MoRE museum presenta la pittura non realizzata di Riccardo Baruzzi, Thomas Braida Andrea Kvas e Eugenia Vanni

MoRE museum presenta la pittura non realizzata di Riccardo Baruzzi, Thomas Braida Andrea Kvas e Eugenia Vanni – MoRE. a Museum of refused and unrealised art projects, il museo digitale che raccoglie, conserva ed espone on-line progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo, presenta le nuove acquisizioni degli artisti Riccardo Baruzzi, Thomas Braida, Andrea Kvas e Eugenia Vanni attraverso la mostra di pittura non realizzata Unrealised Paintings, a cura di Valentina Rossi.
La volontà di creare una mostra virtuale di progetti pittorici non realizzati nasce dalla necessità di analizzare il medium pittorico all’interno della produzione artistica contemporanea. Il fil rouge di questa particolare esposizione virtuale è quindi una serie di quesiti: come e quando si verifica un progetto pittorico non realizzato? Quali sono le fasi di progettazione dell’artista contemporaneo? Quando non riesce a portare a termine la sua tela o il suo progetto legato alla pratica pittorica? Come archiviare la progettazione pittorica in maniera digitale?
La storia dell’arte è ricca di esempi di progettualità pittorica, gli archivi e i gabinetti di stampe e disegni raccolgono e raccontano un universo di studi preparatori, schizzi e bozze per l’elaborazione di dipinti, alcuni dei quali non sono mai stati realizzati. Anche oggi occorre quindi analizzare e comprendere le motivazioni che portano un artista a non raggiungere il completamento del progetto, e questo è stato possibile grazie alla donazione degli artisti invitati: Riccardo Baruzzi, Thomas Braida, Andrea Kvas eEugenia Vanni, tutti artisti che lavorano su un definito medium artistico declinato in differenti angolazioni e derive.

In particolare, Riccardo Baruzzi ha donato l’opera D.X XY, progettata nel 2013 e composta da due parti: nella prima è riportata un dialogo sulla pittura tra due soggetti X e Y, mentre nella seconda la conversazione diventa una performance grazie a due attori che recitano il testo scritto dall’artista stesso. La performance ruota intorno ad una struttura movibile che si presta ad esporre i disegni, i quali di volta in volta vengono cambiati dai due performer.
Thomas Braida ha selezionato invece alcune pagine dei suoi taccuini, in particolare il quaderno 16 del 2015-2016, il quaderno 17 del 2016-2017 e il quaderno 18 del 2017-2018. Queste pagine restituiscono quella che potremmo definire la progettualità pittorica nel nostro immaginario comune: il taccuino, ricco di rimandi e suggestioni artistico letterarie, nelle mani di Braida si riempie di disegni che rispecchiano forse la necessità dell’artista di dipingere sempre, su qualunque cosa. Anche Andrea Kvas ha pensato di donare alcune pagine del proprio taccuino, in particolare 12 facciate di un quaderno del 2015. Proprio le opere di Kvas determinano la sua progettualità, che si avvicina a quella di installazioni e dispositivi espositivi. Inoltre le pagine restituiscono un codice alfabetico studiato dall’artista, nuove forme di lettere che nascono da una riflessione sulla pittura astratta. Eugenia Vanni, infine, ha scelto un progetto che rivendica lo spazio del museo come uno luogo ricco di tesori con cui gli artisti devono misurarsi: il lavoro è una “copia” diGiovane che guarda Lorenzo Lotto di Giulio Paolini, in questo modo l’artista approfondisce il rapporto tra pittura e fotografia, e riflette sul ruolo sull’autorialità artistica e delle dinamiche citazionistiche.

MoRE Museum, accessibile al sito www.moremuseum.org, raccoglie ed espone progetti rimasti incompiuti per motivazioni tecniche, logistiche, ideologiche, economiche, morali o etiche, oppure semplicemente utopici o impossibili da realizzare, appositamente pensati per occasioni specifiche, in precisi contesti anche se non necessariamente su committenza. Lo scopo di questo progetto è valorizzare e conservare attraverso i documenti e i materiali raccolti che ricostruiscono, insieme alla scheda realizzata dal curatore, i progetti mai realizzati. Attraverso ricerche, articoli, seminari e pubblicazioni MoRE vuole inoltre studiare i progetti conservati, sfruttando appieno tutte le potenzialità attuali del web.

Nei suoi primi cinque anni di vita MoRE, il museo virtuale dei progetti artistici non realizzati, ha acquisito un centinaio di progetti di artisti di rilievo internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, che hanno aperto i propri archivi personali, e condiviso pubblicamente le loro idee che per qualche motivo non hanno visto la luce:Valerio Berruti, Davide Bertocchi, Bianco-Valente, Ivo Bonacorsi, David Casini, Siliva Cini, Mathis Collins, CRASH! (Scott King & Matthew Worley), Mario Cresci, Matthew Darbyshire, Maria Adele Del Vecchio, Jeremy Deller, Braco Dimitrijević, Emilio Fantin, Flavio Favelli, Regina José Galindo, Goldschmied & Chiari, Franco Guerzoni & Luigi Ghirri, Ibro Hasanović, Debora Hirsch, Marijan Jevsovar, Hassan Khan, Julije Knifer, Kensuke Koike, Invernomuto, Ivan Kozaric, G. Küng, Ugo La Pietra, Runo Lagormasino, H.H. Lim, Claudia Losi, Mangelos, Elio Marchegiani, Eva Marisaldi, MASBEDO, Sandro Mele, Sabrina Mezzaqui, Jonathan Monk, Liliana Moro, Davide Mosconi, Giovanni Ozzola, Giulio Paolini, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Duro Seder, Sissi, Veit Stratmann, Annika Ström, Sabrina Torelli, Gian Maria Tosatti, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Enzo Umbaca, Marco Vaglieri, Josip Vanista, Grazia Varisco, Kostis Velonis, Luca Vitone, Silvio Wolf, Erwin Wurm & Coop Himmelb(l)au.

Il sito www.moremuseum.org è composto da un archivio di progetti interamente in formato digitale reso possibile anche grazie alla collaborazione con il centro CAPAS dell’Università degli Studi di Parma, uno spazio riservato a esposizioni temporanee, e una sezione destinata a ospitare interventi critici e approfondimenti sul tema del “non realizzato”. Con questo obiettivo, intorno a MoRE si è costituito un network di professionisti provenienti dal mondo dell’arte contemporanea, storici dell’arte, critici, curatori e esperti del settore, che contribuiscono con le loro diverse professionalità alla crescita del progetto nell’ambito dell’associazione culturale Others.

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