Michee: intervista all’artista italo-svizzero

In “Errori”, l’artista italo-svizzero Michee guida gli ascoltatori in un viaggio autentico attraverso gli errori della sua vita. Racconta sia piccoli incidenti quotidiani, leggerezze e sbagli comuni, che errori più gravi, che hanno lasciato il segno. Tuttavia, invece di lasciarsi sopraffare dal passato, affronta tutto con un atteggiamento positivo: “Se cado, mi rialzo. Il passato non mi interessa – cerco solo di non ripetere gli stessi errori.” Errori non è solo una canzone, ma un invito a guardare avanti, a vivere il presente senza rimpianti e a trasformare gli sbagli in lezioni di vita. Con una melodia accattivante e un messaggio profondo, Michee sprona il pubblico a non arrendersi mai e a trovare la forza di ricominciare.

La passione di Michee per la musica nasce fin da bambino, quando suo nonno gli regalò una fisarmonica a sei anni, accendendo in lui una passione destinata a durare per sempre. I grandi cantautori italiani hanno influenzato il suo percorso artistico, ispirandolo a scrivere brani propri. Per anni, le sue composizioni sono rimaste nel cassetto, finché i suoi figli, Michele e Luca – entrambi musicisti – aprirono uno studio di registrazione e lo incoraggiarono a pubblicare finalmente la sua musica. Oltre ai suoi progetti personali, Michee ha scritto per artisti come Billy Todzo, Thierry Condor, Larry Woodley e Dhenibe.

Come è iniziata la tua avventura nel mondo della musica?
La mia passione per la musica è nata all’età di sei anni, quando mio nonno mi regalò una piccola fisarmonica. Successivamente, ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte e chitarra. Già alle gite scolastiche, intrattenevo gli amici e i maestri con l’armonica a bocca, e mi accorgevo di riuscire a far cantare tutti in coro.

C’è stato un momento decisivo in cui hai detto “questa è la mia strada”?
A 16 anni ho suonato un pezzo composto da me in un concerto della scuola. La risonanza del pubblico e gli applausi mi hanno talmente coinvolto che ho deciso di continuare ad esibirmi.

Come hai superato le sfide che hai incontrato e cosa hai imparato da esse?
Quando mando dei provini alle case discografiche, risento una certa frustrazione quando non ricevo nessuna risposta. A quel punto, non devo farmi abbattere e continuo la mia strada da solo, con l’aiuto dei social posso arrivare al mio traguardo.

Come hai visto evolvere il tuo stile musicale e artistico nel corso degli anni?
In principio scrivevo canzoni d’amore, trattando temi autobiografici. Con il tempo, si sono proposte anche emozioni sociali che volevo trasmettere con le mie canzoni, come “Tu ce faci” (ambiente), “Quante Vite Costa” (guerre religiose), “Errori” (dei nostri sbagli) e nuovi brani come “Mai Più” (guerra) e “La Verità” (intelligenza artificiale).

Quali consigli daresti a chi sta iniziando la sua carriera artistica?
Cerca un proprio stile che deve rispecchiare una parte di te. Il pubblico vuole credibilità e se la trova nei tuoi brani, l’apprezzerà. Cerca di essere te stesso e non copiare altri, perché noi siamo tutti pezzi singoli.

C’è un messaggio o un’emozione che speri di trasmettere attraverso questo singolo?
“Errori” è un viaggio sincero attraverso gli errori della mia vita. Parla di piccoli incidenti quotidiani, leggerezze e sbagli banali che possono capitare a chiunque, ma anche di errori più gravi, che hanno lasciato il segno. Con il messaggio di non lasciarsi sopraffare dal passato, rialzarsi dopo una caduta e di non ripetere gli stessi errori.

Hai intenzione di esplorare nuovi generi musicali nei tuoi prossimi progetti?
Vorrei fare dei duetti e scrivere insieme ad altri autori per cercare nuove emozioni, e provare a usare meno strumenti sintetici.

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