Intervista ai Santamarya: tra sogni, malinconia e la musica di “Superamerica”

Nel panorama musicale contemporaneo, emergono talvolta delle gemme capaci di catturare l’essenza di un’epoca o di un sentimento universale. I Santamarya, con il loro ultimo singolo “Superamerica”, hanno saputo tessere una narrazione intima e potente che risuona profondamente con chi ha vissuto l’adolescenza e la giovinezza in provincia, tra sogni e realtà. Il brano, una ballata indie/dream pop, è intriso di una malinconia delicata che evoca un’America idealizzata, quasi mitologica, lontana dalle luci della metropoli ma vicina al cuore di chi l’ha sognata.

La produzione di Matteo Domenichelli, noto per la sua collaborazione con Bomba Dischi e Universal, porta il pezzo a un livello superiore, mescolando con maestria elementi di psichedelia e canzone d’autore. “Superamerica” è un viaggio emotivo che esplora il disincanto della modernità postideologica, raccontando la storia di chi, tra i bar della provincia, si è perso cercando di distinguere tra realtà e fantasia, tra amicizie sbagliate e amori turbolenti.

Oggi, abbiamo il piacere di intervistare i Santamarya per discutere di questo loro ultimo lavoro, delle ispirazioni dietro il brano e di come vedono l’evoluzione del loro sound nel contesto della musica italiana e internazionale. Restate con noi per scoprire di più su questo affascinante viaggio musicale e personale.

Che storia si cela dietro al nuovo singolo “Superamerica” e quali sono state le vostre fonti di ispirazione durante la sua creazione?

Superamerica è una canzone che parla del mito americano come fenomeno un ormai un po’ crepuscolare. Ciò che ci ha spinto a scriverlo è stata la nostra volontà di fare un viaggio idealizzato tra la provincia americana e la nostra provincia

Parlando di esperienze, avete qualche aneddoto particolare da condividere riguardo alla vostra vita da musicisti?

Una volta il nostro chitarrista Francesco è venuto ad un concerto col suo cane BOB e la gente credeva fosse un PUNKABBESTIA

Come avete superato le sfide che avete incontrato e cosa avete imparato da esse?

In un certo senso le sfide da superare non finiscono mai, specialmente per chi fa musica. Quelle che abbiamo superato ci hanno dato sicuramente la forza per guardare al futuro sempre col dovuto ottimismo

Come avete visto evolvere il vostro stile musicale e artistico nel corso degli anni?

Siamo partiti da un indie un po’ più classico per arrivare ad un approccio un po’ più dreaming sebbene la nostra musica sia in continua evoluzione.

Avete intenzione di esplorare nuovi generi musicali nei vostri prossimi progetti?

Vorremmo arrivare ad uno stile un po’ più maturo nei prossimi lavori, con influenze più distorte. Speriamo di poterlo sviluppare nei prossimi lavori che vi proporremo

GRAZIE!!!

Articolo precedente“Lieve” il terzo album dei Sandflower: un ritratto senza filtri della condizione umana
Articolo successivoPremio Sparti 2024: proclamato il vincitore della terza edizione