“2084- L’anno in cui bruciammo chrome”, alla Sala Assoli per il Campania Teatro Festival

Venerdì 8 luglio alle ore 19, nell’ambito del Campania Teatro Festival 2022, debutterà in prima nazionale assoluta 2084 – l’anno in cui bruciammo chrome alla Sala Assoli.

Il testo e la regia sono di Marcello Cotugno. Il progetto, nato nell’ambito del Master Teatro Pedagogia e Didattica dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è stato ideato da Nadia Carlomagno e Marcello Cotugno. Sul palco, insieme a Francesco Maria Cordella e a Nadia Carlomagno, le allieve e gli allievi del Master: Paolo Capozzo, Antonella Durante, Graziano Purgante, Giulia Scognamiglio, Anna Simeoli. Lo spettacolo, all’interno della sezione dei Progetti Speciali del Campania Teatro Festival, è frutto della collaborazione di diverse sinergie: la progettazione video e grafica è stata curata da Francesco Domenico D’Auria, Gennaro Monforte e dal regista stesso. Arianna Cremona, anche aiuto regista, ha dato il suo prezioso contributo alla drammaturgia, Anna Simeoli ha ideato le coreografie, le allieve e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli hanno curato le scene, Irma Ciaramella i costumi e Pasquale Mari, uno dei light designer più importanti del teatro italiano, ha progettato le luci eseguite da Lucio Sabatino. Le foto di scena sono a cura degli allievi di

Le musiche, curate da Marcello Cotugno, sono il risultato di una ricerca sulla musica dance e indipendente di matrice asiatica.

La produzione è di Acts – Associazione Culturale Top Spin.

In 2084– L’anno in cui bruciammo chrome, che trae la sua ispirazione tematica dal romanzo di Orwell, s’immagina che l’Occidente post-capitalista sia stato colonizzato dalla cultura cinese. La tecnologia più avanzata pervade ogni cosa: dal metaverso all’utilizzo di droni e telecamere per controllare il livello di sicurezza della nazione.

La vita della collettività è regolata dai crediti sociali: per ogni azione dei cittadini il governo assegna un punteggio. Il lavoro è diventato l’unica ragione di vita. In un appartamento di un quartiere povero di una cittadina immaginaria, una famiglia cerca, tra mille difficoltà, un riscatto sociale.

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