La distanza di un semitono by ZeroMantra

La distanza di un semitono by ZeroMantra
Il primo album degli ZeroMantra, La distanza di un semitono
, gioca le carte del pop, ma con una raffinatezza di ricerca propria di una band in cui tutti i componenti provengono dal conservatorio Bomporti di Trento. Gli ZeroMantra, insomma, si rivedono nel pop e lo scelgono come categoria di appartenenza, ma questa scelta non gli impedisce di sperimentare, di contaminare e di studiare richiami appartenenti a generi musicali differenti. Un album caratterizzato da un perfetto equilibrio tra la musica e i testi, come si nota  in Due passi da Firenze, dove la chitarra acustica accompagna la voce di Matteo Abatti.
Il loro è pop moderno unito a dei richiami cantautorali e ad un rock leggero.  Il lavoro che dà come risultato un suono semplice e scorrevole, ha in realtà dietro di sé una ricercatezza che si può vedere nelle accordature aperte, nei ritmi dispari, negli arrangiamenti degli archi e soprattutto nella ricercatezza dei testi.
I brani, scritti dal chitarrista e compositore Matteo Abatti, affrontano tematiche introspettive, riflessive, dilemmi esistenziali, come ne La storia di Emy in cui si affronta il tema dell’amore e della nostalgia o in La tua storia in cui si indagano i meccanismi dell’attrazione.
Il perfetto connubio tra musica e poesia accompagna l’ascoltatore in un viaggio introspettivo, alla riscoperta dell’io.

Di seguito l’analisi dei brani.

La scala dei colori

È il primo brano suonato al ME ed è l’unico brano incompleto, ha una storia compositiva affascinante e per certi versi tormentata: in principio alternava ritmi pari e dispari e presentava una sequenza di accordi molto elaborata e articolata. In seguito grazie all’idea di Valerio De Paola (amico, esperto e co-arrangiatore della parte musicale del disco), il brano si è ridotto all’essenza diventando addirittura quasi una loop-song. Il lavoro di focus sulla musica ha portato Matteo Abatti, autore del brano, a riesaminare anche il tema e il significato della canzone e di conseguenza il testo, che però è rimasto invariato durante la registrazione del disco.

È stato durante il viaggio a Faenza che è nata l’intuizione di che cosa mancasse in quel testo “sospeso”. Mancava un concetto chiave: “La realtà è terapia”: uno spunto elaborato lì per lì in macchina e cantato la sera poi dal vivo improvvisando alla fine dei ritornelli. Solo in quel momento Matteo, e con lui la band, ha avuto la sensazione di aver chiuso un cerchio e la canzone.
La storia di Emy
“IN BRIGHTON EVERYTHING CAN HAPPEN!”
Si dice che: “A Brighton ogni cosa può succedere…”
La storia di Emy è una canzone che è stata scritta di getto, poco dopo il rientro da un’estate trascorsa a Brighton, la magica città di mare a sud dell’Inghilterra. E’ proprio l’atmosfera di un peculiare sound inglese ad aver ispirato questa canzone. Un sound presente nelle strade e nei pub, ambienti molto frequentati dai songwriters inglesi. “Sentivo che quelle accordature erano perfette per raccontare la nostalgia, il riscatto, l’amore delle storie comuni.” Ci spiega Abatti.
Il brano, eseguito per la prima volta dal vivo a Pescara nel maggio 2015, gli ha consentito la vittoria del Premio Abbado, nel corso della serata finale del prestigioso “Premio Nazionale delle arti” organizzato dal MIUR.

Soprannaturale

“Soprannaturale” tenta di spiegare la relazione di significato che esiste tra noi e tutto il resto. Che sia un sentimento, un libro, una sincronicità. Nel brano arrivo a immaginare la scoperta di un mondo diverso da quello che appare, fatto di regole invisibili che ogni tanto si intercettano nel quotidiano…

La tua storia
L’Amico Silvano Agosti

Il brano è stato introdotto nel disco dall’amico Silvano Agosti che recita un suo breve pensiero. Nello “special” del brano “se ti sorprendi ad osservare la distanza tra le cose, non le avvicinare”, l’ispirazione è alla sua breve essenziale poesia: “Nulla unisce più profondamente il sole alla terra della distanza che li separa”.

In tutto questo

Un brano di contrasti, anche questa traccia ripercorre temi introspettivi, simbolici e riflessivi. La presenza del mare e della terra ferma evoca contrasti tra la forza dell’inconscio e l’istanza logica stanca che chiude i drammi e i conflitti nel ritornello che è invece semplice e deciso.

Due passi da Firenze

Il brano è suonato alla chitarra acustica in “fingerpicking” nello stile di John Mayer. L’accordatura aperta è la stessa di “The Rain Song” dei Led Zeppelin.

La parte del quartetto d’archi è stata scritta da Matteo Abatti e riprodotta durante la discussione della sua tesi di laurea specialistica al Conservatorio di Trento.

La distanza di un semitono

In ogni istante puoi fingere di immaginare di entrare in paradiso oppure uscire.

E’ il brano più introspettivo e filosofico del disco, la parte degli archi della canzone è stata arrangiata dal M° Armando Franceschini, insegnante di composizione e storico Direttore del Conservatorio di Trento.

Decidendo
La canzone vuole avere una natura pedagogica. Enfatizza il “potere” che ha in sé l’agire, soprattutto quando la trappola del conflitto con sé stessi o con i bivi della vita innesca l’inutile posizione della non scelta.
Nel nostro giardino
Il brano è stato scritto a Brighton nell’agosto 2015: “La sera prima di tornare in Italia ho registrato il provino voce e chitarra a casa di Tom un caro amico inglese, anche lui cantautore”, ci racconta Matteo Abatti. Tornato in Italia la sorpresa di una versione del pezzo in inglese cantata e suonata al piano da Tom con il testo adattato in inglese.

A brevissimo, quindi, in arrivo anche la versione inglese In our garden

Gli ZeroMantra
Il gruppo è composto da: Matteo Abatti compositore e chitarrista, Manuel Castellini chitarrista, Matteo Valle bassista e dal batterista Andrea Dionisi.
Il quartetto è legato da un profondo rapporto di amicizia, oltre che lavorativo, nato tra i banchi del conservatorio di Bomporti a Trento.
La decisione di incidere il disco è arrivata dopo il conseguimento della laurea, dopo oltre dieci anni di concerti live e dopo la vittoria per due volte consecutive del premio Abbado e del premio Pino Daniele.
La distanza di un semitono è stato pubblicato dall’etichetta francese Storie di note.

by Barbara Bianchi

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