Pasquarosa, lo spettacolo dell’Officina E.S.T. con Gloria Sapio e Maurizio Repetto in scena al Teatro Bertolt Brecht di Formia

Ingresso libero – uscita a pagamento

 

Sabato 11 Aprile alle 21:00 al Teatro Bertolt Brecht l’ultimo appuntamento della rassegna dei Teatri Off nell’ambito della stagione Teatro Libera tuttipromossa dal collettivo formiano allinterno del progetto Officine culturali della Regione Lazio e dei Teatri Riuniti del golfo. 

 

In scena “Pasquarosa” dell’Officina E.S.T. con Gloria Sapio e Maurizio Repetto. Ma chi è Pasquarosa? Una bambina stretta nel busto con ai piedi scarpe troppo grandi, il viso triste, lo sguardo lontano. Questa è una delle prime immagini della modella ancora imberbe ma già icona. In quell’abito, in quell’atteggiamento l’essenza e il presagio del suo divenire: da contadina a ninfa sottile e liberty nelle sculture di Nicola d’Antino, a nudo roseo e sensuale  innumerevolmente ritratto dal  marito Nino Bertoletti, a pittrice dai colori incredibili buttati di getto sulla tela, protagonista vivace di tutto un novecento romano fatto di amici che si chiamano Pirandello, Capogrossi, Carena, De Chirico, Soffici, Cecchi, Guttuso, Morante,  Tofano.

 

Per comprendere l’ascesa di Pasquarosa bisogna partire da lì, da quelle scarpe grandi che proteggevano i piedi dai sassi e dalla polvere delle sterrate di Anticoli Corrado, un paese-scrigno a una manciata di chilometri da Roma. Tra le sue mura di pietra ancora oggi si cela un sorprendente patrimonio d’arte. Sono le scie lasciate dai tanti pittori e scultori che  da lì sono passati, ritraendo la piazza, le case, le colline. E naturalmente le  modelle:  Natalina, Pompilia, Margherita, di cui si innamoravano e che magari sposavano, portandosi via così un pezzo di quella campagna, che riverberava poi, per sempre, negli occhi delle loro donne e che a volte veniva alla luce, come in Pasquarosa, nel respiro dei colori a riempire la tela.

 

In scena gli attori restituiscono un’immagine “sensibile” di Pasquarosa, fatta di rimandi e tessiture emotive,  in una partitura a due – impossibile non affiancare a quella dell’artista la figura del marito, compagno e complice di una vita – che diventa “ritratto di famiglia in un interno”, mettendo in primo piano  il sapore e il clima di un novecento italiano, colto,  sperimentale e innovativo.

 

Info: www.teatrobertoltbrecht.it

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