“Era una casa povera”: il ritorno in libreria del poeta Mario Broglia

Il libro si fregia della prefazione di Hafez Haidar, intellettuale libanese e traduttore di Gibran

Dopo il libro d’esordio “Lungo una strada di terra”, presentato da Alessandro Quasimodo, è la volta di “Era una casa povera”. Anche la nuova raccolta ha il beneplacito di un intellettuale di rilievo. Si tratta dello studioso e poeta libanese Hafez Haidar. Lo studioso arabo è tra i più importanti traduttori di Gibran e traduttore in lingua araba di Oriana Fallaci.

Haidar si apre ad un eloquente apprezzamento degli scritti del poeta. «Lo stile del talentuoso Broglia è raffinato, intriso di profondi pensieri filosofici ed immaginifici – scrive nella prefazione del libro -. Il suo linguaggio è diretto, compatto e coinvolgente».

È lo stile maturo e ricercato di chi è sempre stato a contatto con la parola scritta, sin da bambino. La qualità dei versi ha suscitato anche un considerevole apprezzamento nei premi letterari, dove Broglia ha ottenuto importanti riconoscimenti.

Per quanto riguarda le tematiche, «traspare una profonda nostalgia verso le umili origini, la terra natia e la natura, madre ispiratrice dei suoi sentimenti e della sua fertile immaginazione. Il sogno, in cui Mario cerca conforto e consolazione, lo spinge a dimenticare il presente per librarsi in volo sui campi dorati dove correva in passato con il suo amico d’infanzia – continua Haidar -. Dove poteva osservare la madre, ancor giovane, mentre raccoglieva fiori profumati».

È, quella di Broglia, una poetica del ricordo e della memoria di un mondo lontano, di cui si è persa traccia nel tempo presente. Il poeta guarda con triste nostalgia alla vita passata, più vicina all’autenticità e alla natura. Col tempo, il genere umano è andato via via separandosi dall’armonia.

“Quale gioia era possibile / fuori da quel passato, / ormai perduto. / E lungamente rimpianto”, scrive l’autore in una delle poesie più intense. A quel luogo del cuore, non più vivibile nel presente, potrà fare ritorno tutte le volte che ne sentirà la mancanza. La memoria, come uno scrigno prezioso, restituisce «al poeta la gioia e i momenti felici vissuti con la sua famiglia nella vecchia, amata casa». Dimenticata da tutti, ma non dal suo cuore.

La nuova opera, reperibile presso qualsiasi libreria previa ordinazione, è pubblicata nella prestigiosa collana della Aletti Editore “I Diamanti”. La serie si avvale della collaborazione di figure di spicco del panorama culturale. Oltre ai già citati Quasimodo e Haidar, ci sono anche il poeta Francesco Gazzè, autore dei testi del cantautore Max Gazzè, e il paroliere Alfredo Rapetti Mogol, che ha scritto successi per numerosi artisti, tra cui Laura Pausini, Raf e Ivan Graziani.

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