Dall’erbatico all’uso civico, storia del territorio ardeatino

Dall’erbatico all’uso civico, storia del territorio ardeatino – Medioevo latino
Dall’erbatico all’uso civico: storia del territorio ardeatino
A cura di Giosuè Auletta, Maria Sole Cardulli, Michele Zuccarello
Direttore: Marcella Cossu

Sabato 25 febbraio 2012, alle 16.30, si rinnova presso la Raccolta Manzù di Ardea l’appuntamento, ormai abituale, con il ciclo di conferenze Medioevo latino, finalizzato alla ricostruzione del volto medievale di Ardea, secondo la vocazione di centro di interpretazione del territorio, che Manzù stesso aveva conferito al museo.

Stavolta è in esame il sistema di gestione del territorio dal Medioevo ad oggi, per rendere ragione della situazione attuale attraverso l’analisi del passato in una prospettiva “verticale”, dopo aver affrontato, negli scorsi incontri, quella “orizzontale”, cioè la lettura delle vicende del Medioevo ardeatino alla luce del quadro storico-politico peninsulare e internazionale.

Nel 1130 un documento cita per la prima volta Ardea come “civitas”, cioè come una  comunità organizzata, che forma un corpo civile. Successivamente essa si doterà di propri statuti, che conosciamo nella versione risalente al XV secolo. Gli statuti rappresentavano le leggi che si dava una comunità per gestire la vita quotidiana, ma anche a difesa dei propri diritti, come quelli di utilizzazione del territorio, ad esempio per raccogliere legna o far pascolare il bestiame. Nell’incontro si inquadrerà il caso ardeatino nel contesto feudale, per analizzare come si costituiscono tali diritti, esaminando sia le informazioni che essi ci offrono sul territorio nel medioevo, sia quali sono le sopravvivenze attuali di una situazione giuridica costituitasi in un’epoca così lontana.

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