Ti racconterò: l’album fuori moda di Enzo D’Andrea

Ti racconterò: l’album fuori moda di Enzo D’Andrea. Alla riscoperta della nostra più profonda tradizione cantautorale
Lanciato in anteprima su ClassicRockOnAir, il format radiofonico ideato da Renato Marengo e condotto dallo stesso Marengo con Maurizio Baiata, approda negli store digitali e nei migliori negozi di dischi Ti racconterò, l’album di Enzo D’Andrea: cantautore d’antan, poeta di oggi che esce con un lavoro, fortemente voluto dal produttore Claudio Poggi, le cui pagine sono state raccolte in trent’anni a questa parte. Vent’anni di storia musicale nel cassetto e fra le dita. Una vita dietro una chitarra. Sono questi i presupposti di Ti racconterò, l’album di Enzo D’Andreavoluto fortemente da un uomo che ha firmato molta della musica italiana degli ultimi 30 anni, Claudio Poggi (primo produttore di Pino Daniele e fondatore della label Clapo Music e della Marechiaro Edizioni Musicali). Con il supporto degli arrangiamenti di un altro pezzo della storia della nostra musica, Roberto Guarino. Un disco volutamente fuori moda che ripercorre, attraverso i sentimenti di questo cantastorie fuori dal tempo, l’anima più profonda della nostra tradizione cantautorale e ce la restituisce con una freschezza che non ha tempo.
Al suo fianco alcuni dei più grandi session men della musica italiana e internazionale.
Il singolo, Ti racconterò, che dà il titolo all’album esce con un videoclip per la regia

12 brani: al centro le sue molteplici, e talvolta non semplici, esperienze di vita. In particolare d’amore: vero protagonista di questi 12 frammenti d’anima e di pensiero. Enzo D’Andrea dipinge storie e personaggi con un linguaggio ricco di metafore, talvolta onirico e pieno di immagini surreali, seppure concreto nelle sue ansie, frustrazioni, gioie e dolori.
Anche le melodie e le ritmiche sottolineano i differenti stati d’animo alternando atmosfere rarefatte, piene di pathos ad un rock sostenuto.
Del resto i musicisti italiani e stranieri sono tra i migliori session men che si possano trovare negli studi di registrazione.

Deluso dall’amore frivolo e straziante de l’Amore Malandrino, D’Andrea si avventura con nuova energia fra i meandri del proprio dolore e si tuffa fra le braccia – nutrite di amore profondo ed incondizionato – della sua Dea Roma, un po’ femmina un po’ spazio ideale e atemporale dove passeggiare spensieratamente. Ad incorniciare questo vagare l’ebbrezza dell’alcol di é solo il vino.
La Roma suggestiva e amorevole si contrappone ad una più grigia Parigi, che osserva e siede davanti alla scena devastante dell’uomo distrutto da un amore non corrisposto e che in questo sguardo lo trasforma quasi magicamente in eroe romantico (Ti racconterò). Ancora l’amore campeggia Un bellissimo weekend in cui un poeta romantico, sensibile e folle, celebra la sua donna, vista come un riscatto di tutte le sue sconfitte, che nel brano lo trasforma in un Re; ed è sempre l’amore il sentimento che pervade l’uomo, un amore carico di gioie e dolori, un amore unico ed idealizzato che sfiora l’amor cortese in La Sbandata.

In Indifferenza troviamo un moderno Bukowski disgustato dalla società moderna occidentale, dove le emozioni ed i sentimenti sono celati da una maschera di odio e falsità. Così come in Capodanno troviamo una carrellata di le persone che nascondono la propria solitudine dietro le apparenze della consuetudine sociale e delle feste comandate, senza riuscire ad affrontare le proprie insicurezze perchè inebriati dall’estasi dell’alcol, (Paolo).
La depressione e la solitudine, fortemente legata alla caducità del tempo e dell’amore effimero dell’Amore di un giorno, regala l’abbrivio per una forte malinconia ed insoddisfazione, in un vagare che si affaccia pericolosamente sull’horror vacui del suicidio da cui, magica, lo strappa la candida voce di un fanciullo proveniente Da una finestra.
Ancora l’amore è protagonista di un altro pezzo, Besame: inusuale e passionale, un amore trasgressivo e terreno, un eros da scoprire e da sperimentare. Così come è protagonista del racconto poetico della storia fra due anime perse e sole di Titti e Gunther colte nel loro vagare per le vie di Amsterdam
Musiche e testi di Enzo D’Andrea
Edizioni Marechiaro
Prodotto da Claudio Poggi
Tutti i brani arrangiati e realizzati da Roberto Gua.rino
Registrati e mixati da Roberto Guarino nel suo studio (Roma)
Tranne : “Ti racconterò” – “La sbandata” – “Titti e Gunther” – Paolo: arrangiati da Luciano Aita
Arrangiamenti d’archi: Vincenzo Caruso
Registrati e mixati da Luciano Aita al Toledo Studio (NA)
Hanno suonato:
Enzo D’Andrea: chitarra acustica
Roberto Guarino: chitarre, tastiere e programming
Luciano Aita: chitarre, tastiere, programming
Pippo Seno: chitarre elettriche
Michael Joardin: chitarre elettriche e acustiche
Freddy Malfy: batteria
John Cougar: batteria
Pippo Matino: basso
Phil Dickinton: basso
Jan Dior: tastiere
Vincenzo Caruso: pianoforte
Marco Sannini: flicorno
Michele Signore: violino
Cori: Roberto Guarino, Nadia Natali
Foto di Enrico Grieco
Progetto grafico di Andrea Nobili

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