Dolomia Art, l’arte incontra le montagne

Dolomia Art, l’arte incontra le montagne – Sul sentiero 584 rifugio Vajolet – rifugio Passo Principe, in una sorta di grande museo all’aperto, il Catinaccio, la bellezza dell’arte e quella della montagna si fondono per creare emozioni uniche. 15 artisti, legati all’esperienza di Tuning Art, hanno creato le loro opere lavorando ceramica, legno, pietra, metalli, vetro e molto altro, se le sono caricate in spalla e, assieme, le hanno posizionate lungo uno dei percorsi più suggestivi dell’arco alpino. Ispirati dalla bellezza dei luoghi, hanno collocato le loro opere come in ammirazione delle montagne, come preghiere, come soste emozionali lungo il cammino. Tutto questo è “Dolomia Art”, la mostra all’aperto presentata alla presenza dell’assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza.

Visibili dai primi giorni di luglio, le opere rimarranno esposte fino al 25 settembre prossimo, per essere poi smontate e riconsegnare l’ambiente che le ha ospitate alla sua perfezione. “Dolomia Art – ha detto Gabriella Bais, curatrice con Pierluigi Cattani Faggion del relativo catalogo edito da Edizioni Osiride – è un insieme di idee, emozioni e fatica fisica nato dalla creatività di Luca Prosser. Unisce arte e montagna e ha portato gli artisti partecipanti a condividere con gli amici e con i parenti i momenti di fatica che sono stati necessari per portare le opere in quota . Più che una mostra si tratta di un percorso”.

“Il racconto per immagini che abbiamo dato alle stampe per illustrare questa esperienza – ha aggiunto Pierluigi Cattani Faggion – mi ha costretto ad approfondire il tema fotografico del rapporto tra soggetto e sfondo, per concludere che in questo caso non era possibile fare una distinzione netta, gerarchica, tra l’agire e l’ambiente circostante”.

“E’ bello – ha detto l’assessore Panizza – vedere l’evoluzione dell’esperienza di Tuning Art verso un ambiente che è patrimonio dell’umanità. E’ un’operazione pregevole inserire opere d’arte su montagne che con la loro bellezza sono di per sé opere d’arte. Ancora una volta l’arte è testimone di bellezza, è esperienza di vita. Merito degli artisti e degli ideatori di questa iniziativa. Tutti hanno saputo interpretare la loro ispirazione con linguaggi moderni valorizzando gli spunti del territorio e celebrando l’arte fuori dai luoghi tradizionali. Questa iniziativa ci dimostra che l’arte è vita e deve permeare tutto quello che ci circonda”.

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