Memoriale della Nascita di San Luigi Gonzaga

Sabato 9 marzo 2019, nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola (in Campo Marzio a Roma), Memoriale della Nascita di San Luigi Gonzaga: Forza dell’Amore e a Lui dedicato l’Inno: “Lampo Divino”.

Alle ore 18: Concerto in Onore di San Luigi Gonzaga eseguito dalla Banda dell’Arma dei Carabinieri e diretto dal Maestro Direttore Massimo Martinelli (sulla piazza di Sant’Ignazio).

Alle ore 18 e 30: Solenne Concelebrazione presieduta da Sua Eminenza Cardinale Luis Ladaria Ferrer. Prefetto della Congregazione per la fede e titolare della diaconia di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio.

All’Evento saranno presenti i Reverendi Padri P. Arturo Sosa. S.J. (PreposIto Generale della Compagnia di Gesù), Padre Pascual Cebollada,  S.J. ( Postulatore Generale della Compagnia di Gesù ),  P.Massimo Nevola S.J (Superiore della Comunità di S.Ignazio), P.Vitale Savio S.J. (Rettore della chiesa di Sant’Ignazio), P. Federico Pelicon S.J. (Autore del libro io Luigi), il Principe Maurizio F. Gonzaga e, l’Autore Compositore Florence Astaire che ha scritto l’Inno: “Lampo Divino” dedicato a San Luigi Gonzaga e come tante altre persone sensibili alla ricerca del carisma del Santo. Durante la celebrazione, “il coro del lunedì” si esibirà in diversi canti. Assorto, nella beatifica visione, di quel Bene Supremo al quale aveva deciso di dedicare ogni istante della sua vita, Luigi non ebbe alcuna remora nel distogliere lo sguardo dalle fugaci attrattive terrene che gli apparivano fragili e inconsistenti, di fronte all’incommensurabile premio della felicità eterna. Dotato di viva intelligenza, di fine intuito diplomatico, si adoperò per risolvere i contrasti sorti in seno alla famiglia e nei confronti del Duca Vincenzo, signore di Mantova. Il padre aveva destinato questo brillantissimo figliolo a succedergli nel marchesato Castelgoffredo, un impegno che legandolo alla gestione del potere, lo avrebbe allontanato da quel fine ultimo al quale il giovane Luigi ardentemente tendeva con ogni fibra dell’animo suo. Febbre d’amore verso Dio, che si rifletteva nei volti sofferenti del prossimo malato ed emarginato, nel quale vedeva l’immagine del Cristo, carità infinita che lo spingeva a chinarsi sugli infermi lungo le strade e i vicoli di una Roma immiserita da epidemie e dalla fame, umiltà generosa che lo spingeva a chiedere la questua per i più bisognosi,  elemosinando senza schermirsi tra le amicizie  d’alto rango, questo era luigi, erede di un marchesato terreno che considerava polvere di fronte al premio della salvezza eterna. Dotato di un carattere forte e ostinato, proprio della sua famiglia di appartenenza, Luigi ha saputo piegare la volontà del padre con la tenacia della sua incrollabile Fede, imponendo le superiori esigenze dello spirito ad ogni lusinga terrena. Nell’anima sua, ripiena di grazia divina albergava la serena visione di un mondo ultraterreno sfolgorante di una luce intensa ed abbagliante, ben diversa dalla pallida luce delle corti che egli aveva frequentato, corrose dalla cupidigia e dai vizi. Egli aveva conosciuto la vanità, la corruzione e gli intrighi che dominano i rapporti umani e ne era rimasto profondamente contrariato. Aveva notato il malevolo bisbigliare di cortigiani, l’egoismo, l’adulazione e aveva tristemente constatato quanto lontane dal Signore fossero quelle corti che si definivano cristiane.  Tutto quel mondo si presentava agli occhi di Luigi come meschino e solo in apparenza splendente di effimera gloria. Nella sua profonda Fede, contemplando il Crocifisso, Luigi riviveva in cuor suo il sacrificio di Cristo, coltivando sentimenti di solidarietà, di pace interiore di elevazione spirituale che spargeva in abbondanza su quanti lo avvicinavano, ma specialmente sui fratelli da lui prescelti fra gli umili e i diseredati.  Protettore dei giovani e degli infermi vittime dell’A.I.D.S., ma anche di quanti vedono nell’alcool e nella droga una facile evasione dai problemi della vita reale, consumando le proprie potenzialità nel graduale annichilimento del corpo e dello spirito, Luigi con la sua operosità sorretta da una solide Fede, indica ai deboli e agli indecisi, il cammino della speranza, il porto sicuro nel quale si acquieta ogni angoscia. Le braccia aperte della Vergine Maria, potente mediatrice fra Dio e gli uomini, accolgono senza riserva l’umanità confidente e la presenta al trono dell’Altissimo ove si appaga, nella misericordia divina, ogni desiderio di giustizia e di pace. Illumina lo Spirito di quelli che smarriti stanno cercando Dio, fiduciosi di trovare la strada per raggiungerLo ed incontrarLo, parole del canto “Lampo Divino”, camminando sulla strada di Gesù e la strada di Gesù è dare la vita (Papa Francesco).

Maurizio F. Gonzaga      F.A.

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