Il Trono della Regina di Saba, la mostra al Museo Nazionale d’Arte Orientale

Il Trono della Regina di Saba, la mostra al Museo Nazionale d’Arte Orientale – La mostra, vernissage ed inaugurazione mercoledì 10 ottobre 2012 ore 17.30 e visitabile sino al 13 gennaio 2013, organizzata dal Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’, dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Ambasciata della Repubblica dello Yemen in Italia in collaborazione con la Missione Archeologica Italiana in Yemen e Monumenta Orientalia, presenta per la prima volta le raccolte sudarabiche del Museo, formate in Yemen tra il 1929 e il 1939 da medici italiani che, in seguito all’Accordo di Cooperazione e di Amicizia firmato il 2 settembre 1926 dall’Imam Yahya e dal Governatore dell’Eritrea Jacopo Gasparini, lavoravano in diversi ospedali del Paese. I Greci e i Romani chiamavano lo Yemen Arabia Felix per la ricchezza delle spezie che vi erano prodotte. Dopo i Romani i primi Italiani in Yemen furono i Polo e Ludovico de Verthema. Tuttavia bisognerà aspettare la fine dell’800 perché un Italiano raccontasse il Paese con occhio arguto, vivace e curioso: Renzo Manzoni, nipote di Alessandro, dopo il fallimento di un progetto in Etiopia intraprenderà il suo primo viaggio nello Yemen che lo avrebbe portato, nel settembre 1877, da ‘Aden a Ṣan‘ā’. Il Manzoni vi rimarrà tre anni contribuendo con le sue spedizioni alla conoscenza del territorio. Dal 1891 al 1938, quando la sconfitta di el-Alamein sancirà la fine della presenza italiana in Arabia, altri viaggiatori, commercianti e studiosi italiani si spingeranno fino a Ṣan‘ā’, dove molti di essi passeranno parte della loro vita. Dopo il 1938 la presenza italiana in Yemen diminuisce sensibilmente: rimane attivo l’ospedale, aperto in seguito all’Accordo e i contributi italiani si limiteranno a poche anche se importanti missioni scientifiche finalizzate allo studio della flora, della fauna, della geologia. La mostra si articola in tre sezioni – Documenti, Da an‘ā’ a Roma, La Regina di Saba e il suo trono – che presentano circa 160 oggetti tra materiale archeologico, artistico, etnografico e documentario. Nella Sezione Documenti è presentata una serie di materiali che illustrano le vicende che fin dalla fine dell’`800 legano l’Italia allo Yemen. Grazie alla collaborazione della Società Geografica Italiana, sono esposti per la prima volta il manoscritto di Renzo Manzoni di Tre anni nell’Arabia Felice, le fotografie da lui scattate a Ṣan‘ā’ e la pianta della città disegnata durante i primi mesi del 1879. A questi documenti seguono una serie di fotografie dedicate al Governatore Jacopo Gasparini che firmò l’Accordo, alcune vedute di G. Oprandi, che immortalò sulla tela l’opera di bonifica condotta da Gasparini a Tessenei (Etiopia settentrionale), una lettera dell’Imam, un album con la rassegna stampa relativa all’Accordo citato e, infine, alcune fotografie del viaggio del Principe yemenita a Roma e a Venezia nel 1927. La sezione è completata da alcune lettere relative alla donazione Zoli-Ansaldi e Rossi e da una scelta di materiali etnografici (costumi, gioielli, piante odorose, ecc). La sezione Da an‘ā’ a Roma presenta le collezioni storiche del Museo. La raccolta più importante è quella Zoli-Ansaldi, formata negli anni ’30 da S.E. Corrado Zoli, Governatore dell’Oltregiuba e da Cesare Ansaldi, medico personale dell’Imam Yahya. Donata allo Stato nel 1933, la collezione fu originariamente destinata al Museo Nazionale Romano, e trasferita al MNAO nel 1984. La seconda collezione trasferita nello stesso anno fu quella di Ettore Rossi, donata nel 1938. La terza raccolta fu acquistata dallo Stato nel 1987 da Lamberto Cicconi, originario di Macerata, che aveva prestato servizio come medico a Ṣan‘ā’ nel 1938. A queste raccolte si aggiungono gli oggetti acquistati nel 1971 da Mario Livadiotti, medico personale dell’ultimo Imam e del primo Presidente della nascente Repubblica dello Yemen. Le collezioni sudarabiche comprendono ceramiche, sculture, rilievi, elementi architettonici, iscrizioni, bronzi, figurine di terracotta e monete. Infine, la sezione Il trono e la Regina di Saba riguarda ‘La leggenda della Regina di Saba’, che da oltre due millenni alimenta le tradizioni letterarie del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam, i cui elementi simbolici si intrecciano in complesse figurazioni nelle letterature europee, asiatiche e africane (dove in particolare la leggenda è alla base dell’epopea nazionale dell’Etiopia). Non meno significativa è stata l’ispirazione che la leggenda ha offerto alle arti figurative. In questa sezione è ricostruito per la prima volta un modello di trono sabeo, esposto con una serie di quadri etiopici, appartenenti alle collezioni dell’ex Museo delle Colonie. L’allestimento è completato con alcuni oggetti che testimoniano il fascino che questa figura femminile ha esercitato sull’immaginario dell’Occidente; tra questi l’omonima colonia prodotta nel 1927 dalla Antica Casa Borsari di Parma in occasione della visita in Italia del Principe ereditario dello Yemen. Durante il periodo della mostra saranno proiettati un filmato relativo all’attività della Missione Archeologica Italiana in Yemen, e saranno presentati due libri relativi all’archeologia sudarabica:

1) Alessandro de Maigret. Saba’, Ma´în et Qatabân. Contributions à l’archéologie et à l’histoire de l’Arabie ancienne a cura di Christian J. Robin e Sabina Antonini de Maigret; Italian Archaeological Mission in the Republic of Yemen

2) Sabina Antonini de Maigret, South Arabian Art. Art History in Pre-Islamic Yemen. (Orient et Méditerranée n. 10). Paris 2012. (De Boccard).

Vi sarà, inoltre, un presentazione di fotografie di Rosetta Messori sulla capitale yemenita.

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La Mostra Il Trono della regina di Saba fa parte del “Progetto Yemen 2012”, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri nell’ambito delle iniziative previste dal Decreto Missioni in favore dello Yemen (DGAP), e inaugurato con il Convegno Internazionale Attività della Missione Archeologica Italiana nella Repubblica dello Yemen, 1980-2010 svoltosi a Roma l’11 e il 12 giugno scorsi. Il Convegno è stato inaugurato al MAE dal Sottosegretario di Stato Staffan de Mistura, dal Direttore Generale della Direzione Generale Sistema Paese (DGSP), Ambasciatore Maurizio Melani, dal Ministro Mario Boffo, Vice Direttore Nordafrica e Medio Oriente, Direzione Generale Affari Politici e di Sicurezza, dal Ministro della Cultura della Repubblica dello Yemen, Sig. Abdullah Aubal Mandhouq Saleh, dal Presidente del General Organization for Antiquities and Museums, Sig. Muhannat al-Sayhani, dall’Ambasciatore dello Yemen, Sig. Khalid Abdulrahman al-Akwa, e dal dott. Vincenzo D’Ercole del MIBAC. Il Convegno, che ha visto la partecipazione di numerosi studiosi sudarabisti di fama internazionale, ha riscosso un notevole successo. Il “Progetto Yemen 2012” fa parte di un più ampio programma di azioni del Ministero degli Affari Esteri per il sostegno allo Yemen nell’attuale fase di transizione. Esso è volto al sostegno del patrimonio culturale yemenita e allo sviluppo delle relazioni culturali tra Italia e Yemen. Insieme a programmi di “capacity building” dedicati a istituzioni del comparto sicurezza-giustizia, e a programmi dedicati al sostegno alla società civile, alla comunicazione democratica e al dialogo, il programma in oggetto offre un contributo al patrimonio culturale dello Yemen a sostegno dell’identità culturale del Paese come area di attrazione ideale e professionale per studiosi, ricercatori e archeologi yemeniti e come elemento della valorizzazione turistica dello Yemen, in prospettiva della sua auspicata stabilizzazione. Il programma, infine, contribuisce a conferire una “marca” più specificamente italiana al complesso delle azioni in corso nello Yemen. L’Italia è stato il primo Paese in assoluto a stabilire con Sanaa formali relazioni diplomatiche, “battezzando” in tal modo il Paese come soggetto delle relazioni internazionali. Il Trattato di Amicizia e di Relazioni Economiche fra l’Italia e lo Yemen, stipulato a Sanaa il 2 settembre 1926 – pur operando in un periodo in cui le potenze europee perseguivano per lo più protettorati nei territori lasciati liberi dal decaduto Impero Ottomano – recita, all’articolo primo, “…il Governo di Sua Maestà il Re d’Italia riconosce la piena ed assoluta indipendenza dello Yemen e del suo Sovrano, Sua Maestà l’Imam Yahya”. Fino a metà degli Anni Trenta del secolo scorso, l’Italia fu il principale Paese di riferimento per lo Yemen. Oggi l’Italia è nel gruppo dei principali Paesi europei presenti nello Yemen ed è membro del Gruppo “Amici dello Yemen”, che persegue e sostiene la stabilità del Paese.

Mostra

Il Trono della Regina di Saba

Cultura e diplomazia tra Italia e Yemen. Le collezioni sudarabiche del Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ (Roma, 11 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013)

Curatori: Sabina Antonini de Maigret, Paola D’Amore, Michael Jung

Organizzazione: Paola D’Amore, Michael Jung in collaborazione con Monumenta Orientalia

 

Sede della mostra: Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’

Via Merulana 248 (Palazzo Brancaccio) – 00185 Roma – tel. 06/46974802

 

Orari: Mart., Merc., Ven.: 9-14 – Gio., Sab., Dom. e Festivi: 9-19.30. Chiuso Lunedì

 

Ingresso: € 6,00; ridotto € 3,00; gratuito per i minori di 18 anni e per gli over 65 anni

(su richiesta ingresso per persone con disabilità)

 

Come si arriva: Bus 16,70,71, 649, 714; Tram 3; Metro A (Vittorio Emanuele), Metro B (Cavour)

 

Catalogo: Editoriale Artemide srl

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