Primo Trentino Book Festival – “Le nostre vite sono fatte di storie”. E’ questo lo slogan del primo Trentino Book Festival in programma a Caldonazzo dal 17 al 19 giugno 2011. Vuole essere qualcosa in più di un festival letterario ma un luogo dove scrittori, filosofi, giornalisti, poeti, artisti conquistano un palco ideale dove non esistono differenze di ruolo o di potere editoriale, ma dove risuonano parole e storie. Oggi, nella sede della Provincia, in piazza Dante, la presentazione con Franco Panizza, assessore provinciale alla cultura; Giorgio Schmidt, sindaco di Caldonazzo; Pino Loperfido, ideatore e direttore artistico della manifestazione; Massimo Oss, dell’Apt Valsugana; Patrizia Montermini, vicepresidente della Cassa Rurale di Caldonazzo. Tutti convinti e coinvolti – assieme ad un folto gruppo di volontari – per quella che l’assessore Panizza ha chiamato “una scommessa culturale cui guardiamo con interesse e che aspira a diventare, dopo il rodaggio di questa prima edizione, un appuntamento di rilievo nel calendario del Trentino, all’insegna della passione dell’amore per la lettura”. Una scommessa che si lega – ha annunciato l’assessore – ad un disegno di legge sull’editoria cui proprio l’Assessorato sta lavorando e che vuole coinvolgere case editrici, biblioteche, autori. Alla presentazione di oggi, che ha richiamato un folto pubblico, anche alcuni dei protagonisti “locali” del Festival (che avrà ospiti nazionali ed internazionali, a partire da Kurdo Baksi che direttamente da Stoccolma verrà a a raccontare la sua amicizia con Stieg Larsson) quali Andrea Castelli, Riccardo Gadotti, Maura Pettorruso, Daniele Filosi.
Alla sua prima edizione, il Tbf – ormai così lo si chiama – si propone dunque come appuntamento con una cultura disposta a confrontarsi per necessità, verità e vocazione, con i problemi reali del nostro tempo. Tre giorni da trascorrere immersi in un’atmosfera nuova, a metà tra la più profonda meditazione e una gioia che è scoperta, emozione… ma anche fatica, come ben sa chi è affetto dalla grave malattia invalidante chiamata “Lettura”.
Prestigiosi i nomi coinvolti, da Eraldo Affinati a Mauro Corona, alla scrittrice e firma del “Corriere della Sera” Isabella Bossi Fedrigotti, dal romanziere Carmine Abate all’editore Roberto Keller, scopritore del premio Nobel Herta Müller, a Kurdo Baksi. Ma ci sono anche gli omaggi ai grandi del passato: Giovanni Guareschi, Emilio Salgari, Antonio Fogazzaro, Lorenzo Da Ponte. Nell’incanto naturale del lago, nelle viuzze del centro di Caldonazzo la parola d’ordine per tanti incontri è “Le nostre vite sono fatte di storie”, in segno dell’attenzione per quanto di umano non può mai esser rubato o chiesto in prestito e che solo i libri, con la loro profumata anima di cellulosa, una copertina in cartone e una rilegatura a trentaduesimi, possono aiutarci a salvaguardare.
Libri, libri di carta, come emblema del Festival e vincolo reciproco tra gli ospiti e il pubblico, cui è richiesto di conoscere le opere quando gli autori ne parleranno, in un percorso di condivisione totale e attiva. Alla base del TrentinoBookFestival c’è anche l’intento di tutelare, rivalutare e preservare dall’oblio l’oggetto libro, anche come mezzo per parlare di un territorio e per metterne in luce la peculiarità.
Il Trentino è noto ovunque per i suoi magnifici paesaggi, per i prodotti enogastronomici, per la kermesse dedicata all’economia e molte altre. Con il Trentino Book Festival, il Centro Culturale Balene di Montagna si prefigge di riempire una lacuna, quella relativa ai libri, offrendo alla letteratura, madre di tutte le Culture, un comodo nido, un piccolo ma stabile punto di riferimento per bibliofili e per amanti del libro.