Una matita è per sempre

Grafite, legno e argento sono i materiali che danno forma a “Sostanza”, una rivisitazione del comune Il corpo in legno, lavorato in tornitura a Sciavon in Veneto, ospita al suo interno un’anima in grafite, che viene bloccata esternamente da un anellino in argento stampato in fusione da un laboratorio orafo di Valenza. Quando finisce, si infila al suo interno una nuova mina e si ricomincia a scrivere. Questo pazzesco progetto è stato presentato ad aprile, al Fuorisalone di Milano da quattro ragazzi torinesi ex studenti dello Iaad, l’Istituto di Arti applicate e design, Walter D’Esposito, Alessia Pagotto, Valeria Francescato e Giuseppe Monopoli, riuniti sotto il nome di Sotterranea Officina Sperimentale. La matita è nata nella sede dell’università, in via Pisa. Era un esperimento e sta funzionando. Sostanza è nata anche grazie al contributo degli studenti. Oggi i legni utilizzati sono il mogano, noce canaletto, ebano, pero e amaranto. Il risultato assomiglia a una penna, stilosa, leggerissima e personalizzabile. C’è chi ha proposto di realizzarla con un legno diverso come l’olivo e chi l’ha richiesta con una dedica speciale sul dorso. Intanto la creazione ha conquistato un premio al concorso Open Design Italia indetto dalla Cna di Vicenza e il progetto ha raccolto fondi per avviare una produzione su larga scala su Kickstarter. I giovani attraverso questa raccolta hanno ottenuto 5000 euro in tempo record, gli stessi richiesti per avviare il progetto.

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