L’album d’esordio dei Melty Groove è un concentrato di groove travolgente e una testimonianza della loro evoluzione musicale
I Melty Groove sono riusciti a creare con Free Hands un debutto che spinge i confini del groove tradizionale, mescolando influenze diverse in un’unica esperienza sonora esplosiva. Non si tratta solo di un disco che suona bene, ma di un vero e proprio viaggio musicale che ti coinvolge e ti fa riflettere.
Il brano che spicca maggiormente per la sua energia positiva è sicuramente “Have no fear”. Il ritmo funky, il ritornello contagioso e la spontaneità del pezzo lo rendono una vera e propria dichiarazione d’intenti: non aver paura di essere chi sei, di fare le cose a modo tuo e di non temere il giudizio degli altri. La leggerezza e l’allegria di questo brano lo rendono facilmente orecchiabile, ma al tempo stesso la band non rinuncia a regalare momenti di arricchimento sonoro e di profondità.
Un altro momento forte dell’album arriva con “Amore che vieni, amore che vai”. La reinterpretazione di De André è una delle chicche di Free Hands. I Melty Groove riescono a mescolare la tradizione con il nuovo, inserendo sonorità etniche e influenze di world music, regalando questo classico una rivisitazione fresca e interessante. La trasformazione del brano da una ballata folk a un pezzo dalle atmosfere più esotiche è un chiaro esempio della capacità della band di spingersi ai confini della musica.
Free Hands è la sintesi perfetta della libertà musicale dei Melty Groove. L’album è una celebrazione della sperimentazione sonora e della continua ricerca di identità, un lavoro che prende il meglio da ogni genere musicale per creare qualcosa di completamente nuovo e vibrante.
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