Terremoto, ancora scosse in Emilia Romagna

Terremoto, ancora scosse in Emilia Romagna – Prosegue senza sosta lo sciame sismico che sta sconvolgendo l’Emilia Romagna. Dopo una giornata di paura ed una notte all’aperto o nelle strutture allestite appositamente la terra ha ripreso a tremare nuovamente. Attualmente gli sfollati hanno raggiunto quota 5.000 e le vittime sono sette e quarantasette i feriti. Dopo le ottanta scosse di ieri, oggi si sono registrate altre 30 di assestamento. Tra queste quella delle 18 e 37, una delle più forti di oggi, è stata di magnitudo 4.1 con epicentro a Finale Emilia (Modena), preceduta, pochi minuti prima, da un’altra di magnitudo 3,5.

Secondo i dati raccolti dalla Protezione civile dell’Emilia Romagna, 4.914 sono le persone che sono state ospitate nella notte nei campi e nelle strutture di prima assistenza: di queste 1.288 nel Ferrarese, 266 nel Bolognese, 3360 nel Modenese e sono in fase di completamento altre strutture per fornire assistenza ad altre 1.310 persone.

 

Ad essere colpiti in modo pesante sono stati principalmente i centri storici dei piccoli comuni con numerosi crolli parziali o totali di palazzi e delle chiese più antiche. A Massa finalese il centro è diventato zona rossa ed è stato chiuso al traffico bloccando la strada per Mirandola A Sant’Agostino si è aperta una crepa che raggiunge i venti metri sulla facciata laterale del municipio ed a Finale è caduta una torre.

 

I sindaci della Bassa Modenese stanno pensando di chiudere prima l’anno scolastico.
“D’intesa con il capo del Dipartimento della Protezione Civile, il prefetto Franco Gabrielli, non appena concluse le operazioni di incombente emergenza e attenuatasi la fase più acuta del soccorso alle popolazioni che maggiormente hanno subito gli effetti devastanti del sisma, si terrà nelle zone colpite dal terremoto, alla presenza del ministro Lorenzo Ornaghi, un incontro per una più precisa valutazione dei danni, oltre che per la condivisione delle iniziative indispensabili a garantire la salvaguardia e il restauro dei beni culturali e artistici colpiti dal sisma”. Annuncia a sua volta il Mibac in una nota. I carabinieri, intanto, hanno sequestrato nel ferrarese le aree delle fabbriche dove hanno perso la vita i tre operai. Il provvedimento, che dovrà essere convalidato dalla autorità giudiziaria, interessa solo le aree dove si trovavano gli operai. Il sequestro è stato eseguito per dare la possibilità alla procura di Ferrara di effettuare gli accertamenti del caso sulla sicurezza sui posti di lavoro come il rispetto della normativa antisismica.

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