Recuperati 500 kg di rame e scoperti 50 kg di cocaina in un furgone in fiamme

Recuperati 500 kg di rame e scoperti 50 kg di cocaina in un furgone in fiamme – Carabinieri arrestano rapinatore a Pietralata: 50 euro il bottino. In manette un pregiudicato di 36 anni.

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Tiburtino III, nei pressi della fermata metro “Pietralata”,  hanno arrestato un cittadino dell’ecuador di 36 anni responsabile di rapina nei confronti di un cittadino albanese. I fatti si sono verificati nei pressi del supermercato “Panorama” di Via Tiburtina, quando un ragazzo albanese di 28 anni, da tempo residente a Roma, è stato avvicinato da un uomo che sotto la minaccia di coltello a serramanico lo ha costretto a farsi consegnare il denaro in suo possesso. Subito dopo il 28enne ha richiesto al 112 l’intervento dei Carabinieri. I militari grazie alle testimonianze raccolte hanno immediatamente avviato le ricerche del rapinatore, identificandolo e bloccandolo nei pressi della fermata metropolitana “Pietralata”, distante poche centinaia di metri dal luogo della rapina. Il coltello utilizzato per il colpo è stato sequestrato e la refurtiva riconsegnata al legittimo proprietario. L’arrestato è stato accompagnato in caserma in attesa del rito direttissimo.

Roma – Trovato con 500 kg di cavi di rame nella sua auto. Cittadino romeno denunciato.

Un cittadino romeno di 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Roma Casalbertone, con l’accusa di ricettazione. Il giovane è stato sorpreso dai militari in via Pollio, con all’interno della sua auto 500 kg di cavi in rame, rubati nei giorni scorsi ad una società della zona. Il 24enne è stato denunciato mentre la refurtiva è stata interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario.
I carabinieri soccorrono un uomo con il furgone in fiamme e scoprono che trasportava 50 kg di cocaina.

Roma – I Carabinieri di Roma hanno arrestato in flagranza di reato un 31enne di origine calabrese, incensurato, trovato in possesso di un carico di 50 chilogrammi di cocaina purissima occultata all’interno di tuberi di manioca (pianta tropicale tipica del Sud America), trasportati a bordo di un furgone. Nella nottata di ieri, l’uomo era stato soccorso da una pattuglia del Nucleo Radiomobile di Roma, in via di Casal Selce (zona Casalotti), in quanto il suo furgone stava prendendo fuoco a seguito di un guasto meccanico. I carabinieri intervenuti, dopo aver spento il principio di incendio con l’estintore in dotazione, avevano proceduto ai controlli di rito dei documenti del mezzo e del conducente, constatando delle incongruenze tra quanto dichiarato da quest’ultimo e la documentazione in suo possesso. In particolare, l’uomo aveva riferito ai militari di trasportare un carico di banane importate dal Sudamerica per conto di una ditta di ortofrutta di Roma, mentre da un ispezione speditiva del mezzo, i militari avevano constatato la presenza di casse contenenti un altro tipo di prodotto, poi risultato, appunto, manioca. Insospettiti dal comportamento nervoso dell’uomo, i militari avevano quindi chiesto l’intervento del Nucleo Investigativo di Roma per la prosecuzione degli accertamenti sulla merce. I militari di via in Selci hanno quindi proceduto ad ulteriori verifiche, constatando che la ditta riportata sulle bolle di accompagnamento del carico di manioca, in realtà nulla sapeva di quella merce, mentre un’ispezione sommaria del mezzo con un cane antidroga rivelava la possibile presenza di stupefacente. I militari hanno quindi proceduto al controllo delle 48 casse contenenti i tuberi di manioca constatando che in una buona parte di essi erano stati occultati dei cilindretti di cocaina purissima per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. L’uomo è stato quindi arrestato dai carabinieri e ristretto al carcere di Regina Coeli.

Roma – Blitz dei carabinieri contro la clonazione di carte di credito e le frodi ai danni dei risparmiatori: arrestati madre e figlio nella centrale della clonazione. I carabinieri indagano su un traffico internazionale di “identità digitali” rubate.

I Carabinieri della Stazione di Roma – Tor Bella Monaca, a conclusione di un’intensa ed accurata attività info-investigativa, sono riusciti ad individuare, alle porte della Capitale, un appartamento utilizzato come centro di raccolta di identità elettroniche sottratte fraudolentemente per la conseguente clonazione di carte di credito. Arrestati due cittadini romeni, madre 40enne e figlio 19enne. I militari, nel corso del blitz, hanno recuperato oltre 40 carte di credito clonate o ricettate, due computer portatili e materiale informatico di vario tipo al cui interno sono custodite decine e decine di dati di ignari cittadini che stavano per essere vittime di una truffa internazionale: molte, infatti, le identità elettroniche sottratte negli States, in Corea ed in Australia. Quanto raccolto lascia supporre l’esistenza di un network internazionale di soggetti dediti allo scambio dei dati personali via internet. I Carabinieri, sulle tracce dei due a seguito di alcuni arresti di cittadini rumeni che nei centri commerciali della zona sud-est della capitale acquistavano materiale tecnologico ed informatico con carte di credito risultate clonate in altri stati,  stanno ora analizzando, con l’ausilio della sezione operativa del Nucleo Antifalsificazione Monetaria, l’enorme mole di dati personali trovati sui diversi computers e sui vari supporti informatici. All’interno dell’appartamento sono state trovate anche diverse sim telefoniche “in bianco” da attivare e non intestate, a riprova che i due arrestati potrebbero fare parte di una rete di soggetti molto organizzata che per comunicare tra loro utilizza molti accorgimenti. L’attività odierna è stata svolta anche in collaborazione con l’AISI al fine di comprendere se dietro il gruppo possa nascondersi anche un traffico, in nero, di denaro da e per l’estero e, soprattutto, se possa celarsi dietro il traffico di identità digitali un complesso sistema di riciclaggio.

Lotta alla prostituzione

Ostia – I Carabinieri di Ostia, all’alba di ieri,  hanno svolto un ampio servizio volto al contrasto del fenomeno della prostituzione, che ha portato all’arresto di 2 transessuali colombiani per Resistenza e Lesioni a Pubblico Ufficiale. Questi dapprima si rifiutavano di fornire generalità e documenti agli operanti e poi gli si scagliavano contro impugnando ed utilizzando per tale aggressione le scarpe con “tacco a spillo” che portavano ai piedi. Arrestati, saranno processati con rito direttissimo.

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