Da Harry Potter fino a Salmo, la cultura pop viene omaggiata in “Magia nera”, il nuovo singolo di Francesco Sacco. La presentazione al Plastic di Milano

Dopo la pubblicazione dell’EP “A-Solitudine, Edonismo, Consumo”
il cantautore milanese e fondatore del collettivo artistico “Cult of Magic”

FRANCESCO SACCO
TORNA OGGI SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI CON IL NUOVO SINGOLO
MAGIA NERA

Un brano ironico, sfrontato e provocatorio che racconta il nostro tempo
con diversi riferimenti e citazioni legati alla cultura pop

Da Harry Potter a Salmo, passando per “Via Col Vento” fino ad arrivare a Che Guevara e Bruno Vespa

L’artista presenterà il brano dal vivo domani al Plastic di Milano

A circa sei mesi dalla pubblicazione del suo EP “A-Solitudine, Edonismo, Consumo”, il cantautore milanese FRANCESCO SACCO pubblica oggi il nuovo singolo “MAGIA NERA (Believe – https://bfan.link/magia-nera).

Il brano è stato scritto da Francesco Sacco, mentre la musica è dello stesso artista e di Luca Pasquino, che presenta un collage futurista che include hip-hop, elettronica e musica classica, composta utilizzando lo Stylophone, un sintetizzatore analogico in miniatura. Produzione e mix sono di xx.buio, il master di Nahchtkerze Studio.

Magia Nera” è un brano che riflette il nostro tempo con ironia, sfrontatezza e sagacia, contenente diverse citazioni e riferimenti alla cultura pop: da Fabrizio De André a Harry Potter, da Salmo a Seven Nation Army, passando per Rossella O’Hara di “Via col Vento” e Lady Macbeth. Harry Potter, icona pop del mondo magico e personaggio generazionale, gode una doppia citazione: oltre che essere presente nel testo del brano è un chiaro riferimento grafico per la cover del singolo, realizzata da Luca Pasquino su uno scatto di agnemag (Agnese Carbone).

«“Magia Nera” è un affresco del mondo contemporaneo tagliente e caotico. Un testo che è un frullatore di idee e di immagini accostate in maniera anarchica e irriverente – racconta Francesco Sacco – “Magia Nera” è tutto e il contrario di tutto: un brano hip hop scritto da Mozart, un colpo basso di De André, un cantautorato post-tutto».

Venerdì 2 dicembre, da mezzanotte in poi, Francesco Sacco presenterà il brano per la prima volta dal vivo al Plastic di Milano, storico punto di riferimento per il clubbing italiano ed internazionale, per poi proseguire il suo tour.

Di seguito le prossime date*:
09 dicembre, Nadir, San Benedetto del Tronto (TE)
10 dicembre, Arci Khorakané, Grosseto
06 gennaio, Piode (VC)
*in aggiornamento

Francesco Sacco è un cantautore e polistrumentista con base a Milano. Da bambino studia musica classica, da adolescente si appassiona al blues e alla beat generation, poi approccia la musica elettronica, la performance e il sound design: da uno spettro di influenze musicali e artistiche molto vasto nasce un progetto post-cantautorale difficile da inquadrare, fatto di incontri fra mondi musicali apparentemente lontani. Dopo anni di esperienze come autore e produttore per altri artisti e come compositore per brand di moda e spettacoli teatrali fonda il collettivo di arti performative “Cult of Magic” insieme a Giada Vailati e Samira Cogliandro, con il quale collabora con enti e musei nazionali. Le produzioni del collettivo, attivo dal 2017, utilizzano come linguaggio centrale il corpo e il movimento, uniti ad una profonda ricerca sul suono, che spesso sfocia in composizioni originali sempre curate da Francesco, che ha qui anche il ruolo di regista e dramaturg. Le creazioni vanno in scena in venue museali (Museo Novecento Firenze, Palazzo Te Mantova) e teatrali (Artificierie Almagià Ravenna, Teatro Burri Milano, DanceHaus Milano). Fra gli eventi prettamente musicali, da ottobre “Cult of Magic” ha avviato una collaborazione con lo storico club Plastic di Milano, che vede Francesco suonare un set di techno analogica sempre insieme a Luca Pasquino, con synth, drum machine, chitarra elettrica e basso. Francesco esordisce nel 2020 come cantautore con il disco “La Voce Umana”, presentato presso Triennale Milano, seguito dall’ EP “A – Solitudine, Edonismo, Consumo”, presentato in Triennale e attualmente in tour, con il quale il sound e l’estetica del progetto virano su un linguaggio radicalmente più ibrido, tagliente, citazionista e anarchico.

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