HH LIM torna a Milano con la mostra NO, NO? NO. NO!

La mostra da Gaggenau in occasione della Design Week di Milano

“NO, NO? NO. NO!”

personale di HH Lim a cura di Sabino Maria Frassà

Dal 17 aprile al 13 ottobre 2023

Visite su appuntamento infocramum at gmail.com

lunedì-venerdì ore 10:00 – 18:30

Gaggenau DesignElementi Hub

Corso Magenta 2 (cortile interno), Milano

Crediti fotografici: ©Francesca Piovesan – Courtesy HH Lim, Gaggenau e Cramum

Milano, settimana del design 2023

Cramum e Gaggenau tornano a Milano dopo 7 anni HH LIM con la mostra “NO, NO? NO. NO!” a cura di Sabino Maria Frassà. La mostra apre al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano il 17 aprile in occasione della DesignWeek e si potrà visitare fino al pubblico fino al 13 ottobre.

HH LIM, tra i più famosi artisti asiatici viventi, torna a Milano con una mostra-manifesto che indaga la solitudine dell’essere contemporaneo e la difficoltà di comunicare: “la comunicazione” spiega l’artista “è la forma più spietata di consumismo. Ogni istante nel mondo vengono pronunciate, scritte e cantate miliardi di parole. Ma cosa rimane? Cosa ci diciamo veramente? Nulla”.

Il curatore della mostra Frassà approfondisce la visione dell’artista e spiega: “HH LIM propone un «digiuno della parola»: A un mondo “urlato” risponde con un silenzio che riempie lo spazio. Non esiste così una lettura corretta della “parola di HH Lim”. Esiste un invito all’empatia a mettersi nei panni dell’altro, ad accettare che quello che ciascuno di non è solo un “punto di vista” come celebrare una delle sue celebri sedute-scultura”. Illegibile e quasi solo segno senza contenuto, essa diventa corpo universale, forma del pensiero collettivo – somma di tutti noi – a cui tendere.”

Lo spazio Gaggenau nel cuore di Milano si trasforma così in occasione della settimana più attesa dagli amanti del design in un vero e proprio incubatore di energia e contaminazione creativa, in cui le opere d’arte del noto artista sino-malese HH Lim si fondono con lo spirito visionario e la tradizione culturale di Gaggenau.

Ambiguità, contraddizione, gioco e ironia sono gli strumenti utilizzati dall’artista per mettere lo spettatore nelle condizioni di individuare un punto di rottura, di elaborare un pensiero critico. Per questo HH Lim propone un’arte lontana dal piacere estetico, che vuole essere spunto di riflessione, declinata di volta in volta attraverso medium differenti: dalla performance alla pittura, passando per la scultura e le installazioni. L’indagine sulla parola e sul linguaggio ricorre in modo diffuso nel lavoro di Lim: “NO, NO? NO. NO!” , “Nessuna parola può parlare” , “BOH” , “?” , “PUNTO DI VISTA” sono solo alcuni dei titoli delle opere più famose dell’artista che ci conducono fino alla più cruda realtà: l’impossibilità di comunicare, come emerge nella celebre performance Red Rooms (2004) in cui Lim inchioda la propria lingua a un tavolo.

Opere che riflettono sul senso dell’epoca in cui viviamo, un momento storico in cui:

[…] la parola dei social media è diventata l’arte perfetta per una brutale e spietata propaganda il cui unico esito possibile è un profondo disprezzo dell’altro da sé e della vita ”

afferma l’artista, che crede invece

“ nella parola buona: la gentilezza, narratrice di un’armonia mai scontata o banale, quasi come una danza… che permette di sfiorare l’altro senza mai toccarlo” .

È così che HH Lim sceglie di azzerare tutto e ricominciare. Da dove? Da una semplice sedia. Una sedia con la seduta in alluminio su cui sono incise delle parole. Su questa, Lim invita il pubblico a sedersi ea interrogarsi per poter costruire la propria prospettiva. La mostra infatti è completata da un gruppo di oggetti-scultura, tra cui le famose sculture sedute , che l’artista realizza fin dagli anni ’80.

Queste opere sono per Lim un pretesto per riflettere ancora una volta sul significato “liquido” delle parole e sul ruolo del design nella società contemporanea ” afferma il curatore Sabino Maria Frassà . “In un modo giocoso e quasi infantile l’artista vuole condurre l’essere umano al ritrovamento di una connessione autentica con se stesso e con gli altri, e lo fa anche attraverso gli oggetti di design che entrano a far parte delle sue performance. Dal suo punto di vista, infatti, il design è l’arte di vivere e ha la capacità-potere di permettere al corpo di concentrarsi e allinearsi alla mente”.
NO, NO? NO. No. è la seconda mostra del progetto artistico SCRIPTA? ideato e curato da Sabino Maria Frassà per Gaggenau e Cramum nel 2023.

Scripta?

Il ciclo di quattro mostre “Scripta?” è il nuovo progetto di Gaggenau e CRAMUM, a cura del direttore artistico di CRAMUM Sabino Maria Frassà, per indagare il legame tra scrittura, arte e materia . L’esperienza estetica della parola scritta nell’arte è il pu nto di partenza delle mostre che animeranno gli spazi Gaggenau di Milano e Roma nel 2023: dalle opere tattili e inclusive di Fulvio Morella, arricchite da segni in braille, fino all’uso contrastato delle immagini in relazione al testo scritto dell’artista malese HH Lim, passando per le riflessioni sul gesto della scrittura negli ultimi lavori a inchiostro di Marta Abbott ei Calendari di Letizia Cariello, che con il suo filo scrive e cuce insieme oggetti, materie e spazi . In scena un viaggio unico che parte dalla materia, interpretata dal genio umano, per arrivare a tessere luoghi dell’anima, r ibaltando il senso secolare della locuzione latina “ verba volant, scripta manent” . Gli showroom Gaggenau si trasformano così ancora una volta in luoghi di “preziose” esperienze condivise di bellezza per ritrovare una comunicazione più autentica con sé stessi e con gli altri attraverso l’arte, mettendo in discussione l’assolutismo della scrittura e le regole precostituite e rigide che imbrigliano l’essere umano.

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HH Lim – biografia

HH Lim è uno tra i più noti artisti contemporanei, protagonista di quattro edizioni della Biennale di Venezia (2010 – Architettura, 2013, 2015, 2019). Di origini cinesi, è nato a Kedah, in Malaysia, nel 1954. Dopo aver viaggiato e studiato in tutto il mondo, dal 1976 vive e lavora tra Roma e Penang. Diplomato all’Accademia di Belle Arti, dopo i primi anni dedicati all’assimilazione della cultura occidentale, ha fatto della “resistenza” (e delle sfide) la chiave della sua intera produzione artistica. Con la fondazione dello spazio espositivo no-profit Edicola Notte (1990-2015), è stato tra i principali promotori culturali della capitale, realizzando progetti di importanti artisti italiani e internazionali. Combinando la propria cultura Orientale con quella Occidentale, la sua ricerca è fondamentalmente incentrata sull’ingannevolezza delle apparenze e sul valore della parola che, associata a delle immagini, in un illusorio nonsense, innesca spiazzanti cortocircuiti, attraverso i quali analizza la complessità, nonché le contraddizioni, anche socio-economiche, del presente.

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