Redge è un giovane musicista campano che ha esordito da poco con l’ Ep dal titolo Sfoghi Momentanei. Musica cazzuta, come dice lui, uno tsunami di suoni potenti e sinceri maturati a suon di live su diversi palchi italiani. Lo abbiamo incontrato gli abbiamo fatto qualche domanda sul nuovo progetto.
Hai all’attivo un Ep dal titolo Sfoghi Momentanei e diverse esperienze live; tra il lavoro in studio e il live quale senti più affine alla tua persona?
Sicuramente i Live, amo suonare. Tutta l’esperienza legata all’esibizione per me è magica, dalla partenza per passare poi alla preparazione, l’esibizione, i panini freddi alle 3 di notte ecc.
Il tuo EP è un mix di energia grezza e testi che parlano di emozioni profonde e universali. Come scegli il bilanciamento tra il lato musicale (più energico e aggressivo) e quello lirico (più introspettivo)?
Di solito non lo scelgo è lui che sceglie me hahahaha. A parte gli scherzi, non è un qualcosa a cui presto molto attenzione, è la musica che mi guida verso determinate scelte.
Quanto è importante per te la scrittura dei testi rispetto alla parte musicale?
Sono 50/50, uno non ha valore senza l’altro quindi per me non esistono differenze. Preferisco comporre musica rispetto a scrivere testi ma ciò non significa che comporre sia più importante.
La traccia “Galileo” racconta la lotta di Galileo contro l’autorità religiosa dell’epoca. C’è qualcosa del suo spirito di ribellione che senti vicino al tuo percorso musicale?
Mi sento un pò ribelle e forse è proprio la storia di Galileo che mi ha fatto scoprire questa parte di me. Spero di essere scomunicato per questa canzone, ma la vedo difficile.
In un ambiente musicale come quello italiano, dove il rock spesso è visto come un genere di nicchia, qual è il tuo obiettivo principale come artista?
Divertirmi.
“Non lo so” sembra essere un grido di ribellione. Cosa pensi dell’idea che la musica sia un mezzo di lotta contro le ingiustizie sociali e personali?
E’ sempre stata un mezzo contro le ingiustizie sociali e lo sarà sempre.
Ti senti parte di una “nuova generazione” di musicisti che stanno ridando vita al rock in Italia?
Si, come me molti altri e so per certo che il rock non è morto.
I tuoi testi sono spesso molto personali e pieni di emozioni. Quando scrivi, ti capita mai di temere che la tua musica possa rivelare troppo di te stesso? C’è qualcosa che non scriveresti mai?
No, scriverei di tutto forse essendo un pò meno esplicito. Non c’è un limite a cosa si possa scrivere, basta che si contestualizzato
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