L’Universo di Athos Ongaro

L’Universo di Athos Ongaro – Martedì 15 novembre 2011, ore 19.00
Museo Pecci Milano,
Ripa di porta Ticinese n.113, Milano

 

Presentazione del volume monografico edito da Allemandi in occasione della mostra personale dell’artista al Museo Pecci di Prato

alla presenza di
Athos Ongaro, Marco Senaldi, Stefano Pezzato, Marco Bazzini

 

Marco Senaldi critico e teorico di arte contemporanea e curatore della personale di Athos Ongaro (fino al 27 novembre nelle sale del Museo Pecci a Prato), Marco Bazzini, direttore del Centro Pecci di Prato, Stefano Pezzato, responsabile area artistica del Museo Pecci , presenteranno insieme all’artista Athos Ongaro il volume monografico edito da Allemandi martedì 15 novembre alle ore 19.00 al Museo Pecci Milano, in Ripa di porta Ticinese n.113 a Milano.

 

A un primo sguardo, l’arte di Athos Ongaro sembra di facile lettura. Tuttavia, mai come nel suo caso, occorre non lasciarsi fuorviare dalle apparenze. Ogni figura, ogni movenza, ogni dettaglio affiora nel suo universo di simboli pare rimandare ad altro, nascondersi dietro la sua stessa evidenza, giocare a rimpiattino con il giudizio dello spettatore. L’imprevedibile sbuca da ogni angolo, sotto forma di un cinghiale che sembra sorridere alle movenze liriche del poeta a cui si appoggia, o di un Cristo che pare essersi dimenticato che cosa era venuto a fare sulla terra, o di un Cappuccetto Rosso che ha smarrito la strada del ritorno negli spazi interstellari, o di un esibizionista che non ha nulla da esibire. Analogie impossibili che disegnano i contorni di quella strana contemporaneità in mezzo a cui ci troviamo a vivere.

 

Athos Ongaro (Eraclea, 1947), attivo fin dagli anni settanta, dopo un lungo periodo di opere scultoree realizzate impiegando i materiali più diversi, è passato dal 2000, alla pittura. Questo volume, che raccoglie la maggior parte delle sue opere e tutti i principali scritti dell’artista, è completato da un testo critico di Marco Senaldi, da un breve frammento autobiografico e da una conversazione tra l’artista e il giornalista politico Saverio Vertone, realizzata a Torino nel 2011, poco prima della sua scomparsa.

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