Euridice non può tornare di Marcello Sambati con Alessandra Cristiani #officinaestate – Ispirato al testo Euridice non può tornare. poema coreografico della dimenticanza di Marcello Sambati
voce e testo Marcello Sambati
sonorità Claudio Moneta, Marcello Sambati
danza Alessandra Cristiani
in coproduzione con Officina Dinamo / www.officnadinamo.it
“ E.: non svegliarmi, ti prego,
non svegliarmi “
Questa figura mitologica ci incanta, ci sospende, ci incatena alla voce secolare che la vuole donna non più raggiungibile, bene supremo di cui si perde il contatto e la vista, nell’oscurità di ogni luogo e di ogni tempo, reali e immaginari. Ci trattiene sulla soglia, sulla percezione minima, sottile di quell’unico passo irriducibile e definitivo…. in uno stordimento che solo l’esperienza fisica del limite o lo struggimento per una sensazione possono provocare nell’animo umano. Nel linguaggio acre e intimo delle grandi leggende si ritorna alle radici vive dei bisogni e misteri primari. La poesia con i suoi versi è l’unica arma in grado di rendere docile una materia così tagliente, di avvicinarsi dolcemente alle fragilità umane e divine.
“qualcuno,
nessuno, è stato qui
ricordo,
sorgente.”
“Al di qua della soglia che lo sguardo non può oltrepassare, col cuore nell’ombra, il poeta ascolta
l’inudibile. La sua parola dice la vanità di ciò che chiamiamo Essere, la cui natura è effimera come un soffio di vento.
Egli è consapevole che la parola poetica non può salvare nulla, ma il suo fallimento darà conto dell’impossibilità del ritorno. Dalle regioni dello smarrimento, dall’abisso, Euridice non può tornare. È la vita che non può tornare.
La figura di Euridice ha ispirato questi frammenti sulla fragilità del corpo umano (il minuto e fragile corpo umano, Benjamin): il suo essere tutto e poi niente, una vita e una morte, presenza e poi per sempre assenza.
Queste parole rarefatte costituiscono le tracce che richiamano dalla dimenticanza e dall’oblio affetti, gesti ed eventi di una figura femminile scomparsa.
La danza e il teatro sono gli spazi dell’anima che rendono possibile non il ritorno di ciò che non esiste più, ma l’apparizione del sembiante e il ricordo di tutte le perdite, di tutte le assenze.”
“un’ala
Senza mistero”
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13 luglio a Spinaceto
ore 21.00
largo Nicolò Cannella
Officina Estate