Tavo ha appena pubblicato il suo nuovo brano, intitolato “Rivoluzione” e noi gli abbiamo chiesto di raccontarcelo.
– Ti appassiona di più la creazione dei testi o delle melodie strumentali?
Sicuramente dei testi. Bado molto a creare immagini attraverso le parole, all’interno delle quali, l’ascoltatore può, in qualche modo, disegnare i volti dei protagonisti e dipingere i paesaggi che racconto con i colori che preferisce. Con le parole cerco di lasciare spazio all’immaginazione, affinché l’ascoltatore possa ritrovarsi all’interno del brano. Rendo così la musica “condivisione”.
– Desideri che le tue sonorità si evolvano o che rimangano un tuo segno distintivo?
La chiave giusta secondo me è riuscire in entrambe le cose senza risultare plastici o meccanici. La credibilità in questo mestiere è fondamentale.
– Hai un collegamento con il teatro? Riferendomi al videoclip del tuo brano…
Durante il videoclip, la location teatrale si alterna a un paradiso naturale simbolo della massima libertà interiore e esteriore. Solo affrontando quello che ci trasmette paura e che ci rende insicuri possiamo dire di sentirci veramente liberi e padroni di noi stessi. In quei pochi istanti si sta compiendo la Rivoluzione di ognuno di noi.
– Cosa succederà dopo “Rivoluzione”?
Nella speranza della ripresa degli eventi dal vivo ci sarà sicuramente la pubblicazione di un disco al quale stiamo lavorando da ormai due anni.
Preferisco che la pubblicazione avvenga quando riavrò la possibilità di portarlo in giro per l’Italia.
