Teatro per l’ascolto … Emozioni Sommerse

Teatro per l’ascolto … Emozioni Sommerse – Avrà inizio lunedì 26 Novembre l’VIII annualità del progetto “Teatro per l’ascolto … emozioni sommerse” promosso dal Teatro Bertolt Brecht di Formia e finanziato dalla legge 328/2000 dei piani di zona distretto Formia – Gaeta.  Nove comuni coinvolti (Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Spigno, Castelforte, SS. Cosma e Damiano, Ponza, Ventotene), innumerevoli scuole (I.C. Giosuè Carducci e I.C. Principe Amedeo di Gaeta, I.C. Dante Alighieri Formia – Ventotene, I.C. Vitruvio Pollione, I.C. Pasquale Mattei, primo e secondo circolo didattico di Formia, circoli Minturno 1 e Minturno 2, I.C. Castelforte, I.C. Rossi- Fusco di SS. Cosma e Damiano, I.C. Pisacane di Ponza, I.C. Itri), 1000 ragazzi protagonisti, sette mesi di lavoro: questi solo alcuni dati dell’itinerario formativo destinato alla prevenzione del disagio.

 

Attraverso il gioco ed un contatto diretto con professionisti ed esperti, i ragazzi potranno realizzare un piccolo sogno: la messa in scena di uno spettacolo teatrale. Gli studenti, infatti, attraverso tutte le fasi e gli aspetti del magico mondo del teatro (dalla drammaturgia alla musica, dalla scenografia all’interpretazione) alla fine dell’anno apriranno il sipario e mostreranno il frutto del loro lavoro su un tema comune scelto: Jules Verne e le sue storie. Il fantastico sogno inizierà a prendere vita lunedì partendo proprio dalle origini: il testo e l’uomo. Non è un caso, infatti, che il progetto parta dalla visita presso il Museo Nazionale di Formia guidata dall’archeologo Gianmatteo Matullo e presso la biblioteca comunale P. Testa.

 

Oltre al diretto coinvolgimento dei ragazzi non saranno trascurati i formatori per eccellenza: gli insegnanti. I docenti avranno l’opportunità di partecipare ad un laboratorio sul teatro che porterà loro stessi alla messa in scena di uno spettacolo finale nonché ad un convegno nel mese di marzo sul “teatro, disagio e scuola” per un confronto tra diverse esperienze reali e concrete in cui il teatro è stato fattivamente utile (carceri, comunità terapeutiche, situazioni di disagio).  “E’ stato ed è un progetto pilota. È uno dei pochi casi nazionali in cui sono stati messi in rete scuola, teatro, comuni ed ASL con una grande continuità nel tempo e con grandi ricadute sul territorio. Per otto anni più di mille ragazzi hanno lavorato in un territorio variegato sentendosi parte di un unico progetto.

 

La prima volta che abbiamo messo mano a questa idea ci siamo immaginati l’area del distretto come quando i veneziani hanno visto Venezia la prima volta: tante isole diverse. Il teatro poteva essere ed è stato un ponte per unirle” – afferma il direttore artistico del teatro Bertolt Brecht Maurizio Stammati – “Volevamo che ogni ragazzo partecipasse ad un progetto che coinvolgeva non solo lui, la sua classe e la sua scuola ma tutti i ragazzi di tutto il territorio. Questa è per noi la prevenzione al disagio: non creando ghetti ma lavorando insieme ad un progetto comune. Per tutto il lavoro di coordinamento ringraziamo l’ufficio CISSI Piani di Zona diretto dalla dott.ssa Annagrazia Mancini”, conclude. Ascolto, mettersi in gioco, fantasia, condivisione, amicizia, confronto e impegno: un mix vincente per far vivere e rivelare le emozioni sommerse.

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