C’è una forza antica che soffia tra le corde di “Ricomincio da me”, nuovo singolo di Gex Sierchio: è il blues di chi ha guardato in faccia l’abisso e ha scelto di tornare a respirare. Nato da una crisi profonda e scolpito nella carne viva di un’esperienza estrema, questo brano suona come una preghiera elettrica, un invito a non arrendersi mai, nemmeno quando tutto sembra spegnersi. Gex scrive, suona e produce ogni nota con una lucidità emotiva che colpisce dritto al petto, trasformando il dolore in luce e la fragilità in potenza creativa.
Hai parlato di “Ricomincio da me” come di un testamento emotivo. Cosa speri arrivi a chi ascolta la tua canzone, soprattutto a chi sta vivendo un momento difficile?
Ricomincio… chi ad un certo punto della vita non ne ha sentito il desiderio? Io ho avuto una lezione di vita quando tutto sembrava in bilico, la possibilità di ricominciare adesso va sfruttata al massimo, e va onorata giorno per giorno.
Durante la convalescenza, hai riscoperto un modo nuovo di “vedere dentro te stesso”. Che visioni sono state e che suono avevano?
Il buio non dà nessuna possibilità, ho capito cosa significa oscurità quando il nero come colore era stato sconfitto da qualcosa di più scuro… il suono è azzerato, i colori muoiono e sono inghiottiti dall’incertezza del domani. Il destino ha voluto la mia rinascita ed io ho ricominciato da me.
“Ricomincio da me” è un manifesto potente… come ci si arriva a questa consapevolezza?
La rinascita dei sensi è la chiave di tutto. Tutto crolla se costruito su basi deboli, tutto rinasce se c’è la volontà di farlo, la musica è stata un delle ragioni di rinascita. Prima dell’operazione andai in studio e toccai la tastiera del mio pianoforte e gli promisi di tornare, lo lasciai aperto e lo accordai… era solo un breve arrivederci… e sono tornato più forte di prima.
Guardando al futuro, pensi che questa esperienza abbia ridefinito anche la tua identità come artista e non solo come uomo? Se sì, in che modo?
Questo capitolo rimane aperto, la vita è troppo grande e imprevedibile, dire che finalmente ho capito il mio ruolo in essa sarebbe un grave peccato di presunzione e superbia. Accetto, studio, continuo a scoprire cose ogni giorno e mi rendo conto che e’ uno spettacolo infinito di emozioni e consapevolezze giornaliere.
Viva la vita sempre.