Un epistolario Pericoloso

Un epistolario Pericoloso – Ho appena finito di leggere il romanzo di Angelica. No, non mi sono fermata alle prime 36 pagine. Quindi questa non sarà la cronaca di un abbandono, né tanto meno una recensione.
Le mie sono solo impressioni a caldo su queste 182 pagine che ho letto in treno.

E’ il primo romanzo pornografico che leggo. E’ raro leggere un libro scritto da una tua amica. Angelica l’ho conosciuta e l’ho letta e, mentre la leggevo, a volte avevo l’impressione che a scandire la mia lettura fosse proprio la sua bella voce, la sua bella voce priva di qualsiasi inflessione dialettale.

E’ riduttivo secondo me definire questo libro semplicemente pornografico, è erotico e seduttivo in senso lato. La sinossi reca la dicitura “epistolario a senso unico”. In effetti, le mail che leggiamo sono quelle di Angelica: la sua è una narrazione diacronica che ripercorre il suo rapporto epistolare e reale con Ludovico.

Le risposte di lui le immaginiamo e basta. Angelica è presa da una vera e propria “ludovicite”: è disposta a tutto per accontentare le voglie di Ludovico. E’ semplicistico e riduttivo parlare di relazione masochistica tra i due. Quello di Angelica è un vero proprio viaggio alla ricerca di sé attraverso il sesso. In narratologia si potrebbe parlare di romanzo di formazione o di bildungsroman.
Ma qui, in questa sede, mi sembra inadatta questa etichetta.
Il romanzo di Angelica infatti non è etichettabile: analizza la sessualità della protagonista in riferimento alle fantasie erotiche di Ludovico. Quasi uno specchio di un altrui volontà verrebbe da dire. E invece non è così! Il masochismo di Angelica non è fisico, ma psicologico e intellettuale. In un linguaggio crudo e che non lascia nulla all’immaginazione, la protagonista esegue tutte le richieste di Ludovico, fino all’annullamento e al non rispetto di sé.

Chi di noi non è masochista? O pensa magari di non esserlo e poi spunta una persona che fa emergere questo lato inesplorato di noi stessi.
Quello che più mi ha colpito del libro è stata la consapevolezza che aveva la protagonista di sé, quella nitida consapevolezza che si estrinsecava in una sessualità sregolata, ma che in realtà altro non erano che graffi dell’anima che volevano essere ulteriormente graffiati.
Altrettanto nitido è lo stile di Angelica che analizza, discetta e entra nei meandri dell’eros.
Email lunghe e a volte prolisse si alternano ad email più brevi in questa narrazione a voce unica che avvince e fa riflettere.

Beatrice Mantovani

Articolo precedenteMiei amati nipoti ….. ovvero Papi nepotisti
Articolo successivoLunatici ed epilettici