Quando gli animali domestici tornano in natura. Happy Hours al Museo Civico di Zoologia di Roma

Il crescente inselvaticamento di specie domestiche sta producendo forti effetti sulla biodiversità:  favorire un dibattito, a tutti i livelli sociali, è dunque un’esigenza sempre più doverosa.

 

E’ questo il tema di “Ferals: quando gli animali domestici tornano in natura”, il quarto appuntamento della rassegna “Happy Hours 2014–2015”, giovedì 19 febbraio, alle ore 18.00. Ad accompagnare il pubblico del Museo Civico di Zoologia in quest’avvincente incontro sarà il noto naturalista Piero Genovesi, primo Tecnologo presso l’ISPRA.

 

Fin dalle origini della civiltà agricola lo sviluppo delle società umane è stato fortemente legato alla domesticazione delle specie animali e vegetali, che ha permesso il passaggio alla stanzialità delle comunità. Le prime domesticazioni risalgono a oltre 20.000 anni fa, dando vita a specie essenziali per la sopravvivenza dell’uomo, come il cammello, gli ovini e i caprini, il cane e il gatto. Con queste l’uomo ha sviluppato un legame fortissimo, trasformato in molti casi in vincoli religiosi (come la zoolatria verso i bovini in India), in tabu (per esempio verso il cammello nella cultura mosaica) o in stretti rapporti affettivi, come nel caso del gatto e del cane nelle società occidentali.

Nell’ultimo secolo si sta verificando un crescente fenomeno di inselvatichimento, con l’insediamento di popolazioni in natura di animali originariamente domestici in molte aree del mondo. Le specie inselvatichite causano enormi e crescenti impatti sulla biodiversità. Il gatto è, ad esempio, la prima causa di mortalità artificiale per gli uccelli nel mondo. Ha causato l’estinzione di almeno 44 specie ed è responsabile di almeno il 14% di tutte le estinzioni di specie animali oggi note. Questo predatore minaccia oltre 100 specie in pericolo critico di estinzione.

Anche gli erbivori possono avere impatti enormi sulla biodiversità. La capra ha causato l’estinzione di molte piante endemiche nel mondo, come l’ “Oldenlandia adscensionis” dell’isola di Ascension nell’Atlantico, e altera profondamente gli habitat di specie in pericolo critico di estinzione (per esempio la capra è una delle cause che ha portato alla scomparsa del Moho di Bishop, uccello endemico delle Hawaii dichiarato estinto agli inizi del XX secolo). In Italia il crescente tasso diibridazione del lupo con il cane sta mettendo a rischio la sopravvivenza della specie selvatica, che era riuscita a sfuggire al sistematico sterminio operato dall’uomo fino a pochi decenni fa.

 

Gestire le specie inselvatichite per mitigarne gli impatti pone sfide non solo tecniche, ma anche – e soprattutto – culturali, perché va a toccare i più profondi legami dell’uomo con gli animali. Per esempio in alcuni paesi (India, Sry Lanka) ci sono vincoli anche religiosi alla soppressione di animali domestici. I piani di controllo del dromedario in Australia e del maiale inselvatichito nelle Hawaii si sono scontrate con forti opposizioni dell’opinione pubblica. In Italia, le norme di tutela del gatto domestico e del cane sono più restrittive di quelle che proteggono il gatto selvatico e il lupo, ed è quindi praticamente impossibile operare interventi di contenimento delle popolazioni di queste specie.

 

 

Piero Genovesi

Naturalista, primo Tecnologo presso l’ISPRA, dove è responsabile del Servizio Consulenza in ambito faunistico. Ricercatore Associato presso la Concordia University di Montreal. Membro dello Steering Committee della Species Survival Commission dell’IUCN. Presiede il Gruppo di Specialisti sulle Specie Invasive dell’IUCN (www.issg.org), un network di 200 esperti di 40 paesi.

Collabora con i massimi organismi mondiali, quali la Convenzione per la Diversità Biologica, il Consiglio d’Europa e la Commissione Europea. È coautore della Strategia Europea sulle Specie Alloctone Invasive, adottata dalla Convenzione di Berna nel 2003. Ha elaborato, su incarico dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, un sistema di rapida allerta delle invasioni biologiche. Coordina la stesura degli indicatori mondiali in materia di invasioni biologica nell’ambito della Biodiversity Indicator Partnership (www.bipindicators.net). È autore di oltre 100 contributi tra libri, capitoli di libri e articoli scientifici pubblicati nelle più prestigiose riviste scientifiche del mondo, tra le quali Science, Nature, PNAS, PLoS, Trends in Ecology and Evolution. Cura la rivista Aliens. Ha scritto articoli divulgativi per i principali quotidiani e riviste nazionali e ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive su Rai, BBC, Radio24, Ecoradio, Radiotelevisione Svizzera, Gaianews.

 

La rassegna ‘Happy Hours’ 2014–2015, con 11 incontri condotti da illustri relatori e curati da Gloria Svampa, zoologa del Museo Civico di Zoologia, sono promossi da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura e al TurismoSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso la Sala degli Scheletri del Museo, ad ingresso gratuito su prenotazione, alle ore 18.00.

 

PROGRAMMA

 

MARZO 2014

12 marzo, ore 18.00

Insetti: nuove frontiere dell’alimentazione?

Marzio Zapparoli (Università degli Studi della Tuscia)

 

26 marzo, ore 18.00

A tavola con le Scimmie

Elisabetta Visalberghi e collaboratori (Consiglio Nazionale delle Ricerche)

 

APRILE 2015

9 aprile, ore 18.00

Il vantaggio di sapersi adattare Fulvio Fraticelli (Fondazione Bioparco di Roma)

 

23 aprile, ore 18.00

Bushmeat. Effetti  ecologici, sanitari ed etici del commercio illegale di carni selvatiche

Gloria Svampa (Museo Civico di Zoologia di Roma)

 

MAGGIO 2014

7 maggio, ore 18.00

Sulle ali del cambiamento Alberto Zilli  (Natural History Museum of London, UK)

 

21 maggio, ore 18.00

Un Pianeta per tutti  Gianfranco Bologna (WWF Italia)

 

HAPPY HOURS

2014-2015

Museo Civico di Zoologia

Sala degli Scheletri, Via Ulisse Aldrovandi, 18 – Roma

Ingresso gratuito su prenotazione

Programma suscettibile a variazioni

Info

tel.060608 –06 67109270

www.museodizoologia.it www.060608.it

Articolo precedenteEnrico IV, di Luigi Pirandello in scena al Teatro Parioli di Roma
Articolo successivoUn attore è un attore…è un attore lo spettacolo in scena al Teatro Comunale La Fenice di Arsoli