Dalla residenza artistica Interconnessioni, il film Elegia delle cose perdute del regista e coreografo Stefano Mazzotta

Frutto poetico e vibrante della residenza artistica triennale Interconnessioni, il film Elegia delle cose perdute è stato proiettato a Cagliari al Teatro dell’Ersu di via Trentino sabato 27 novembre alle ore 18:00 in prima nazionale, dopo l’anteprima al Festival di danza contemporanea Oriente Occidente di Rovereto.

In sala la direttrice artistica di Tersicorea, organizzatrice e curatrice di Interconnessioni, Simonetta Pusceddu, il regista e coreografo Stefano Mazzotta, direttore della compagnia Zerogrammi di Torino, il co-regista Massimo Gasole, il direttore della fotografia Damiano Picciau, il fonico Emanuele Pusceddu e alcuni degli otto interpreti – danzatori: Alessio Rundeddu, Amina Amici, Damien Camunez, Gabriel Bedoes, Manuel Martin, Miriam Cinieri, Lucrezia Maimone e Simone Zambelli. La serata è stata introdotta e coordinata dalla giornalista Giulia Clarkson.

Dopo la prima nazionale a Cagliari il film è stato proiettato a Carloforte il 3 dicembre 2021 al Teatro Cavallera, in via Roma n. 6 alle ore 18.00.

Ispirato al romanzo I poveri dello scrittore portoghese Raul Brandao, il mediometraggio si avvale inoltre della speciale partecipazione dell’attore Antonio Piovanelli, di Bonaria Ghidoni e Loredana Parrella e della presenza di Sara Angius ed Elisa Zedda. “Un progetto sul tema dell’esilio che ha la forma della nostalgia, della memoria come materia che determina la traccia delle nostre radici e identità, sviluppato all’interno di un intenso percorso triennale di residenze con Interconnessioni e che ora vede la luce anche in questo mediometraggio”, spiega il regista Mazzotta.

Prodotto e interamente girato in Sardegna, Elegia delle cose perdute ha trovato la sua geografia d’elezione tra le case campidanesi di Settimo San Pietro e Dolianova, la spiaggia e il mare di Kal’eMoru, il rifugio Don Bosco a Cagliari e lo stagno di Sal’e Porcu a Oristano e conosce più formati di fruizione, essendosi concretizzato anche in una produzione in situ e in un libro fotografico in uscita per l’editore Elisso.

La proiezione del 3 dicembre a Carloforte dell’opera cinematografica “Elegia delle cose perdute” diretta da Stefano Mazzotta ha chiuso lultima fase di Interconnessioni 2021, il progetto di residenza artisti nel territorio con la direzione artistica di Simonetta Pusceddu, organizzato in tandem con il Comune di Carloforte, partito a luglio e concluso a dicembre con la proiezione al Teatro Cavallera.

INTERCONNESSIONI 2021

Giunto al suo quarto anno di attività il progetto Interconnessioni ha animato con gli artisti ospiti l’isola di San Pietro, per vedere poi restituite le loro creazioni negli spazi suggestivi del Giardino di Note, Casa del Duca, Torre San Vittorio, nel bellissimo luogo paesaggistico delle Saline di Carloforte, e nei teatri convenzionali quali Teatro Mutua e Teatro Cavallera.

Un calendario fitto di residenze artistiche, laboratori e spettacoli dal vivo. Il titolo da cui questa edizione è partita è “L’isola della libertà”, ispirato all’evento storico che vide la fondazione della prima repubblica italiana nell’isola di San Pietro nel 1793 con la redazione di una costituzione. Documento che però non è mai stato ritrovato, ma che ha lasciato tracce, in particolare nella testimonianza di Filippo Buonarroti. Libertà, termine centrale di queste residenze e fonte di ispirazione per il lavoro d’indagine che gli artisti hannno portato avanti sul significato profondo di vivere in un’isola circondata dall’acqua. Un luogo ideale, lontano dal mondo, in cui si è ripensato insieme, e in scala ridotta, il concetto di “repubblica”. “Attraverso queste domande di natura politica e umanistica la nostra sfida è stata quella di trascendere il pensiero fino a una forma poetica rivolta al futuro, che possa darci una nuova visione della parola “libertà” e così rendere omaggio a una terra e a un popolo”, dice Simonetta Pusceddu.

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Articolato in quattro periodi di svolgimento, Interconnessioni è partito a luglio con lo studio per un micro-film sullo scenario dello spettacolo Laerte “Just another storm della compagnia “My!Laika”. Nel secondo periodo a settembre il Colectivo teatral “LAM” ha sviluppato il progetto di un’opera teatrale a cura di Anthony Mathieu e il saggio-racconto filo-poetico a cura di Enrico Pastore. La terza fase invece ha visto impegnata a ottobre la compagnia Oltrenotte con i “Racconti dell’illusione” liberamente ispirato al libro dei Sogni di Borges. In scena Lucrezia Maimone, Riccardo Serra, Andres Aguirre, Santo Pablo, Elsa Paglietti, Lucia Paglietti Elie Chategnier, Giulia Cannas, con la partecipazione della Compagnia Effort. Infine la quarta e ultima fase a dicembre con Stefano Mazzotta e la sua Compagnia Zerogrammi, e lo studio su “Il racconto dell’isola sconosciuta” liberamente ispirato al romanzo di Josè Saramago.

Interconnessioni 2021, organizzato da Tersicorea, ha visto il sostegno di Regione Sardegna; MIC/Ministero per i beni e le Attività Culturali; Comune di Carloforte; CEDAC Sardegna (Circuito Multidisciplinare dello spettacolo Sardegna). Con la collaborazione logistico organizzativa: Associazione Botti Du Scoggiu – O.n.l.u.s., Maria Vittoria Comparetti e Associazione Culturale Is Mascareddas.

Il progetto “Elegia delle cose perdute”, esito di un processo creativo, è finanziato dalla Regione Sardegna (Progetti per l’insediamento e sviluppo delle residenze artistiche “Artisti nei Territori” per il triennio 2018/2020) con il sostegno di MIC (Ministero della Cultura), Regione Piemonte, Fondazione di Sardegna, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le provincie di Oristano e Sud Sardegna, Comune di Settimo San Pietro, Comune di Selargius, Comune di Quartucciu, Ce.D.A.C Sardegna_circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo e realizzato anche grazie alle cooperative Specus e Bios che hanno reso possibile l’ampio coinvolgimento della cittadinanza.

SCHEDA FILM | ELEGIA DELLE COSE PERDUTE

Le geografie della Sardegna diventano la scenografia naturale dove trovano dimora i poetici personaggi di questo racconto. Vi si tessono le storie solitarie di figure derelitte e però goffe al limite del clownesco, accomunate dal medesimo sentimento di malinconica nostalgia e desiderio di riscatto. Lo spazio che intercorre tra l’osservatore e queste storie (e tra queste storie e il sogno condiviso cui tendono) è una lontananza dal sapore leopardiano, la misura di un finibus terrae che è senso di precarietà, di sospensione nel vuoto. Come se ci si potesse aspettare a ogni istante lo sbriciolamento della terra sotto i piedi, lo sprofondare nell’abisso, il naufragare in un mare che corteggia la terra come un innamorato paziente. Un cantiere creativo a cielo aperto, tra i luoghi storici e incantevoli del territorio sardo (Casa Dessy, Cuccuru Nuraxi e il complesso archeologico, Arca del tempo, Domus de Janas S’Acqua ‘e is dolus, i vicoli e le piazze del paese) volto alla valorizzazione del territorio in cui prendono vita gli spettacoli e le restituzioni pubbliche. Il paesaggio evocato da questo riferimento letterario, in bilico tra crudo, aspro, onirico e illusorio, ha la forma della nostalgia, della tedesca Sehnsucht, della memoria come materia che determina la traccia delle nostre radici e identità e, al contempo, la separazione da esse e il sentimento di esilio morale che ne scaturisce: sogno di ritorni impossibili, rabbia di fronte al tempo che annienta, commiato da ciò che è perduto e che ha scandito la mappa del nostro viaggio interiore.

Nell’indagine intorno al topos dell’esilio, il nostro desiderio è esplorare, oltre il suo significato geografico, la condizione morale che riguardi chiunque possa sentirsi estraneo al mondo in cui vive, collocandolo in uno stato di sospensione tra passato e futuro, speranza e nostalgia. Il desiderio che questa condizione reca in sé non è tanto il desiderio di un’eternità immobile quanto di genesi sempre nuove e di un luogo che resta, un luogo dove essa si anima di una rinascita che è materia viva, e aiuta a resistere, a durare, a cambiare, un luogo dove si può andare senza mai arrivare, continuamente, all’infinito.

(…) un’opera di pura poesia, sprigionata da una comunità derelitta, esiliata, portatrice d’inquietudini, di desideri, di aspirazioni, di ricerca e attaccamenti alle proprie radici, di abbandono e di speranza. (Giuseppe Distefano | Cittanuova)

Spazi di residenza:

Settimo San Pietro: Nuraghe Cucuru Nuraxi e il complesso archeologico (Soprintendenza belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna); Casa Comunale Dessy; Casa Baldussi; Casa privata Dessy; Casa Campidanese Zuddas di Angelo e Sara Fadelli (fine sec. XVII), Tomba dei Giganti di is Concias nota anche come “Sa Domu e S’Orcu“, Quartucciu; Spazio ILISSO ex Casa Papandrea, Nuoro; Ex Lazzaretto Cagliari, Stagno di Sale ’e Porcu, Spiaggia di Kal’e Moru.

Soggetto, regia e coreografie Stefano Mazzotta | co-regia Massimo Gasole creato con e interpretato da Alessio Rundeddu, Amina Amici, Damien Camunez, Gabriel Bedoes, Manuel Martin, Miriam Cinieri, Lucrezia Maimone, Simone Zambelli | e con Sara Angius, Elisa Zedda | con la partecipazione speciale di Antonio Piovanelli, Bonaria Ghidoni, Loredana Parrella.

Collaborazione alla drammaturgia Fabio Chiriatti, Anthony Mathieu | operatori di ripresa Massimo Gasole, Damiano Picciau | riprese aeree Alberto Masala | montaggio Massimo Gasole | foley soundesign, mix audio Emanuele Pusceddu | color grading e direttore della fotografia Damiano Picciau | trucco e parrucco Federica Li | costumi e scene Stefano Mazzotta | luci Tommaso Contu | segreteria di produzione Maria Elisa Carzedda | produzione Zerogrammi | in collaborazione con Tersicorea_Officina delle arti sceniche, Illador Films, Casa Luft, Arca del tempo, Festival Danza Estate, C.ie La meme balle, La nave del duende | con il contributo di  Twain _ periferie artistiche_centro di residenza della regione Lazio.

Con il sostegno di MIC (Ministero della Cultura), Regione autonoma della Sardegna, Regione Piemonte, Fondazione di Sardegna, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le provincie di Oristano e Sud Sardegna, Comune di Settimo San Pietro, Comune di Selargius, Comune di Quartucciu, Ce.D.A.C Sardegna_circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo | un ringraziamento a Elisabetta Milia, Alessandro Baldussi, Sandro Perra, Raffaele Lai, Angelo e Sara Fadelli, Salvatore Medda, Valentina Tibaldi, Silvia Battaglio, Cooperativa Specus, Cooperativa Bios.  protagonisti di una serie di iniziative con il coinvolgimento della cittadinanza.

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