Aspettando il Festival della Comunicazione

Aspettando il Festival della Comunicazione – Venerdì 11 maggio, ore 14.30, Salone del Libro di Torino, Spazio Duecento.  Un inedito match tra due campioni torinesi, uno storico e un filosofo, nella vivace arena del Salone Internazionale del Libro, anticiperà il tema della V edizione del Festival della Comunicazione, che si terrà a Camogli, dal 6 al 9 settembre 2018: Visioni.

Da due prospettive diverse, a volte affini, a volte configgenti, Alessandro Barbero e Maurizio Ferraris, con un’introduzione di Danco Singer (direttore del Festival della Comunicazione), mostreranno quanto sia facile, guardando alla storia, prender lucciole per lanterne, perché spesso non ci accorgiamo che le nostre visioni del passato sono labili e cangianti quasi quanto le nostre visioni del futuro e che il passato, tutt’altro che statico, sa rivelarci ancora molte sorprese.

A volte capita allo storico di sentirsi chiedere cosa preveda per il futuro. Lo storico dal suo mestiere ha imparato che prevedere il futuro è completamente impossibile, e anche del presente di solito si sa poco. Il passato ha il grande vantaggio di essere concluso e quindi si sa come è andata a finire: che nell’impero romano hanno vinto i cristiani, che l’America del Nord è diventata inglese e non francese, che l’Unione Sovietica è crollata. Ma, anche se è concluso, il passato non è immobile: perché non lo conosciamo tutto, anzi non ne sappiamo quasi niente (sempre più del futuro, comunque), e continuamente le nuove ricerche ci permettono di vedere qualcosa che prima non vedevamo.

Per il filosofo l’imprevedibilità del futuro non è un disvalore. Come infatti la storia ci insegna, Churchill, appena insediato nel 1940 alla guida del governo britannico, si trova a dover decidere se continuare la guerra o accettare le offerte di pace di Hitler. Se le avesse accettate, il Regno Unito non sarebbe andato incontro a una guerra che determinò il crollo dell’Impero, ratificando  mezzo secolo di bipolarismo sovietico-americano. Eppure è stata la decisione giusta, sebbene allora largamente imprevedibile. Capire il senso di questa giustizia e di questa imprevedibilità è il compito di quel lato della letteratura fantastica che chiamiamo tradizionalmente “filosofia della storia”.

Una raffinata anticipazione del Festival della Comunicazione, che quest’anno avrà come fil rouge un tema così presente nelle nostre vite, nella società in cui viviamo e in quello che siamo.

Perché visione è narrazione, sogno, fantasia, talvolta illusione e inganno. È la capacità di scorgere l’inedito, di vedere oltre il piano materiale e immaginare situazioni possibili e realizzabili. Le grandi innovazioni della storia e le scoperte della scienza derivano da menti visionarie, che, spostando l’orizzonte delle capacità umane, disegnano nuovi scenari e fissano nuovi traguardi. Perfino la nostra comunicazione è visione. Ed è attraverso visioni condivise del nostro passato collettivo e del nostro inafferrabile presente che costruiamo il nostro futuro.

Il Festival della Comunicazione, ideato con Umberto Eco, è diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, ed è organizzato dal Comune di Camogli e da Frame, in collaborazione con la Regione Liguria, il Teatro Sociale di Camogli e l’Università degli Studi di Genova. Tutte le iniziative sono gratuite. Main Media Partner: RAI. Media Partner: Rai Cultura, Rai News24, TGR, Rai Radio3.

Informazioni: www.festivalcomunicazione.it

Facebook: @FestivalComunicazione – Twitter: @FestivalCom

Instagram: festivalcomunicazione – Canale Youtube: Festival della Comunicazione, Camogli

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