Un esordio letterario senza presunzione e senza pretese e forse proprio per questo che vince di umiltà e di gusto. “Benedetto Avvocato” è l’esordio in narrativa dell’Avvocato Antonio Di Santo, edito da Echos Edizioni e che già da ora è pronto per una seconda ristampa. Vita quotidiana di paese che tanto ci rimanda alle volute romantiche dello stile “alla Montalbano”, anche se non è il giallo al centro del tutto (anzi quasi neanche ai margini), quanto più la semplice quanto complicata vita di intrecci umani e professionali che fanno da corredo alla quotidianità di un avvocato di provincia, che quindi viene ad assumere ruoli altri rispetto al suo mestiere. E l’ironia anche molto figlia di quel preciso “teatro napoletano”, fa da sfondo ad una lettura che rapisce a suon di normalità. Perché credo sia questa la vera chiave vincente di un libro ben scritto e ben pensato. Poi è un esordio e come sappiamo, agli esordi, quasi quasi perdoniamo tutto, refusi compreso…
In genere si pensa che nei piccoli paese il prete, il carabiniere, il sindaco… ma con questo libro scopriamo che anche l’avvocato è un punto di riferimento o sbaglio?
Ho scritto questi racconti ispirandomi alla mia realtà personale, quella di un piccolo centro di provincia, dove l’avvocato è ancora considerato – al contrario di ciò che avviene nelle grandi città, dove il numero di avvocati ha intaccato con maggiore facilità il prestigio della professione-un uomo colto, un intellettuale un punto di riferimento autorevole che non è solo in grado di risolvere le criticità legali ma è anche capace di consigli di vita e suggerimenti preziosi riferibili unicamente alla sfera personale. Negli ultimi anni, in particolare, mi ritrovo a svolgere un ruolo sociale che mi vede spesso trasformato quasi in uno psicologo. Accade spesso, ad esempio, che un mio assistito si sieda davanti a me per parlare solo dieci minuti del problema legale che lo affligge e un’ora e mezza dei suoi problemi esistenziali, per i quali richiede esplicito consiglio.
Inevitabile chiedersi quanto c’è di verosimile dentro questo lungo racconto… scene di vita quotidiana realmente accadute?
Ho preso spunto da fatti realmente accaduti per costruire, a volte intrecciandoli fra loro, con fantasia episodio piacevoli che rendessero il tutto più fruibile e simpatico.
Ci sono personaggi assai allegorici quasi al limite della caricatura come la segretaria dello studio del protagonista. Ci colpisce questo personaggio: e lei esiste per davvero? E in generale quanto hai caricato di allegoria i personaggi?
La segretaria è forse il personaggio più inventato, rappresenta la simpatia e le peculiarità degli abitanti delle piccole realtà provinciale invadente, altruista, solare. In genere tutti i personaggi sono stati “resi leggeri” per strappare un sorriso.
Fare l’avvocato oggi… un mestiere che nel tempo è cambiato? Le nuove tecnologie in qualche modo lo hanno contaminato? Esisterà pure una nuova cerchia di casi che prima neanche si immaginavano…
L’avvocato è chiamato a raccogliere una grande una grande sfida: aggiornarsi alle nuove esigenze sociali. L’avvocatura è testimone del mutamento epocale della società in cui opera.Occorre saltare lo steccato dell’abitudinarietà e della “lagnazione” diffusa per affrontare ciò che il nuovo mercato richiede: interventi veloci e competenti che portino ad un risultato, mediante gli strumenti che sono, ora, a disposizione. L’avvocato deve aver ben presente la propria “funzione sociale” e, oggi, a maggior ragione, deve adottare tutti gli strumenti, anche la tecnologia, a disposizione, riposizionandosi nell’ambito sia nell’ambito della questione giuridica che in quello della relazione con il cliente. L’avvocato, anche con l’avvento della tecnologia e degli algoritmi che cambieranno radicalmente le abitudini dei cittadini dunque le loro esigenze, resterà sempre il punto fermo di riferimento al quale chiunque dovrà rivolgersi per ottenere le tutele giuridiche del caso.
All’indomani di questo primo libro: la figura di un avvocato ha preso pieghe pittoresche oppure secondo te è trapelata quella dimensione umana e di immersione nel bene comune che spesso non pensiamo esista dietro le carte legali di un avvocato?
Il protagonista del libro racconta le sue storie- e si racconta- con una precisa vena ironica, non per sminuire le questioni che affronta, ma per indicare la via più giusta per affrontarle (e sopravvivere) in modo sano.