli prima della nascita ufficiale del genere? E quali segreti nasconde la grossa bambola di lana rinvenuta insieme al manoscritto?

Quali legami, infine, possono esserci tra questa scoperta e l’affannosa caccia che il misterioso Ordine del Sole Nero sta dando da secoli al diario di un monaco vissuto alla fine del Millecinquecento?

Dalle rive del lago di Acquapartita, sugli Appennini romagnoli, a quelle del lago di Braies sulle Dolomiti, passando per Cesenatico, Padova e Cortina d’Ampezzo, la ricerca della verità trascinerà Sara e Care in una nuova avventura mozzafiato, dai risvolti totalmente imprevisti.

Anche questa volta – per citare le parole di Pino Ammendola nella prefazione de La Contessa Rossa, il primo romanzo della serie – Niky Marcelli ha realizzato un’opera difficilmente etichettabile, tramite un originale e avvincente montaggio narrativo, di regola più consono al cinema che alla letteratura, con una grande capacità di coinvolgere il lettore.

E’ un romanzo nella sua accezione più pura, dove il racconto non si cristallizza mai ma, al contrario, dà al lettore la sensazione che la storia sia in continua evoluzione e che muti in tempo reale con il suo girare le pagine. Ed è proprio in questo meccanismo di incertezza risiede la grande forza della scrittura di Niky Marcelli: si ha quasi la sensazione che la storia sia influenzata dal nostro leggerla e, come nei migliori hard boiled americani, non sappiamo mai dove i protagonisti andranno a parare e si avanza, quindi, immersi in un flusso di eventi.

Non si tratta semplicemente di credere al destino. I personaggi del romanzo, sia quelli positivi che quelli negativi, “sentono” di far parte di una storia più grande e i lettori “entrano” insieme con loro in questa ricerca del senso ultimo.

In sintesi un romanzo da leggere tutto di un fiato come facevamo da ragazzi, per poi rimanere ad occhi aperti seguendo ancora nella nostra mente le avventure dei protagonisti.

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