Mimmy dei brividi, Fritto misto col morto, il libro di Gabriella Belisario

Mimmy dei brividi, Fritto misto col morto, il libro di Gabriella Belisario – Il 28 settembre 2013 alle ore 18 i SALOTTI CULTURALI APRILIANI “Domenico D’Alessio” ad Aprilia (LT) in  Via degli Olendri, Parco della Pinetina  verrà presentato il libro MIMMY DEI BRIVIDI, Fritto misto col morto (Davide Ghaleb Editore)

DEGUSTARE UN LIBRO SI PUÒ

Gabriella Belisario

insieme a

Marina Cozzo
Per tappe progressivamente diverse Gabriella Belisario osa un esperimento insolito e curioso con il suo libro Mimmy dei brividi, fritto misto con  morto.
Quello di sprigionare il potere immaginario del racconto in vie parallele a volte “materiche” a volte, come in questo caso di Aprilia, assolutamente evanescenti e traslate.
Perche ad Aprilia insieme a Mimmy si parlerà di fantasmi e dunque di brividi.
SCHEDA DEL LIBRO

Degustare un libro si può?
A volte le pagine diventano un modo per percepire altri mondi quelli che si schiudevano alla conoscenza fantastica dell’autrice, a volte le pagine diventano fotografie e sapori da gustare, o musiche da sentire o profumi da percepire o luoghi da cercare e da trovare.
E il libro si rinnova e si moltiplica il lettore aumenta le proprie possibilità percettive, ma insieme le personalizza a secondo della sua storia.
E ogni presentazione è una storia a parte .
Cosa succede ad Aprilia
Un esperimento
Dietro all’autrice c’è un ritratto : è quello della bisavola Maria Barberini la suocera di Mimmy la protagonista del romanzo.
Non è un ritratto come tanti, ha una leggenda, infatti la signora in certe circostanze scende dal quadro o gira gli occhi insomma da segni di presenza immateriale. Nel libro Mimmy racconta in poche righe la storia della prima materializzazione, parlando del libro, l’autrice sottolinea nel paesaggio metafisico di Aprilia, le chiavi e i raccordi con mondi altri siano essi leggende siano essi fantasmi evanescenti.
IL LIBRO
L’io narrante, Gabriella Belisario, è una  donna che esce, malata, da un lungo e buio periodo.
La sorella e il fratello, figli e nipoti,  la soccorrono con imprevisto affetto.
Vuole ricambiare. Scopre che l’unica cosa rara e preziosa che possiede è la conoscenza del complesso groviglio emotivo della dinastia, il genoma psicoaffetivo delle famiglie d’origine.
Una psicogenealogia dunque, brodo di cultura di destini, insomma Family Constellation.
Il “La”, il colpo di bacchetta che ha dato inizio alla sinfonia, da vero direttore d’ orchestra, ha come protagonista una donna unica nel suo genere: Mimmy Barberini Baciucchi.
Una nonna, MIMMY, dai gusti noir, la cui specialità in cucina era il fritto misto all’italiana che, quando lo metteva in scena, preparava con la stessa gestualità solenne di un maestro di musica.
Come psicorituale terapeutico Gabriella, l’autrice, torna neonata.
Un viaggio indietro nel tempo tentando di ridefinire il volto di questa nonna, che domina e decide della sorte della discendenza.
LA TRAMA
Mimmy nasce alla fine dell’800, bella e algida figlia del Regio Capocancelliere del Tribunale di Roma e, costi quel che costi, mette insieme pian piano un suo ideale di famiglia e di rispettabilità… Un ideale al quale sacrificherà tutto, amore, marito figli, generi e nipoti. In gran segreto.
L’ATMOSFERA
E’ quella di una Roma in grande trasformazione che fa da sfondo alla vicenda. Quartieri come Borgo e Prati, storie e fantasmi, chiese dei miracoli e delitti, osti e papi, scandali e processi celebri. E su tutto troneggiano le visite al Camposanto del Verano che l’implacabile nonnina viveva con partecipazione contemporanea.
PLOT FILOGENETICO
Nulla di nostalgico.
Mimmy di brividi sarebbe un libro. Definizione parziale, coincidenza occasionale ed espressiva, in realtà è un atto della coscienza, l’inizio di una catarsi e un contenitore di emozioni.
Sul tavolo viene steso un codice per figli, nipoti e amici, e per i lettori che hanno voglia di ascoltare una storia strana, in gran parte ancora segreta.
Ma sul tavolo scorrono anche le vicende di un passato “importante”, per quanto sfocate dai quasi 60 anni ormai trascorsi, nascoste dalla blindatura famigliare, depistate dalle coperture di clan che poteva sollevare antiche passioni e capirle.
Ecco il perché dei brividi.
I PROFUMI E IL GUSTO
Una partita complessa che ha l’aroma del punto di fumo dell’olio d’oliva, della carta paglia dove si sfarina il pangrattato rosé, il sapore croccante, friabile, asciutto, come sottofondo la melodia di un requiem, basta osservare come le mani terribili della nonna contattano le singole componenti del “misto”, dalle padelle ai piatti di portata, deponendole con una gestualità fatale, una ad una in tondo, come le ore di un orologio. O il profumo corposo del brodo che evapora umori carnei, o le bruciate sembianze della testina d’abbacchio.
IL MISTERO
Lampeggia nel corso del racconto, elusivo e nascosto eppure decifrabile, frammisto al quotidiano scorrere del tempo con i riti di consumo di una borghesia che si scopre fuori dall’incubo nazifacista ma non riesce, ancora, a sorriderne, tra colpe e virtù, e ombre del passato che ritornano.
Un itinerario nelle austere pieghe della rinuncia, dell’orgoglio,
del pregiudizio, del cinismo romano misto alla fierezza di un nuovo sentire al femminile..
IL LINGUAGGIO
Porta l’impronta degli anni 40/50 come un documento d’epoca.
La nonna segugio sa, “ a me non la si fa”, a ognuno il suo.
Pubblico e privato si intrecciano in parallelo mentre i segreti della famiglia, raccolti dal cuore indagatore della nonna, aumentano.

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