Anna Luppi intervista all’autrice di “Comincio di Fretta”

Il 23 aprile è uscito “Comincio di fretta”, il nuovo singolo di Anna Luppi. Un brano dai ritmi pop folk che nasconde dentro di se un significato profondo: il bisogno di ascoltare il proprio corpo e non i ritmi imposti dalla società.

Anna Luppi – Intervista

Ciao Anna, abbiamo ascoltato “Comincio di fretta”. Il tuo brano è un inno all’ascolto di noi stessi. Quando ti sei accorta che la tua vita stava andando troppo di fretta?

È stato circa un paio di anni fa, uno di quei momenti in cui, per il desiderio di non rinunciare a nulla, si arriva a perdere di vista il senso di ciò che si sta facendo: uno di quei casi in cui si rendono necessarie delle scelte, talvolta anche dolorose, per proteggere ciò a cui teniamo davvero. Penso del resto che ogni percorso di rinascita si porti appresso un carico di dolore, però, come dico nella canzone, il dolore passa perché tutto scorre.

La tua musica è molto conosciuta anche in Spagna, tant’è che per diverso tempo hai scritto brani in spagnolo. Come mai sei tornata all’italiano?

Non considero “Comincio di fretta” un ritorno all’italiano e non ho in realtà intenzione di abbandonare lo spagnolo, che considero la mia lingua madre adottiva: mi sento benissimo a tenere i piedi in queste due scarpe linguistiche, al punto che presto uscirà un mio nuovo singolo in spagnolo insieme a Nacho Toso, cantautore Disco de Oro in Uruguay.

Come nascono le tue canzoni? Prima il testo o la melodia?

Non c’è una regola. “Comincio di fretta”, ad esempio, è nata di getto insieme testo e musica. Altre canzoni sono invece frutto di appunti cartacei o digitali, talvolta letterari e talvolta melodici. Altre canzoni ancora sono frutto di quelle che chiamo “sessioni creative”: con il mio produttore Massimo Minotti ci chiudiamo in studio e non ne usciamo se non quando abbiamo uno o più brani abbozzati nella loro forma essenziale. Ci sono davvero mille modi per me in cui può nascere una canzone.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione in campo musicale?

Fortunatamente è difficile sceglierne solo una… concedimene un paio! Sicuramente l’essere stata selezionata nel 2019 da SIAE per il bando “Sillumina” come uno dei migliori progetti italiani under 35: questo mi ha consentito di pubblicare il mio primo album in spagnolo e di duettare con Carmen Parìs, artista molto conosciuta in Spagna e di cui ho grande stima.

L’altra grande soddisfazione, che non posso non citare, parte da una … sconfitta! Era il 2014 e mi trovavo in finale al Premio Bruno Lauzi con “Karin”, una delle canzoni che sento più mie e che il mio pubblico ama di più: arrivai seconda in ogni categoria e quindi non vinsi nessun premio. Ero ancora dispiaciuta e frastornata quando mi si avvicinò Roberto Vecchioni, ospite d’onore di quella serata, che mi disse: “Ma come? Lei è bravissima e avrebbe dovuto vincere un premio! Mi raccomando, non smetta di provarci!”. Ecco, in una serata come quella, quelle parole inaspettate da parte di un monumento della musica d’autore italiana come il Professor Vecchioni furono per me una soddisfazione immensa e uno stimolo a non mollare mai.

Prossimi progetti?

A breve un singolo in spagnolo, come già detto. Poi le finali del Premio inediTO a Torino che ha selezionato alcuni miei testi per la categoria “Testo-Canzone”. Ad agosto la mia consueta raccolta benefica #UnaCanzonePerLoro a sostegno delle realtà sociali del mio territorio. E infine, pandemia permettendo, spero qualche live per ritrovare il contatto con il pubblico che, ovviamente, mi manca tantissimo.

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