Julia Krahn. Armonia come Utopia

Dal 28 maggio al 3 agosto 2025, il Museo St. Urlich di Ratisbona ospita la mostra dal titolo “Armonia come Utopia” dell’artista Julia Krahn, in occasione del 1050° anniversario dei Regensburger Domspatzen, promosso dalle Kunstsammlungen des Bistums Regensburg.

Un’esperienza immersiva, in collaborazione con il celebre coro, rende percepibile la forza dell’armonia, celebra la musica come elemento di unione e invita ad una profonda riflessione sociale.

Con questa mostra, l’artista realizza un progetto lungamente desiderato, in cui esperienze personali si cristallizzano in una visione collettiva della società. I protagonisti sono bambini, che rappresentano la nostra società futura.

La mostra è dedicata al tema centrale dell’armonia. La tensione tra il potenziale della musica e la realtà della convivenza è al centro della ricerca dell’artista. Julia Krahn in dialogo con le cantanti e i cantanti del coro ha realizzato un’imponente serie di ritratti in grande formato che, stampati su teli di stoffa alti cinque metri, creano uno spazio trasparente all’interno della chiesa protogotica.

Le prospettive dei ritratti si adattano alla posizione dell’immagine sospesa, dando la sensazione di trovarsi realmente al centro di un coro. Il risultato è un’interazione dinamica tra le opere e lo spettatore. L’installazione va oltre l’aspetto visivo: un respiro, udibile nello spazio, dona vita alla mostra. Come se si fosse parte di un organismo vivente, anche le immagini sembrano sollevarsi e abbassarsi al ritmo del respiro. Il respiro stesso dello spettatore si sincronizza inconsciamente. Nel transetto meridionale della chiesa sono inoltre esposte le sculture della serie Organo (2020) dell’artista che evocano arti del corpo, vasi di fiori o strumenti a fiato.

Uno degli elementi speciali della collaborazione tra Julia Krahn e i Regensburger Domspatzen è la realizzazione di un disco in vinile, prodotto in edizione d’artista con una tiratura di 144 copie firmate. Otto voci soliste del coro interpretano in registrazione isolata Incipit Lamentatio di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

L’edizione di alta qualità include oltre alle registrazioni un’introduzione di Antonio Grulli e sarà disponibile per l’acquisto online in un secondo momento.

Julia Krahn:“Se soltanto fossimo simili alla musica, la nostra convivenza si fonderebbe su una maggiore empatia. Il respiro ci unirebbe, e le parole nascerebbero dalla consapevolezza.

Un ricco programma di eventi collaterali con concerti accompagnerà la mostra.

Il progetto è promosso da Kunstsammlungen des Bistums Regensburg in collaborazione con Regensburger Domspatzen. Si ringrazia per il supporto: Galleria Giampaolo Abbondio

Julia Krahn è una artista tedesca che lavora in modo multidisciplinare, nata a Jülich e cresciuta ad Aquisgrana. Nel 2001 ha interrotto gli studi di medicina per dedicarsi completamente all’arte, trasferendosi a Milano, dove vive e lavora. La ricerca di Julia Krahn ridefinisce simboli, tradizioni e concezioni attraverso la sua fotografia. Le sue opere si caratterizzano per una fluidità ambigua, in quanto utilizza la fotografia per presentare persone, oggetti e situazioni come testimoni del presente, creando per loro nuovi contesti, spesso inusuali e senza tempo. Spesso attinge all’iconografia religiosa, rielaborando il familiare in modo alterato e inquietante. Le immagini sottolineano i contrasti con i simboli tradizionali e non mirano a rivitalizzarli, ma a rielaborarli radicalmente. La corporeità dell’essere umano e la sua impermanenza rimangono uno sfondo costante nella sua arte. Le sue opere  sono esposte in tutto il mondo.

Scheda tecnica
Titolo: Armonia come Utopia

Artista: Julia Krahn

Testo critico di: Antonio Grulli
Durata: 28 maggio – 3 agosto 2025
Luogo: Museo St. Ulrich, Domplatz 2, 93047 Ratisbona – Germania
Orari di apertura: tutti i giorni 11:00 – 17:00 / venerdì 11:00 – 20:00

Inaugurazione: martedì 27 maggio 2025, ore 18:00
Preview stampa: martedì 27 maggio 2025, ore 17:00

Promosso da Kunstsammlungen des Bistums Regensburg in collaborazione con Regensburger Domspatzen

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