Quando la street art incontra la luce digitale

Le antiche mura di Finalborgo, uno dei borghi più affascinanti della Liguria, dal 5 al 26 luglio si aprono a un dialogo visivo inedito e vibrante.

Nella cornice contemporanea di Amaranto, spazio dedicato alla cultura e alla sperimentazione, prende vita Pasteups and Pop — street art incollata, pop art illuminata, la mostra bi-personale che mette a confronto due autori radicalmente diversi per linguaggio e poetica: Zep e Stefano Banfi.

Due mondi apparentemente distanti — la fragilità effimera della paste-up e la geometria luminosa del light box digitale — che in questa esposizione si incontrano e si parlano, generando riflessioni su arte pubblica, memoria, società e immaginario collettivo.

Nascosto dietro l’anonimato, Zep è uno dei nomi più riconoscibili della scena street art milanese e internazionale. Le sue opere incollate sui muri, realizzate con la tecnica del paste-up, sono immagini dalla forte carica politica e sociale: raccontano le tensioni urbane e i conflitti globali, dall’abitare negato alle rivendicazioni dei diritti civili.

L’Afrique aux Africain

Fragili e destinate a consumarsi nel tempo, le opere di Zep vivono una doppia vita: quella sulla parete e quella nella memoria di chi le incontra. A Finalborgo approdano alcune delle sue paste-up più intense, immagini intrise di simbolismo e denuncia che parlano di conflitti dimenticati e ferite aperte, con la consapevolezza che anche ciò che si strappa lascia un segno.

Accanto a lui, le opere di Stefano Banfi esplorano il versante opposto: quello della permanenza digitale e della rielaborazione iconografica. Designer e artista visivo milanese, Banfi costruisce una personale grammatica pop che mescola fotografia, grafica vettoriale e installazioni luminose.

Stefano Banfi MNCH

I grandi capolavori della storia dell’arte vengono sezionati e reinventati attraverso trame di luce e forme sintetiche: il celebre Urlo di Munch si trasforma in una visione digitale psichedelica, i ritratti floreali di Arcimboldo prendono vita in costellazioni di puntinature cromatiche, mentre un elegante gatto regale diventa simbolo ironico e glam di vanità contemporanea.

La poetica di Banfi è un omaggio e al tempo stesso una messa in discussione dell’immagine artistica, che dalla tela si fa segno luminoso, richiamando il linguaggio delle insegne urbane e dell’estetica pop-cinetica.

Pasteups and Pop è prima di tutto un dialogo: tra strada e galleria, tra carta e schermo retroilluminato,  tra materia che scompare e luce che resta. Un invito a riflettere sul ruolo sociale e culturale dell’immagine nel nostro tempo e su come, attraverso forme diversissime, l’arte sappia ancora interrogare il presente.

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