“Sulle ali del vento” volano parole che vivono di immagini e riflessioni

Una pennellata di parole a dar vita ad una immagine, ad una emozione, ad una riflessione, con leggerezza, ma contemporaneamente con densità di significato. Sono i versi che arricchiscono la raccolta “Sulle ali del vento”, a cura di Piero Bonora, pubblicati nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. Poesie leggere, che possono volare sulle ali del vento. «Il titolo – spiega l’autore, insegnante di lettere in pensione che ora può dedicarsi a tempo pieno alla poesia, vantando altre dieci pubblicazioni con la medesima casa editrice – prende spunto dalla prima lirica della raccolta e vuole sottolineare sia la caratteristica stilistica (poesie brevi o brevissime) sia quella tematica, ispirata ad attimi di emozioni, immagini e riflessioni». Alla bellezza delle parole, a cui la poetica presta particolare attenzione, si affianca, infatti, l’importanza delle tematiche esistenziali fondamentali, tra cui l’amarezza provata di fronte ai problemi dell’umanità. Amicizia e solidarietà sono gli argomenti più ispiratori nel campo della riflessione, bellezza e armonia nei campi delle immagini e delle emozioni. «Ho il mio modello di poesia – racconta l’autore nato a Fanzolo di Vedelago (in provincia di Treviso), nel 1943, che vive a Castelfranco Veneto -. Poesia è il bello e il buono della parola; poesia è di tutti e per tutti, quindi letteralmente accessibile presupposto per la discesa nell’animo». L’opera si suddivide in due sezioni e un intermezzo. Ad introdurre un attimo di pausa riflessiva fra i testi è la presenza di illustrazioni (a cura di Manuela Turetta) che danno, inoltre, ulteriore forza alle parole scritte.

«Il poeta – scrive, nella Prefazione, il maestro Giuseppe Aletti, formatore, poeta, critico letterario titolare della omonima casa editrice che ha sede a Villanova di Guidonia (in provincia di Roma) – riproduce la coscienza repressa della società contemporanea e a lui è riservata la morte sociale, o l’emarginazione, perché differente e non omologabile. Per questo motivo la raccolta di Bonora ha qualcosa di diverso dalle altre proposte dei poeti contemporanei: le tante stagioni vissute fanno chiarezza tra l’effimero e il necessario. La cesta di parole, di cui è composto questo volume – aggiunge Aletti nella sua analisi -, si può consultare come un almanacco, seguendo le poesie una dopo l’altra, o pescarle a caso, aprendo il libro spontaneamente, per scoprire quali immagini ci accompagneranno per un minuto, un’ora, un giorno. Per poi ritornare a consultarlo ogni qual volta sentiamo il bisogno di nutrimento, stimoli, riflessioni o prospettive».

Pagina dopo pagina si avverte il ritmo leggero all’interno del verso, quasi sempre verso libero (tranne alcuni testi d’occasione). Elementi stilistici ricercati danno una posizione di rilievo per le parole chiave, soprattutto attraverso l’inversione. Inoltre, un uso controllato delle metafore e dell’enjambement (ossia una rottura della coesione unitaria metrico-sintattica di un verso il cui senso, anziché concludersi, si prolunga nel verso successivo), consentono al lettore di immergersi completamente in quel paniere di parole, che prendono quasi forma. E l’obiettivo di Bonora è proprio questo: «trasmettere il gusto e l’importanza di esprimersi attraverso le parole, oltre a evidenziare i valori umani fondamentali per una esistenza degna di essere vissuta». Laureato in filosofia, ha cominciato l’insegnamento di materie letterarie, sperimentando che con la poesia e con la letteratura in generale si può stimolare la riflessione sull’esistenza, forse anche meglio che con le astrazioni filosofiche. E questo non è solo l’impronta lasciata dall’autore con la sua opera, ma soprattutto un insegnamento di vita che, giorno dopo giorno, ha tramandato alla sua famiglia e ai suoi allievi, che gli riconoscono, anche a distanza di anni, la capacità di aver insegnato mettendoci il cuore.

Federica Grisolia

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