Operazione Hasta la vista, sgominata dai carabinieri una banda di narcotrafficanti

Operazione Hasta la vista, sgominata dai carabinieri una banda di narcotrafficanti – Roma – I Carabinieri del Gruppo di Roma, a conclusione di un biennio di indagini, stanno dando esecuzione a 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere e contestuali decine di perquisizioni nella Capitale, ai Castelli Romani e a Monza nel corso delle quali sono state arrestate altre 2 persone di cui una  per la detenzione di 1,5 kg di marijuana e di una pistola cal. 9, un’altra, trovata in uno degli immobili perquisiti, perchè colpita da provvedimento di cattura per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Le misure sono state emesse dal GIP del Tribunale di Roma, dott.ssa Giuseppina Guglielmi, che ha accolto la richiesta dei PM, dott.ssa Tiziana Cugini e dott. Rodolfo Sabelli. Le investigazioni, avevano inizio sin dall’anno 2009, quale naturale proseguimento dell’operazione “Calda Notte” e “The Final Cut” condotte dagli stessi Carabinieri della  Stazione Roma Porta Cavalleggeri e che hanno consentito di arrestare complessivamente 106 persone, compresi gli arresti di oggi. L’attività si sviluppava col fine di smantellare un sodalizio criminale, che aveva collegamenti anche in Calabria e con la camorra operante a Torre Annunziata (NA). L’associazione era composta perlopiù da pregiudicati romani che operavano l’immissione sul territorio capitolino di ingenti quantitativi di eroina, cocaina e hashish. La complessa attività d’indagine condotta dai militari della Stazione di Roma Porta Cavalleggeri con il contributo del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro, ha permesso di accendere un faro su di un tessuto sociale in cui era intrinseco il malaffare, ove gli indagati ponevano in essere l’attività criminale muovendosi con sicurezza e scaltrezza all’interno di quartieri periferici ma alquanto popolosi di Roma, come quello di Tor Bella Monaca e l’Alessandrino per poi venderla al dettaglio in tutta la Capitale. Lo spessore criminale dei sodali lo si definiva proprio dai contatti che sistematicamente i capi avevano con referenti della mala calabrese prima di definire i rifornimenti di cocaina. Uno dei principali referenti criminali è stato identificato in un noto appartenente al clan  “Casamonica”, che come hanno intercettato i Carabinieri “….il suo nome è una garanzia per i clan napoletani….”. Su Roma si avvaleva della collaborazione di un altro “pezzo grosso”, il quale con l’ulteriore collaborazione di altri soggetti, immetteva predetta sostanza stupefacente sul mercato romano, con l’obiettivo di fare cassa per poi reinvestire il provento nell’acquisto delle grosse partite di droga del tipo cocaina direttamente dal Sud America, attraverso referenti specifici identificati. Il 03.03.2010 i Carabinieri della Stazione di Roma – Porta Cavalleggeri, arrestavano nella flagranza di reato un soggetto trovato in possesso di 29 kg di sostanza stupefacente del tipo “hashish”; mentre in data 12.03.2010 venivano tratti in arresto sempre dalla stessa Stazione  – che ha svolto tutte le indagini – una donna e un uomo, corrieri per il CASAMONICA e l’altro “pezzo grosso”, i quali si stavano portando in Abruzzo per consegnare la sostanza stupefacente a pregiudicati locali sequestrando circa 12 kg di “hashish”. In quest’ultima occasione vi è un altro personaggio importante, uno dei referenti in Napoli del CASAMONICA, il quale dopo l’arresto dei corrieri appena menzionati chiedeva i “fogli” (ossia i verbali di arresto) per giustificare il mancato pagamento della sostanza stupefacente. Sempre il CASAMONICA aveva tra gli altri referenti in Campania, per l’approvvigionamento della sostanza illecita, 2 soggetti legati al clan “Mazzarella”, i quali facevano anche da corrieri per il trasporto della sostanza dalla città partenopea alla Capitale. A riscontro i Carabinieri in data 16.10.2010 traevano in arresto altri due soggetti, che si stavano dirigendo da Napoli a Roma trasportando circa mezzo kg di cocaina. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno potuto constatare che avevano a che fare con degli efferati criminali, che pur di procurarsi il denaro da consegnare ai corrieri che gli portavano “la cocaina”, per autofinanziare l’organizzazione commettevano sistematicamente rapine in danno di esercizi commerciali e furti con la pericolosa tecnica dell’utilizzo dell’acetilene per far esplodere le casse continue. Proprio grazie ai continui pedinamenti ed intercettazioni telefoniche operate dai Carabinieri, venivano eseguiti numerosi riscontri in tal senso tra cui l’arresto in flagranza di reato di due elementi marginali dell’organizzazione criminale che il 30.11.2009, in Zagarolo (Roma), con l’aiuto di un criminale di spicco -che aveva appena finito di scontare una condanna per l’omicidio dell’agente di Polizia di Stato Angelo Grasso, avvenuto durante una rapina- e di due scaltri rapinatori di Tor Bella Monaca, pistola in pugno stavano tentando di rapinare un supermercato. Altro importante tassello accusatorio è stato l’aver riscontrato in data 14.04.2010 l’azione criminale di 5 degli odierni destinatari di ordinanza allorquando facevano deflagrare la cassa continua del supermercato GS sito in via Renato Castellani a Grottaferrata, non riuscendo a prelevare il bottino per l’intervento dei militari. L’organizzazione si avvaleva anche di un corriere, in possesso di documentazione attestante che era un “malato terminale di tumore”, mediante la quale riusciva ad eludere i controlli con “appoggi” in vari aeroporti italiani e internazionali, venendo però tratto in arresto il 18.09.2009 a Malpensa allorquando aveva tentato di introdurre a Roma tre statuette che risultavano intrise di sostanze stupefacente. Altro personaggio arrestato organizzava l’acquisto di diverse partite di sostanza stupefacente, pagate in parte con il provento di furti perpetrati dallo stesso in danno di attività commerciali. I militari durante le indagini inoltre sequestravano un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, pari a circa 41 kg complessivi di cocaina, eroina e hashish. L’operazione appena conclusa è stata denominata “Hasta la Vista” poiché, come appreso informalmente da uno degli arestati, era la parola chiave utilizzata dai narcotrafficanti che si recavano nel Sud America per rassicurare i loro complici in patria circa l’avvenuto accordo sulla compravendita delle intere partite di cocaina.

 

 

 

Non si fermano all’alt dei carabinieri: arrestati, dopo rocambolesco inseguimento, due pericolosi latitanti calabresi

 

 

Roma – Nella notte, durante un servizio di controllo del territorio, i Carabinieri del Gruppo di Ostia hanno arrestato due pericolosi latitanti appartenenti alla famiglia Bellocco, una storica ‘ndrina di Rosarno (RC), una tra le più potenti della ‘ndrangheta, da sempre attiva nel narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo di tutte le attività commerciali e imprenditoriali nella Piana di Gioia Tauro. Si tratta di due cugini pluripregiudicati, il ventottenne B.U. ed il ventitreenne B.F., sui quali pendevano, nonostante la giovane età, ben sei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria calabrese (due ordini di esecuzione per la carcerazione e quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere), per gravi delitti contro il patrimonio. Intorno all’01.30, in via di Selva Nera, i Carabinieri della Compagnia Roma Cassia, in particolare quelli della Stazione di Casalotti, impegnati in un predisposto servizio di prevenzione, hanno intimato l’alt ad un’auto con due giovani a bordo che, anziché rallentare, hanno accelerato tentando di investire i militari. Ne è nato così un rocambolesco inseguimento durato alcuni minuti e terminato con la cattura dei due calabresi, rilevatisi poi pericolosi latitanti. Per i due si sono subito aperte le porte di Rebibbia dove si trovano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La figura di primissimo piano della cosca Bellocco è lo zio paterno dei due latitanti arrestati dai Carabinieri di Ostia, il settantacinquenne boss Bellocco Umberto, inteso  “assu mazzi (Asso di Bastoni)”, in atto detenuto al regime del 41 bis, già latitante inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi catturato dai Carabinieri nel 1993.

 

 

Tor Marancia – Ruba una borsa con 3500 euro in denaro contante da un autobus di turisti.

 

Roma – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur hanno arrestato un cittadino messicano di 30 anni, incensurato, con l’accusa di furto aggravato. L’uomo, all’interno del parcheggio di un hotel di via Andrea Mantegna, zona Tor Marancia, ha aperto il portabagagli di un bus turistico in sosta e approfittando della distrazione dei passeggeri, si è impossessato della borsa di una turista portoghese, fuggendo poi via. Sfortunatamente per lui è stato notato da alcuni testimoni che immediatamente hanno allertato il 112. I militari dell’Arma giunti sul posto, dopo brevi ricerche in zona hanno rintracciato e bloccato il ladro recuperando anche la borsa con all’interno i 3500 euro, un tablet, due telefoni cellulari e i documenti che sono stati restituiti alla turista. Il 30enne invece  arrestato dai Carabinieri è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo.

 

 

 Campo de’ Fiori – Lite tra studenti, intervengono i carabinieri e ne denunciano 4.

 

 

Roma – Nella notte, in Piazza Campo dè Fiori, i Carabinieri della Stazione Roma Vittorio Veneto unitamente ai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro hanno denunciato a piede libero 4 studenti con l’accusa di lesioni personali. I Carabinieri intervenuti a seguito di una chiamata al 112 che segnalava una violenta lite, giunti  sul posto hanno identificato e denunciato i litiganti: una 17enne cittadina americana, una 26enne cittadina spagnola, un 19enne cittadino sudafricano ed un 20enne romano. Sono in corso gli accertamenti dei Carabinieri per appurare i motivi che hanno fatto scaturire il litigio, probabilmente da attribuire  anche a qualche bicchiere di troppo.

 

 

 

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