Dalle chiese barocche di Napoli e Sorrento agli storici palazzi partenopei, quali il celeberrimo Donn’Anna di Posillipo o il seicentesco Palazzo Ricca sede dell’Archivio Storico del Banco di Napoli; dalla straniante e solitaria bellezza del borgo lucano di Tolve all’Abbazia di San Mercuriale a Forlì fino alla misteriosa Dimora Cagnazzi di Altamura, Patrimonio Fai, aperta straordinariamente per il festival Musica e Danza al Casale: l’estate di Pietà de’ Turchini riconferma la sua natura itinerante, alla scoperta del bello tra musica etnica, antica e rara – in un continuo dialogo trasversale tra le arti.
Due mesi intensi attendono la Fondazione Pietà dei Turchini, che inaugurerà il programma estivo già il 1° giugno con il concerto d’apertura del progetto Musiche sulla via della seta, concepito in collaborazione con Università Orientale di Napoli e ISMEO – Associazione Internazionale di studi sul Mediterraneo e L’Oriente: Suoni dal Mediterraneo Arabo. Un concerto che esplora il repertorio vocale arabo dalla Tunisia al Libano, con musiche di origine arabo-andalusa – così come sono state codificate e trascritte nel XX secolo – e presenta alcuni aspetti dell’ensemble strumentale in auge in Egitto e in Siria dalla fine del XIX secolo, il takht, letteralmente la piattaforma rialzata su cui si siedono i musicisti durante un’esibizione dal vivo, per un vero percorso nella cultura musicale ‘altra’ del Mare Nostrum.
Il giorno seguente nella Chiesa dei Servi di Maria di Sorrento un altro dei sentieri da poco inaugurati dalla Fondazione, quel Soave sia il vento che si prefigge una continua attività divulgativa ed inclusiva nella penisola: Paisiello e la Gran Duchessa, concerto per fortepiano e violino dei Manoscritti di Napoli Libro I, presenta infatti brani che supponiamo siano stati eseguiti da Mozart e Clementi proprio durante la loro celebre sfida avvenuta a Vienna alla corte dell’imperatore Giuseppe II per iniziativa della Granduchessa di tutte le Russie Maria Fjòdorovna, allieva di Paisiello e dedicataria delle composizioni, come narrato dallo stesso Mozart: “La Granduchessa ha presentato delle sonate di Paisiello, copiate di sua mano e pressoché illeggibili, delle quali io dovetti suonare gli Allegro e Clementi gli Andante e i Rondò. Abbiamo poi scelto un tema da quelli e lo abbiamo sviluppato su due pianoforti”.
Si prosegue l’8 giugno in una delle icone assolute del paesaggio costiero di Napoli, il Palazzo Donn’Anna sede della Fondazione De Felice, con lo spettacolo Il Palazzo di Atlante, dal testo della giovane violinista e scrittrice Margherita Pupulin in una reinterpretazione libera e contemporanea dell’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam, eseguita dall’eccellente ensemble internazionale La Chimera, fondato e diretto da Edoardo Eguez, il noto attore televisivo, teatrale e cinematografico Giancarlo Judica Cordiglia e il ballerino francese Guillame Jablonka. È indubbio che la dimensione a tratti onirica di Palazzo Donn’Anna fornirà la cornice architettonica perfetta per questa digressione sulla pazzia poetica in musica.
Il 21 giugno invece in occasione della Festa della Musica, Pietà dei Turchini si trasferirà in un altro palazzo simbolo della cultura partenopea, Palazzo Ricca sede dell’Archivio Storico del Banco di Napoli dove con Archi in festa presenterà musiche di Pergolesi, Boccherini e Mozart affidate all’eccellente Orchestra d’Archi del Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli con il violoncello solista di Luca Signorini, prima parte di orchestre quali Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro di San Carlo, ma anche compositore, docente, divulgatore e storico collaboratore di Pietà dei Turchini. Il concerto inaugura un progetto intitolato “Note d’Archivio” che si svolgerà fino alla fine di settembre. Un’iniziativa organizzata con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli e la collaborazione della Soprintendenza Archivistica della Campania.
Il 30 giugno partirà anche la trasferta pugliese con il festival Danza al Casale, tre concerti nell’inedita cornice di Dimora Cagnazzi ad Altamura, solo da pochissimo riaperto al pubblico e dal ‘700 sempre di proprietà della famiglia di Monsignor Luca De Samuele Cagnazzi, politico, scienziato e inventore di eclettico estro antico. Qui si partirà con le Variazioni Goldberg di Bach nella rarissima trascrizione per trio d’archi della giovane violinista svizzera Annette Bartholdy, assai lodata dal celebre direttore d’orchestra, oggi scomparso, Bernard Haitink, affidate al milanese Furibondo String Quartet, per poi proseguire il 7 luglio con Corpi (S)partiti, performance in trio di percussioni e fiati con la performe e coreografa Martina Ricciardi.
Gran chiusa il 14 luglio con Entre La Rosa, concerto che esplora il vasto repertorio di canzoni in lingua ladina attribuibili alle comunità sefardite dei grandi centri urbani del Mediterraneo Orientale e dei Balcani, in particolare Istanbul e Salonicco. Se i testi di questi canti rivelano immediatamente il riferimento a topoi letterari di alcuni repertori della Penisola Iberica, allo stesso tempo le melodie pervenuteci sono perfettamente inscrivibili negli stili musicali dei luoghi d’arrivo della diaspora sefardita d’Oriente, presentando in particolare una stretta parentela melodica al Makam, sistema modale ottomano e il frequente utilizzo di cicli ritmici dispari tipici dell’area di influenza dell’Impero.
Infine il 28 luglio la riproposizione di Partenope Eterna nell’Abazia di San Mercuriale di Forlì. Si tratta di u originalissimo impaginato di cantate del Barocco napoletano che prende il titolo dalla nuova commissione di Pietà dei Turchini al compositore italiano forse più celebre a livello internazionale Fabio Vacchi, il quale, sul testo del pluripremiato romanziere Giuseppe Montesano, omaggia in chiave contemporanea la grande ed eterna stagione musicale partenopea. Sul palco Talenti Vulcanici e la voce eclettica del soprano di fama pop Naomi Rivieccio. Partenope Eterna inoltre sarà presto disponibile in uscita discografica.