Njka si racconta: il viaggio emotivo e artistico dietro “Yena”

Con Yena, Njka esplora emozioni contrastanti e la complessità di lasciar andare una relazione. Primo brano scritto interamente in italiano, Yena rappresenta una sfida creativa per l’artista catanese, che ha trasformato la sua introspezione in musica autentica. Il nome Njka, legato alle sue origini e all’infanzia, incarna la forza di affrontare le difficoltà con determinazione. Questo singolo segna un nuovo capitolo per l’artista, promettendo un futuro ricco di evoluzione musicale.

Il tuo nuovo singolo “Yena” parla di emozioni contrastanti e della complessità nel lasciar andare una relazione. Cosa ti ha ispirato a scrivere questo brano?
Ho scritto “Yena” durante un periodo particolarmente complicato che stavo vivendo perciò mi hanno ispirato le mie sensazioni del momento e la voglia sfogarmi ,trovare riparo nella musica e magari trovare anche delle risposte.

Hai raccontato che questo è il tuo primo brano scritto direttamente in italiano. Come è stato lavorare in una lingua che, inizialmente, consideravi fuori dalla tua comfort zone?
È stato meno difficile di quanto mi aspettassi,probabilmente perché avevo già preso confidenza con la lingua italiana negli ultimi tempi. È un brano nato spontaneamente e che ho messo a punto quando l’idea e la struttura erano già chiare ;la parte critica è stata proprio trovare le parole o i concetti adatti a completare alcuni punti che non mi convincevano a pieno. Ho sempre pensato che nella mia lingua madre non sarei mai voluta risultare “scontata”, quindi ho lavorato molto per trovare immagini nuove e non esserlo.

Il tema della consapevolezza e dell’accettazione delle proprie ombre emerge forte in questo brano. C’è una parte del testo che senti particolarmente significativa?
Per me tutto il testo ha un significato importante ma la frase “ti chiedo scusa Karma ma volevo aria” fu scritta in un momento post-rottura in cui capii di non dovermi colpevolizzare semplicemente per aver ascoltato le mie sensazioni e ciò che il mio corpo mi aveva comunicato.

Parliamo del tuo percorso artistico: come è nata Njka e cosa significa questo nome per te?
“Njka” (nica) significa “piccola”. È un nomignolo che si lega alle mie origini catanesi e con il quale mi chiamavano da bambina. Fa riferimento anche ad una fase della mia infanzia in cui mi prendevano in giro per la mia altezza e rappresenta il modo in cui ho imparato ad affrontare le situazioni scomode che la vita mi ha posto davanti.

Se dovessi riassumere “Yena” in una frase, quale sarebbe?
La mia percezione di Yena è alterata perché quando ne parlo o la ascolto ne percepisco la complessità emotiva, che la rende difficile da riassumere per me.

Guardando al futuro, cosa possiamo aspettarci da Njka dopo “Yena”?
Musica sempre nuova, in continua evoluzione.

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