Un disco che in quanto a richiami del passato la dice lunghissima. Un esordio come “I.N.T.L. LIVE” – ovvero “It’s Never too Late”, non è mai troppo tardi, significa anche rinascita in ogni momento della nostra vita. Paolo Mancini ovvero Paul Man, sulla soglia dei 50 anni, rimette in gioco il suo suono, la sua chitarra, la sua grande fame di musica e dedica alla vita un disco che doveva arriva proprio ora, a quanto pare. E tutto questo significa anche ripescare dal passato, con una luce ben misurata ma anche con un istinto non deciso a tavolino. Un lungo viaggio rock, psichedelico, di pop d’autore… ovviamente internazionale.
Un esordio oggi che porta un titolo di vita importante. Per te davvero cosa significa?
È un messaggio a chi pensa “oramai…” …invece non è mai troppo tardi per iniziare un percorso artistico! Quantomeno lo spero.
E in sottofondo, tra chitarra e background, nella copertina mi piace vederci anche dell’oro come colore portante… come fosse di buon auspicio di ricchezza ma interiore…
La nostra ricchezza nel bene e nel male sono le nostre esperienze dalle quali trarre insegnamenti da condividere anche con le generazioni future
Una Les Paul… come il tuo nome… la curiosità impera: le due cose sono legate?
Assolutamente no, un puro caso.
E perché questi richiami agli anni ’80? Che vita era per te quel tempo?
La musica era incredibilmente presente nella mia vita, mi condizionava nel modo anche di vestirmi, cercavo nelle star dei modelli da imitare negli atteggiamenti. Niente o quasi era On Demand, la radio… vuoi mettere la sorpresa di ciò che arriva da scoprire?! Nella tv dovevi attendere giorno ed ora per vedere od ascoltare i tuoi programmi preferiti tipo Attenti a Quei due… Dio mio.. adoravo Toni Curtis e Roger Moore in quella serie e soprattutto la sigla… la sigla era pazzesca! Poi a quel tempo la varietà… l’offerta di generi musicali e stili era “infinita”!
