Si parte all’insegna dei Bei Sogni – il 23 giugno, dopo una partenza un po’ difficoltosa, L’Isola del cinema prende finalmente l’avvio con un grande titolo ed un bel cast: scenderanno, infatti, sull’Isola Tiberina all’Arena Groupama (ore 21.15, intero €. 6,00, ridotto €.5,00) la bella e brava Barbara Ronchi e Pier Giorgio Bellocchio per raccontare i retroscena di Fai bei sogni, il fortunato film di Marco Bellocchio tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Gramellini.
Alle 20.30 al Cinelab verrà inaugurata la rassegna Obiettivo donna – Prove generali per un festival, un appuntamento, come recita il titolo, con la cinematografia al femminile. Due i titoli in programma, entrambi ad accesso gratuito: alle 20.30 3000 Nights della palestinese Mai Masri; mentre alle 22,30 in programma due documentari di Cecilia Mangini direttamente alla presenza della regista: Essere donne (1965), sulle donne al lavoro negli anni ‘60, e La briglia sul collo (1976), sul disagio sociale infantile.
Alle ore 22.00 presso lo Spazio Q8 prenderà l’avvio anche la rassegna Roma nel Cinema. Primo appuntamento con L’ultimo capodanno di Marco Risi.
Trame dei film
Fai dei bei sogni (2016, ‘134). Dal romanzo autobiografico di Massimo Gramellini, la storia di un’infanzia difficile e di una morte sospetta. Una storia di assenza, ma anche un percorso di crescita alla scoperta della verità sul proprio passato e sulla propria identità. Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Barbara Ronchi, Fabrizio Gifuni, Guido Caprino, Pier Giorgio Bellocchio, Piera Degli Esposti, Roberto Herlitzka.
E’ la storia di una difficile ricerca della verità e allo stesso tempo la paura di scoprirla. La mattina del 31 dicembre 1969, Massimo, nove anni appena, trova suo padre nel corridoio sorretto da due uomini: sua madre è morta. Massimo cresce e diventa un giornalista. Dopo il rientro dalla Guerra in Bosnia dove era stato inviato dal suo giornale, incontra Elisa. La vicinanza di Elisa aiuterà Massimo ad affrontare la verità sulla sua infanzia ed il suo passato.
L’ultimo capodanno (1998, ‘100). Tratto dal racconto L’ultimo capodanno dell’umanità tratto dalla raccolta Fango di Niccolò Ammaniti (1996) il film narra le vicissitudini durante l’ultima notte dell’anno di una varia, grottesca e spesso brutta umanità: ci sono due ragazzi in cerca dello “sballo”, tre ladri che tentano di svaligiare l’appartamento di un avvocato intento in pratiche sadomaso, una famigliola felice e apparentemente tranquilla, una moglie che scopre per caso il tradimento del marito con una sua amica, un’anziana contessa che organizza un veglione nel proprio appartamento con tanto di giovane gigolò, una donna che decide di togliersi la vita, ingerendo diverse pastiglie, perché non si rassegna all’assenza del marito, disperso in Cambogia da ormai dieci anni.
3000 Nights è il racconto di un insegnante palestinese, appena sposata, che viene ingiustamente arrestata e rinchiusa in una prigione israeliana. Qui darà alla luce un figlio e lotterà per crescerlo dietro le sbarre. Ispirato a una storia vera e girato in un vero e proprio carcere, il film ripercorre il viaggio di speranza di una giovane madre in cui resilienza e volontà di sopravvivenza lottano contro ogni probabilità.
Il film, premiato al Toronto International Film Festival e proiettato in vari importanti rassegne dove ha vinto oltre 23 premi, è stato anche selezionato per rappresentare la Palestina ai Golden Globes e la Giordania agli Oscar.
Essere donne è un documentario storico di Cecilia Mangini sulle donne al lavoro negli anni 60. Il documentario è tra le prime indagini cinematografiche sulla condizione femminile in Italia, analizzata nei suoi diversi aspetti: economici, sociali, psicologici, di costume. Partendo dai modelli femminili proposti dall’industria culturale – le dive del cinema e le modelle dei settimanali di moda – il film ricerca le sue protagoniste tra le donne vere, di tutte le età e di tutte le regioni: operaie che lavorano nelle fabbriche, contadine, lavoratrici a domicilio, braccianti, emigranti, casalinghe, donne anziane e ragazze giovanissime che accudiscono ai lavori di casa e alla sorveglianza dei bambini mentre le madri sono al lavoro; lavoratrici che partecipano alle lotte sindacali per la difesa del posto di lavoro, contro i licenziamenti, contro lo sfruttamento nelle fabbriche e nelle campagne, contro il ricorso al lavoro a domicilio per violare le leggi e lavoratrici che partecipano alle lotte per la pace, per la difesa della libertà e della democrazia, insieme a tutti i cittadini democratici e progressisti.
La briglia sul collo. Borgata romana di San Basilio: Fabio, 7 anni, in italiano un “caratteriale”, in romanesco un impunito, viene assegnato a una classe differenziale. Come reagisce la famiglia, cosa dicono i vicini, cosa pensano gli insegnanti, il preside, la psicologa della scuola elementare: il dubbio è che in gioco non ci sia la rieducazione di un bambino, ma il via libera all’omologazione sociale.