Un disco pulito. Di canzone d’autore. Un disco che non cerca scossoni, non vuole neanche la presunzione di melodie importanti. È pulito, è sincero e ragiona sulla dimensione umana: si fa di conto e dal conto scappiamo per poter recuperare un senso? Pierfrancesco Nannoni pubblica “La matematica dell’anima”, solo 5 nuove scritture, un EP che sfoggia pop digitale di un’elettronica dal gusto retrò… ma poi si fa classico, si rende poetico, diventa analogico anche. Un viaggio che vi invito a fare anche dentro il suo sito ufficiale – cliccate qui.
Disco politico, disco sociale, disco romantico?
Se consideriamo l’anima nel senso omnicomprensivo risponderei di sì a tutti e tre gli aggettivi. Senz’altro la politica deriva almeno in parte dalle scelte che facciamo e la politica influenza tutti noi, in tanti aspetti della vita. E qui arriviamo al connotato “sociale”, riferito a quel “noi” che rappresenta la base della società. Si prende atto quotidianamente di una sorta di disgregazione della civiltà, sia nella convivenza di una comunità e sia nella comunicazione, soprattutto tra i giovani. L’entaglement quantistico è stato dimostrato e su scala più ampia siamo interdipendenti gli uni con gli altri, fino anche al nostro intimo, nel rapporto con noi stessi. C’è un bel caos di questi tempi dove per mettere un po’ di ordine è necessario tornare ad ascoltarci, a essere ricettivi ai messaggi che il mondo interiore può darci. Romantico: quando si parla di sentire penso sia un connotato azzeccato.
Parlare di “matematica dell’anima”, significa in qualche modo “omologare” l’anima dentro regole terrene e quotidiane? Oppure sei in perenne ricerca di una ragione alle sue scelte?
Penso sia impossibile omologare l’anima ma d’altro canto sottolineo come sia possibile condizionare le persone verso certe abitudini o atteggiamenti. Comunque, non è questo il punto. È un po’ come un fiume sotterraneo: non ce ne accorgiamo in superfice, ma il fiume c’è e scorre per il suo corso. Ascoltare i suoi flutti è come riappropriarci di una parte fondamentale della nostra vita, conoscendo la direzione del fiume è più facile navigarlo, ma non bisogna avere paura dell’acqua. Quando siamo in contatto con noi stessi, credo che si attivino delle nuove situazioni, e anche curiose coincidenze: ti è mai capitato di pensare a una persona che non vedi da molto tempo e poi incontrarla per caso il giorno dopo? Per stimolare questo pensiero ho inserito un gioco nel mio sito web, quando lo apri ti proporrà una parola scelta casualmente e poi valuterai se e perché in quel momento particolare può rappresentare un messaggio. Il gioco è a questo link. Se vuoi puoi provare, poi mi piacerebbe sapere com’è andata!
E quindi il futuro: cancelleremo l’anima e le sue ragioni per omologarci ai numeri delle macchine?
Questa è la cosa che mi spaventa di più, ma come tutte le paure penso sia fortemente irrazionale e irrealizzabile. Credo comunque che stiamo arrivando al limite, anche di una certa tecnologia che in maniera crescente rivela palesi contraddizioni tra benefici e danni collaterali.
A proposito di futuro: l’elettronica di “Contatto” e il suono classico di “Stella marina”: Pierfrancesco Nannoni chi è per la verta? Quale dei due fronti vivrai in seguito?
Sono stato per lungo tempo alla ricerca di un’idea stilistica che potesse rappresentarmi, a fronte del fatto che sono musicalmente onnivoro e che la cosa più di icile è scrollarsi le influenze assorbite nel tempo. Anche qui in una sorta di “entaglement artistico”, l’anima cerca di farsi sentire: i due brani rappresentano delle tappe intermedie, dei moli di approdo lungo il fiume che mi ha portato poi oltre come nel brano che dà il titolo all’EP “la matematica dell’anima”
E questa copertina che in fondo poco c’entra con tutto il disco?
L’immagine ritrae una scena di vita quotidiana lungo le strade della città: un momento scontato ma solo in apparenza rapportato al fatto che le trasformazioni avvengono dentro di noi in continuazione. Come dire, ogni momento è buono.
Una chiusa esplicitamente dedicata al tema ambientale: come la si lega ad un disco che parla di altro in fondo? O in fondo, è tutto lo stesso discorso…
Come raccontavo prima, è tutto interconnesso. La fisica quantistica inizia a spiegarlo anche se non siamo ancora in grado di riportare, o immaginare, il divenire della vita con l’aspetto quantistico della realtà. Dal nostro atteggiamento interiore nasce anche l’attenzione e la predisposizione ad ascoltare oltre che noi stessi il prossimo; quindi, anche la natura di cui facciamo parte e con cui siamo interconnessi in profondità. Purtroppo, abbiamo perso in buona parte l’empatia, capacità fondamentale per relazionarci: trascorrere del tempo in mezzo alla natura ci aiuta a ritrovare un certo sentire.