Martedì 10 e mercoledì 11 maggio 2022, ore 21.00
Teatro Arcobaleno, Via Francesco Redi, 1a – Roma
Accademia di Belle Arti
in collaborazione con la Compagnia Teatrale di Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo
presentano
RITORNANTI
Recital da “Spiritilli”, “Rondò”, “Cartesiana”
di e con
Enzo Moscato
Insieme agli studenti dell’Accademia di Belle Arti
e con Giuseppe Affinito, Emilio Massa, Anita Mosca
Regia Enzo Moscato
Organizzazione Claudio Affinito
Progetto di Laboratorio Teatrale e Messa in Scena, con la Compagnia Teatrale Casa del Contemporaneo di Enzo Moscato
Ideatore e Coordinatore del Progetto: Professor Raffaele Golino
Docenti coinvolti: Prof.ssa Sabrina Pistilli, Prof.ssa Antonella Marotta
Martedì 10 e mercoledì 11 maggio 2022, alle ore 21.00, presso il Teatro Arcobaleno di Roma, va in scena un nuovo allestimento ad opera dell’Accademia di Belle Arti, della pièce teatrale “Ritornanti”, interpretata e diretta da Enzo Moscato, con gli studenti del corso di scenografia dell’Accademia, insieme a Giuseppe Affinito, Emilio Massa e Anita Mosca, organizzazione di Claudio Affinito.
“Ritornanti”, recital tratto da “Spiritilli”, “Rondò” e “Cartesiana”, è lo spettacolo finale del Progetto di Laboratorio Teatrale e Messa in Scena dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ideato dal Prof. Salvatore Golino e realizzato con la collaborazione della Compagnia Teatrale Casa del Contemporaneo di Enzo Moscato, che ha visto coinvolti anche i docenti nella realizzazione originale delle scene e dei costumi.
Il testo messo in scena da Moscato, è una rielaborazione del suo “Ritornanti”, selezionato per l’occasione per vari motivi, partendo dalla lingua che viene proposta, che ha una valenza multipla: si parte dal napoletano seicentesco affabulatorio del primo brano, evocativo e affascinante di “Spiritilli”, che è la storia dell’incontro dell’umano e del familiare con l’elemento mitico e favoloso che da sempre a Napoli abita i cuori e le case (una storia di fantasmi che visitano, arricchendole, le vite degli umili e dei diseredati); si aggiunge poi “Rondò”, tratto dallo spettacolo “Rasoi”, ambientato a Napoli durante le epoche delle dominazioni in Città degli invasori spagnoli, prima, e francesi poi, con storie di inganno e miseria subite dal popolo napoletano; e infine c’è “Cartesiana”, con un linguaggio moderno e diretto, per raccontare del viaggio fantastico della redenzione, della speranza di tre transessuali, alla ricerca della propria identità, metafora particolarmente attinente i nostri giorni. Le ambientazioni narrate, ben chiare e definite in luoghi e periodi, hanno fornito agli studenti delle precise suggestioni con cui hanno elaborato un percorso ispirato e originale, sia scenografico che costumistico.
L’idea del laboratorio teatrale nasce dalla volontà della Direttrice dell’Accademia, Cecilia Casorati e dall’esigenza di offrire agli studenti un’esperienza viva e diretta con le maestranze dello spettacolo, permettendo agli allievi una conoscenza poetica e pratica del mestiere attraverso un percorso di laboratorio e messa in scena con Enzo Moscato, considerato uno dei drammaturghi contemporanei più importanti del panorama italiano. Al progetto hanno preso parte i docenti dell’Accademia di Belle Arti, la Prof.ssa Sabrina Pistilli e la Prof.ssa Antonella Marotta, offrendo un supporto organizzativo per la messa in scena, due laboratori della durata di dieci incontri, quello della scenografia virtuale diretto da Pasquale di Rese e quello dei costumi, che hanno goduto della supervisione della costumista Marina Sciarelli, entrambi coordinatori del laboratorio. Gli studenti hanno lavorato attivamente alla realizzazione del progetto pratico, a cui si sono aggiunte le linee guida del regista.
NOTE DI REGIA
Ri-tornare, ri-percorrere, ri-sentire, ri-pronunciare, è, forse, l’atteggiamento che pratico di più, e più spesso, con le mie cose di teatro. Soprattutto all’ indomani della prima di un nuovo spettacolo, quando, magari, (e miracolosamente) mi sia riuscito di mettere a punto qualche significativa svolta, formale o tematica, lungo il mio, non sempre lineare, camminare drammaturgico: qualche nuova rottura, qualche nuovo azzardo, qualche inedito desiderio di “ferita” o salto, linguistici, nell’ ignoto vuoto dell’“espressivo” (rubo, con piacere, questo termine, ad Anna Maria Ortese). Del resto, nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati. Morti. Il nomadismo della ricerca, lo spostamento continuo del limite attraverso i suoi territori, non dovrebbe esser disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali: passi già percorsi, sentieri già battuti, contagi e mali già esperiti, o, magari, chissà? Per quale grazia o imperscrutabile sventura, già scampati, mai avuti. Non per riproporli, certo, così come sono o come sono stati, bensì per fare esattamente il contrario: farli agire, respirare, dibattersi, accanto o dentro un nostro spirito cambiato, nuovo; accanto o dentro un nostro differente modo di capirli o percepirli, e, con essi, con questi “altri” sentimenti, investirli, nutrirli, vivificarli. In una parola: ri-amarli. E, attraverso noi, sperare che anche il pubblico sia colto dallo stesso, medesimo, irresistibile “coup de foudre”. Enzo Moscato.
Teatro ARCOBALENO, Via Francesco Redi, 1a – Roma
Ingresso libero – Inizio spettacolo h. 21.00 – Info 06 4424 8154
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