A. I. Cudil sono cresciuta con il profumo del vino

Il Castello sulla Collina è un romance effervescente e leggermente alcolico. A.I. Cudil riesce a confezionale una storia romantica, divertente e frizzante, assolutamente da non perdere.

A. I. Cudil ci presenta il suo nuovo libro Il castello sulla collina. Ci parli di lei come autrice: Salve e grazie per l’ospitalità. Da che ho saputo scrivere mi pare di averlo sempre fatto, come molte bambine ricevetti in regalo un diario che divenne fonte di conforto, un luogo dove esprimere le mie emozioni. La scrittura continuò nel mio percorso lavorativo, ma solo recentemente ho trovato il tempo e il coraggio di dedicarmi seriamente a scrivere anche per gli altri. Per me, scrivere significa creare: dare forma a pensieri e immagini, ravvivare ricordi, trasmettere emozioni intense. Ho scoperto che, proprio come gli artisti con cui parlavo identificavano la pittura, la scrittura è la mia modalità espressiva e creativa. Ci sono voluti anni per arrivare a questa consapevolezza, ma sono felice di averlo fatto.

Il suo romance è ambientato tra le suggestive colline del prosecco. Come mai questa scelta? Dopo anni in cui la Francia ha fatto da sfondo alle mie storie, mi sono avventurata nelle vibranti strade di New York e tra i misteriosi canali di Venezia. Tuttavia, ho sentito il richiamo di esplorare un territorio ancora più intimo e personale: il luogo dove vivo. Questa volta, desideravo portare i lettori in un viaggio attraverso le colline venete, tra Valdobbiadene e Conegliano, dove la bellezza del paesaggio si intrecciava indissolubilmente con la mia quotidianità. Volevo condividere la magia di quest’angolo di mondo che mi ispira ogni giorno, spero di esserci riuscita.

Quali sono state le difficoltà riscontrate durante la scrittura? Può apparire strano, ma uno degli ostacoli più insidiosi che ho incontrato nel corso della stesura de “Il castello sulla collina” è stato l’inserimento di alcune brevi parti in dialetto veneto. Sebbene mi sia familiare, mi sono accorta di quanto poco lo padroneggi effettivamente il dialetto scritto, data la sua rarissima presenza nella mia quotidianità. Quelle poche righe in dialetto, limitate ma significative, hanno rappresentato una sfida notevole, spingendomi verso un approfondimento culturale e linguistico inaspettato, che mi ha permesso di esplorare e valorizzare un frammento prezioso della mia eredità culturale in modo autentico e rispettoso.

Siamo curiosi… quanto conosce del mondo enologico? Sono cresciuta in una famiglia che ha gestito un bar per molti anni, si può dire che sono nata in mezzo al vino. Prima ancora di imparare a fare il caffè, sapevo già preparare uno spritz. Mio fratello ha portato avanti questa passione diventando enologo e io stessa ho avuto l’opportunità di insegnare in una scuola di enologia. Nonostante questo background, non mi considero una tecnica del settore e ho dovuto fare diverse ricerche prima della stesura definitiva del romanzo. Mi considero un’appassionata e un’ammiratrice di questo mondo affascinante, ricco di storia e cultura.

Come è nata la figura di Cecilia e come l’ha caratterizzata nel mondo enologico? Cecilia è un personaggio nato dalla riflessione sulle numerose figure femminili che animano il mondo del vino, un universo tradizionalmente percepito come maschile ma che, in realtà, vede la presenza sempre più influente e determinante delle donne. Dalle vignaiole alle enologhe, dalle imprenditrici alle sommelier, la loro passione, competenza e sensibilità stanno ridefinendo il settore. Cecilia racchiude in sé la forza, la determinazione e la grazia di tutte queste donne, diventando simbolo di un cambiamento culturale che celebra il contributo femminile in ogni sua sfumatura. La sua figura è un omaggio a chi, ogni giorno, lavora con dedizione e amore per la terra e i suoi frutti, portando innovazione e freschezza nel ricco e complesso mosaico del vino.

Programmi per i prossimi scritti? Il mio prossimo romanzo nasce dall’entusiasmo e dalla curiosità dei lettori verso uno dei personaggi minori de “Il castello nella collina”, Gabriele, detto Lele. Questa nuova storia si concentrerà su di lui, il fedele braccio destro di Cecilia, che ha catturato l’affetto dei lettori con il suo spirito leale e la sua intelligenza. Molti hanno espresso il desiderio di sapere di più su Lele, di esplorare le sue avventure e il suo percorso di crescita. Così, ho deciso di dedicare a lui il prossimo capitolo, sarà un viaggio emozionante, in cui riporterò i lettori tra i vigneti di Valmarena.

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