Un abito chiaro, lo spettacolo con Amanda Sandrelli e Rita Marcotulli apre la rassegna “Attorno al Museo”

Un abito chiaro, lo spettacolo con Amanda Sandrelli e Rita Marcotulli apre la rassegna “Attorno al Museo”

40° anniversario della strage di Ustica
Rassegna “Attorno al Museo”
7 luglio – 10 agosto 2020
Parco della Zucca, Bologna

Martedì 7 luglio 2020 h 21.15
Un abito chiaro

Spettacolo
testo di Massimo Salvianti
con Amanda Sandrelli, voce recitante
e Rita Marcotulli, pianoforte

Una produzione Cronopios in collaborazione con Arca Azzurra Produzioni
per le celebrazioni del 40° annivresario della strage di Ustica

Anche quest’anno, in occasione del 40° anniversario della strage di Ustica, l’Associazione Parenti delle Vittime ha scelto di ricordare le 81 vittime del tragico evento nel segno della memoria e della cultura con la rassegna “Attorno al Museo” che, nel consueto scenario del Parco della Zucca antistante l’ingresso del Museo per la Memoria di Ustica, in via di Saliceto 3/22 a Bologna, proporrà quattro serate di teatro, musica, danza e poesia dal 7 luglio al 10 agosto 2020.

L’apertura, martedì 7 luglio alle ore 21.15, è affidata allo spettacolo Un abito chiaro nato da un testo originale teatrale di Massimo Salvianti e interpretato da Amanda Sandrelli accompagnata al pianoforte da Rita Marcotulli.
Le immagini degli effetti personali ripescati nel mar Tirreno, ci interrogano sul senso delle cose materiali e di come questi frammenti facciano emergere sentimenti profondi, affetti e la voglia di combattere ancora, per conoscere chi ha armato la mano di chi ha fatto scempio di tante vite innocenti.  Ustica, Portella della Ginestra, Stazione di Bologna sono solo alcuni esempi di stragi, della storia del nostro paese, in cui omissioni e depistaggi ci hanno vietato di avere tutte le risposte alle nostre domande. Domande che Amanda Sandrelli e Rita Marcotulli portano in scena con la consapevolezza che senza risposte saremo sempre incompleti, vulnerabili, esposti e incapaci di difenderci.

Note dell’autore
Un abito chiaro è uno sfogo, un accavallarsi di pensieri, domande tante e risposte pochissime, in prosa e in musica, in immagini, in secondi sospesi, in battere e in levare. Partire dalle cose più piccole, più private, più banali-normali-comuni per dire di quest’incredibile tragedia senza farsi soffocare dalla commozione e dalla retorica e dal senso di inutilità, di sconfitta che dopo quarant’anni pesa su tutti noi, sulla nostra comunità di uomini e donne, di ragazze e ragazzi, di vite che misurano la propria precarietà sulla difficoltà, anzi sull’impossibilità di sapere, di districarsi in un ammasso contorto di misteri ed evidenze, di depistaggi e ovvietà.Pochissime risposte. Parole che si aggiungono a un libro che ha ormai troppe pagine e pesa come un macigno, che si interrogano proprio sulla loro scarsa utilità, ma che percorrono anche le strade virtuose che donne caparbie e uomini instancabili hanno tracciato per non perdere la speranza della giustizia e del diritto.Esempi e precetti, i punti fermi, i paletti del nostro vivere civile, e il confronto con i più giovani, con le ragazze, con i bambini, figlie e figli che domandano, anche loro e a cui va data almeno la certezza che non ci siamo arresi e che abbiamo bisogno della loro forza, della loro scapestratezza, del loro coraggio. (Massimo Salvianti)

Amanda Sandrelli
Amanda Sandrelli esordisce sul grande schermo giovanissima con “Non ci resta che piangere!” (1984), diretto da Massimo Troisi e Roberto Benigni.
Giuseppe Bertolucci la dirige in “Strana la vita” e in “Amori in corso ” che le vale la Sacher d’oro.
Lavora con Gabriele Salvatores in “Nirvana”, con Gabriele Muccino in “Ricordati di me”, partecipa alle riprese del film  “Christine, Cristina” nel 2009, prima regia di sua madre Stefania.
Al teatro arriva più tardi e nel ’92 debutta all’Argot a Roma con la regia di Duccio Camerini in “Né in cielo né in terra”.  Con Lina Wertmuller è Ginetta in “Gianni, Ginetta e gli altri”, con Luca De Fusco nel ’98 debutta con “Cronache italiane” (Stendhal) e interpreta il ruolo di Irina in “Tre sorelle” (Cechov) con la regia di Duccio Camerini.
Amanda partecipa inoltre a diverse produzioni  che mettono in scena una drammaturgia contemporanea tra le quali ricordiamo i tre spettacoli diretti da Angelo Longoni, “Bruciati”, “Xanax” e “Col piede giusto” , e quelli con i testi di altri autori italiani come Stefano Massini, Gianni Clementi, Lorenzo Gioielli.
Ricordiamo inoltre tra  le produzioni teatrali:
“Tres” di J. C. Rubio regia di C. Noschese – Teatro Sala Umberto di Roma (stagione 2013/2014 e in tournée per due stagioni)
“Il bagno” regia Gabriel Olivares  – Teatro Sala Umberto di Roma (stagione 2015/2016 e in tournée per due stagioni)
“Oscar e la dama in rosa” tratto dall’omonimo libro di E. E. Schmitt con la regia di Lorenzo Gioelli  – Parmaconcerti (stagione 2015/2016 e in tournée per due stagioni)
“Kuby” regia Flavio Stroppini Nucleomeccanico.com (stagione 2016/17)
“Boomerang” regia Angelo Longoni – Teatro Sala Umberto di Roma (stagione 2016/2017)
“Il Tango del Marinaio” di Gianni Clementi – Cronopios (stagione 2017/2018)
“La locandiera“ di Goldoni regia Paolo Valerio – Compagnia Arca Azzurra (stagione 2018/2019)
Senza dubbio il teatro è il posto che Amanda predilige e sempre in questo ambito ha curato la regia teatrale del “Piccolo principe” nel 2016 prodotto da Officine della Cultura.
Amanda Sandrelli ha recitato anche in molti film per la televisione, fra cui “Il compagno” (C. Maselli), “Perlasca” (A. Negrin), “Mafalda di Savoia” ( M. Zaccaro), e molti altri.
Nella prima serie de “il giudice Mastrangelo” è protagonista nelle sei puntate con Diego Abatantuono.
Ha scritto e diretto un cortometraggio “Un amore possibile” nel 2003 e un documentario “Piedi x terra” girato in Malawi nel 2007.
Ha inoltre realizzato diversi reading letterari presentati anche nelle rassegne della Versiliana, Orestiadi  Festival di Gibellina e Teatro Romano di Fiesole.
Da diversi anni interpreta “Odissea”, “Iliade” e “Eneide” nel progetto “…un racconto Mediterraneo” di Sergio Maifredi prodotto dal Teatro Pubblico Ligure.

Rita Marcotulli
Nata a Roma, Rita Marcotulli è la figlia di un tecnico del suono che ha collaborato con artisti come Nino Rota ed Ennio Morricone, Arthur Rubinstein.
Ha iniziato a suonare il piano a cinque anni e diplomato in musica classica al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma.
Marcotulli iniziò la sua carriera professionale nei primi anni ’80 e fece la sua prima registrazione nel 1984. Grazie a una serie di prestigiose collaborazioni con Richard Galliano, Enrico Rava, Peter Erskine, Jon Christensen, Palle Danielsson, Joe Henderson, Joe Lovano, Charlie Mariano, Marilyn Mazur, Pat Metheny, Sal Nistico, Michel Portal, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Norma Winstone, etc.
Tutto ciò le ha permesso di affermarsi come una figura importante sull’Internazionale scena jazz contemporanea. Nel 1987 Marcotulli è stato nominato al Best Young Talent Award nel sondaggio NPR Music Jazz Critics. Nel 1989 si unì al gruppo di Billy Cobham con il quale si esibì in tutto il mondo. Nel 1992 entra a far parte del gruppo Dewey Redman con il quale collabora per 15 anni suonando in tutta Europa e Sud America. Marcotulli si trasferisce quindi in Svezia, dove collabora con musicisti del nord Europa come: Palle Danielsson, Marilyn Mazur, Jon Christensen, Nils Petter Molvaer, Anders Jormin, Tore Brumborg. Bobo Stenson e John Taylor. Ciò ha influenzato il suo modo di comporre.
Rientrata in Italia, collabora con una serie di giocatori pop di spicco dell’italiano scena musicale tra cui Pino Daniele, Gino Paoli, Giorgio Gaber ecc. Durante questo periodo a lungo tour con Pino Danielle e Pat Matheny.
Più recentemente ha partecipato alla realizzazione del film “Basilicata coast to coast”, per il quale ha lavorato alla colonna sonora. Grazie a questo lavoro Marcotulli ha ricevuto il Golden Ciak nel 2010, il Silver Ribbon per la migliore colonna sonora dello stesso anno, il David di Donatello per il miglior musicista nel 2011 (prima donna a ricevere questo premio) e il Top Jazz Award 2011 come miglior artista jazz italiano secondo la rivista Musica Jazz].
Nel febbraio 2013 è stata membro della giuria della qualità alla 63a edizione del Festival di Sanremo, diretto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Oggi Rita Marcotulli è una nota pianista e compositrice, apprezzata per il suo stile unico di suonare e capacità di improvvisare. La sua fonte di ispirazione è vasta e comprende anche influenze brasiliane, musica africana e indiana.

L’ingresso alla serata è a offerta libera.
La prenotazione è obbligatoria sul sito www.attornoalmuseo.it o telefonando nei due giorni precedenti lo spettacolo, dalle ore 15.00 alle 18.00, e il giorno dello spettacolo, dalle ore 18.00 alle 20.00, al numero telefonico 348 4021862.

In occasione dell’evento, il Museo per la Memoria di Ustica, che conserva i resti recuperati del velivolo DC9 e l’installazione permanente A proposito di Ustica concepita dall’artista Christian Boltanski in ricordo delle 81 vittime, osserva un‘apertura straordinaria dalle ore 20.00 alle 23.00, con una visita guidata gratuita alle ore 20.00 a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
La prenotazione è obbligatoria: tel. 051 6496611 oppure e-mail mamboedu@comune.bologna.it
Numero max partecipanti: 7 persone.

La rassegna “Attorno al Museo” è promossa dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica con Regione Emilia-Romagna, Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica | Comune di Bologna-Quartiere Navile e fa parte di Bologna Estate 2020, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.

Main media partner RAI, media partner RAI Radio 3, main sponsor Gruppo Unipol.
Si ringrazia T-per, Legacoop Bologna, Gruppo Hera, Coop Alleanza 3.0.
I progetti sono realizzati in collaborazione con Cronopios, Officina Immagine, Bologna Jazz Festival.

Il programma completo degli appuntamenti di “Attorno al Museo” è disponibile sul sito www.attornoalmuseo.it.

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