Tu non sai che cosa è Roma, la mostra di Livia Signorini a Il mio Studio di Roma

28-29 aprile 2023

Il mio Studio

Via San Francesco di Sales 85 – Roma

Venerdì 28 aprile 2023 alle ore 18.00 inaugura, negli spazi de Il mio Studio, all’interno del progetto con-tempo, la mostra Tu non sai che cosa è Roma di Livia Signorini a cura di Michela Becchis.

Roma è un prototipo. Ma l’indiscutibile verità di questa affermazione non la rende certo positiva. Una città che è un “primo modello” per una serie infinita di inconfutabili motivi non è necessariamente una città che si ama, che si deve amare. Livia Signorini infatti non ama Roma e decide di rimaneggiarla; questa parola spesso non ha un significato positivo, ma nel caso dell’artista riveste un senso secondo la sua etimologia: Livia prende immagini di Roma, stampe antiche che, quand’anche di genere, la irrigidiscono e quasi la incastrano dentro le sue antichità, e vi pone mano per ricostruire una città altra ironica, un po’ folle, surreale. Il progetto parte da una scansione che doveva rispettare una sorta di numerologia legata agli elementi, ma ben presto la libertà del racconto si è svincolata anche da questa costrizione e ha proceduto librandosi in direzione della terra. Livia sovrappone a incisioni di Antonelli, notissime e spesso diventate una sorta di luogo comune dell’immaginario urbano antico, figurine di stralunati esseri umani che si chiedono come sono finiti lì, spunti botanici non certo autoctoni, lampi di colore, illustrazioni di libri fantastici che conosce bene e frammenti di carte da gioco. Il tutto in una costruzione che a nostra insaputa parte come un’autobiografia riservata e molto intima e che, in una trasformazione alchemica, si poggia su quegli impettiti angoli di città per farsi memoria e racconto comune. […] Una sorta di minimalismo romantico, degli affetti, che irride il monumentale facendosi un po’ più grande, gonfiandosi e costruendo, nello scardinare la linearità del tempo, una narrazione altra che si oppone a ciò che le fa da sfondo. Uno sfondo che non sembra tollerare le libertà potenziali dell’immaginazione pur dovendo accogliere questi objets trouvés che di immaginazione surrealista, alla Ernst, hanno tutto l’incedere. E allora davvero sembra che sia l’arcigna Roma a non sapersi più raccapezzare su cosa rappresenti e a dirci, con un po’ di allegria, che non sappiamo cosa può, o potrebbe, essere questa città.” (dal testo critico di Michela Becchis)

con-tempo project è un format di arte contemporanea, ideato e curato da Daniela Perego e Roberta Melasecca, che intende indagare inedite ricerche di artisti che vengono chiamati a confrontarsi con uno spazio intercluso e non espandibile fisicamente, privato ma aperto, accessibile ma protetto, un luogo con-chiuso nel quale introiettare continui e percettibili processi di στάσις (stasi) in percorsi di moto perpetuo. con-tempo project è territorio della materia e del pensiero nel quale sperimentare il dentro e il fuori, difeso dall’essere circoscritto e vulnerabile nell’essere esposto. I progetti in mostra si innestano in uno spazio nel quale innumerevoli sono i vincoli esistenti, materiali ed immateriali, che conducono all’esperienza di una percezione astratta e bidimensionale e/o corporea e stereoscopica. Infatti con-tempo project ha come luogo lo spazio “Il mio Studio” di Daniela Perego: essendo uno studio d’artista le mostre in programma avranno la durata di due-tre giorni e saranno visitabili su appuntamento e prenotazione.

La mostra sarà visitabile venerdì 28 aprile e sabato 29 aprile su prenotazione con i seguenti orari: venerdì dalle 18.00 alle 21.00, sabato dalle 12.00 alle 20.00.

Livia Signorini. Nata nel 1963. Laureata in Storia dell’arte alla Sapienza ha studiato arte alla Temple University di Roma. Lavora tra Roma e Milano, come consulente di Adelphi Edizioni e artista visiva. Tra le mostre: 2022 – Che sia bello sopra di me, Spazio Giallo, Roma; 2015 – Sogni d’oro, Spazio espositivo Pettini, Roma; 2012 – Lei stava lì, Galleria AOC F58, Roma, testo di Anne Palopoli; Charles Dickens Pictures from Italy, Art of Livia Signorini, Italian Embassy Cultural Institute, New Dehli; 2010 – Femmine Folli, Hyunnart Studio, Roma, a cura di Patrizia Ferri e Mario De Candia, testo di Giovanni Nucci; 2005 – Guevara 2005, Ischia; 2004 – An Einem Seltsamen Ort, Wandergalerie, Berlino; Roomates Mino Bed & Breakfast, Roma, a cura di Emanuela Nobile Mino; Romapuntouno, mostra itinerante, a cura di Mara Coccia; 2003 – Non essendomi prestato da bambino a giocare con la sabbia delle spiagge, mi è venuto, passata l’età, il desiderio di giocare. Galleria AOC F58, Roma, testo e cura di Cecilia Casorati; 2000 – Livia Signorini, Galleria AOC F58, Roma, testo di Livia Livi; 1999 – Arte 2000, Temple University, Roma.

Michela Becchis (1963), storica e critica indipendente ha insegnato e insegna in varie università e scuole di alta formazione italiane e straniere. Divide i suoi studi e le sue ricerche tra l’arte medievale e quella contemporanea dando vita a un curriculum volutamente eterogeneo. Cura ed è nei comitati scientifici di mostre di arte medievale e ha curato circa 60 mostre di arte contemporanea. Con Officina delle Culture, insieme a Carla Romana Antolini, organizza rassegne che contaminano generi diversi e culture artistiche diverse unendo in sperimentazioni visive, teatrali, performative, musicali, artiste e artisti provenienti da diverse parti del mondo. Nutre particolare interesse al rapporto tra arte, storia, genere e movimenti politici e alla circolazione dei modelli figurativi e linguistici inter e transculturali. È codirettrice del Festival Internazionale di Fotografia di Castelnuovo di Porto. Scrive per Il Manifesto, Alias, S-Definizioni e ArtAPart.

Articolo precedenteMedea, la mostra d’arte contemporanea a cura di Demetrio Paparoni all’Antico Mercato a Siracusa
Articolo successivoIl rapper Uzi Lvke con il nuovo brano “Non passa l’aria” al Concerto del 1 maggio