Il coraggio di una donna e la Bocca della verità

Il coraggio di una donna e la Bocca della verità – In quanti hanno provato, almeno una volta, un brivido lungo la schiena avvinando la mano alla Bocca della Verità? Stiamo parlando del mascherone di marmo con la bocca spalancata, famoso in tutto il mondo, che è situato sotto al portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin.

“Rischio? La infilo o no? Sarà vera la leggenda? Potrò fidarmi? Verrò morso? Mi verrà amputata la mano? Non accadrà nulla?” Sono, queste, alcune delle domande che velocemente attraversano la mente di chi, grande o piccino, per la prima volta si trova dinnanzi all’enorme ‘faccione’ che rappresenta una delle divinità fluviali con la bocca spalancata.

La leggenda, sembra di epoca medioevale, narra che tutti coloro che abbiano raccontato una bugia, anche piccola, corrano il rischio di vedersi amputare o mordere l‘arto al momento in cui lo inseriscono all’interno della bocca. Tra un sorriso, una battuta ed un pizzico di paura, tutti turisti e non, tentano la sorte. Il rischio ci affascina!

Il mascherone, fu collocato sotto al portico nel 1632, e da allora ha sempre funzionato come ‘giudice’ della sincerità per chi era obbligato a sottostare alla difficile prova, ossia, mettere la mano al suo interno. Fu proprio per questo suo ruolo che le fu dato il nome di Bocca della Verità. Per secoli la leggenda ha funzionato spaventando migliaia di persone sino a quando, come racconta la leggenda, avvenne un evento davvero singolare che spezzò definitivamente l’incantesimo.

Accade che, in una bella giornata di sole, una giovane moglie di un patrizio romano fu accusata pubblicamente dal marito di averlo tradito. La donna che, effettivamente era un’adultera, non si perse d’animo e, sapendo a cosa andava in contro, si mise rapidamente d’accordo con il suo amante. Così, mentre veniva trascinata dal marito furibondo dinnanzi alla Bocca della Verità, fu bloccata da un uomo. Il tutto, avvenne dinnanzi ad una folla di curiosi che si era radunata per assistere al diverbio. Il marito rimase senza parole ma continuò a trascinarla verso la fessura. L’uomo, intanto, incurante degli sguardi puntati su di lui  riuscì a strappare la donna dalla morsa del marito, l’abbracciò e la baciò sulle labbra. Lei finse di non conoscerlo e, sdegnata, lo allontanò bruscamente dandogli addirittura del matto e del molestatore. Il marito, ignaro della messa in scena, proseguì nel suo intento per avere la conferma del suo adulterio. Voleva a tutti i costi farle mettere la mano all’interno della Bocca della Verità. Lei fingendosi rassegnata ma a testa alta, giunta dinnanzi alla “terribile” bocca spalancata si scostò dal marito e infilata la mano nella bocca del mascherone, affermò di non avere mai baciato nessuno tranne il marito ed il pazzo che poco prima l’aveva aggredita. I presenti trattennero il fiato, da quanto affermava il marito, la donna lo aveva tradito e la maschera l’avrebbe punita per la sua bugia. Lei, sempre a testa alta sfidando tutto e tutti, lasciò la mano all’interno del mascherone per qualche istante poi la estrasse e, con aria trionfante, la mostrò a tutti i presenti: era intatta.

Fu così che, in quel preciso istante, la Bocca della Verità, fu screditata e da allora non svolse più la sua funzione di giudice supremo. Era stata defraudata del suo potere dal coraggio di quella donna che, per paura, riuscì a sconfiggere il suo potere.

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