Meeting for two di Sergio Armaroli e Billy Lester

Meeting for two di Sergio Armaroli e Billy Lester – Prosegue la collaborazione tra Sergio Armaroli e l’etichetta salentina DodiciluneLunedì 2 marzo esce, infatti, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store on line da Believe Digital, “Meeting for two“, nel quale il compositore e vibrafonista torna a incontrare il pianista statunitense Billy Lester. Il disco propone nove brani originali, due di Armaroli (“Billy is with Me” e “Meeting for Two”), sei di Lester (“G minor Jazz”, “Grasshoper’s Holiday”, “High Line”, “Out Of Gs and As”, “Peachfuzz Parade” e “Peterson L”), uno cofirmato (“Not Easy – to Love”) e le cover di “Billie’s Bounce” di Charlie Parker e “Darn That Dream” di Jimmy Van Heusen.

Nato a Yonkers (New York), dove vive e insegna, Billy Lester è un improvvisatore senza restrizioni, istintivamente lirico, che crea composizioni originali sulle strutture armoniche dei classici americani. Lester come il suo mentore Sal Mosca, uno degli allievi più acclamati di Lennie Tristano, ha s viluppato la sua arte quasi in privato, un giovane prodigio che ha iniziato a suonare il piano all’età di quattro anni, per poi diplomarsi alla prestigiosa Manhattan School of Music. Affascinato dai grandi compositori e musicisti (Kern, Gershwin, Rodgers, Hart, Porter, Berlin, Mercer, Arlen, Powell, Tatum, Parker, Christian, Eldridge, Louis Armstrong e Lester Young) si avvicina giovanissimo al jazz. Dopo aver insegnato per decenni nella sua città natale, dedicando molto tempo alla sua famiglia, superati i cinquant’anni, con i figli cresciuti, ha sentito la voglia e la necessità di esibirsi in pubblico trovando la cosa sorprendentemente gratificante.

Sergio Armaroli è vibrafonista, percussionista, compositore, didatta e artista totale, la cui attività spazia in diversi campi artistici e musicali. Que llo del jazz è forse  il più praticato: “Considero il jazz come attitudine propriamente sperimentale che ha assoluta necessità di essere raccontata”. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Si è perfezionato all’Accademia della Fondazione A.Toscanini di Parma e presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano conseguendo il titolo di professore d’orchestra. Ha frequentato inoltre l’Instituto Superior de Arte de L’Habana a Cuba. Ha suonato in diverse orchestre classiche, si è perfezionato sulla marimba e ha seguito corsi di batteria tenuti da Joey Baron, Han Bennink, Trilok Gurtu e Dom Um Romao. Ha al suo attivo diverse composizioni per il teatro e ha partecipato a diverse formazioni orchestrali italiane ed europee, nonché a una serie di registrazioni di musica classica e da camera. Nell’ambito del jazz si esibisce come vibrafonista e percussionista. E’ fondatore e leader del gruppo Axis Quartet composto da Nicola St ranieri alla batteria, Marcello Testa al contrabbasso e Claudio Guida al sax. Con lo stesso ha pubblicato nel 2010 Prayer and Request, un lavoro interessante, dove l’improvvisazione si sposa con le partiture scritte, gli interventi dei singoli agiscono in equilibrio con il gruppo, tesi alla ricerca di un equilibrio costante. La critica ha accolto molto bene il disco, così come, in una chiave diversa, “Early Alchemy”, un viaggio all’interno dell’espressività percussiva come atto primitivo della musica”. Flavio Caprera (tratto dal Dizionario del jazz italiano Universale Economica Feltrinelli, Milano, 2014)

Prosegue la collaborazione tra Sergio Armaroli e l’etichetta salentina Dodicilune. Lunedì 2 marzo esce, infatti, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store on line da Believe Digital, “Meeting for two” nel quale il compositore e vibrafonista torna a incontrare il pianista statunitense Billy Lester. Il disco propone nove brani originali, due di Armaroli (“Billy is with Me” e “Meeting for Two”), sei di Lester (“G minor Jazz”, “Grasshoper’s Holiday”, “High Line”, “Out Of Gs and As”, “Peachfuzz Parade” e “Peterson L”), uno cofirmato (“Not Easy – to Love”) e le cover di “Billie’s Bounce” di Charlie Parker e “Darn That Dream” di Jimmy Van Heusen.

Nato a Yonkers (New York), dove vive e insegna, Billy Lester è un improvvisatore senza restrizioni, istintivamente lirico, che crea composizioni originali sulle strutture armoniche dei classici americani. Lester come il suo mentore Sal Mosca, uno degli allievi più acclamati di Lennie Tristano, ha sviluppato la sua arte quasi in privato, un giovane prodigio che ha iniziato a suona re il piano all’età di quattro anni, per poi diplomarsi alla prestigiosa Manhattan School of Music. Affascinato dai grandi compositori e musicisti (Kern, Gershwin, Rodgers, Hart, Porter, Berlin, Mercer, Arlen, Powell, Tatum, Parker, Christian, Eldridge, Louis Armstrong e Lester Young) si avvicina giovanissimo al jazz. Dopo aver insegnato per decenni nella sua città natale, dedicando molto tempo alla sua famiglia, superati i cinquant’anni, con i figli cresciuti, ha sentito la voglia e la necessità di esibirsi in pubblico trovando la cosa sorprendentemente gratificante.

Sergio Armaroli è vibrafonista, percussionista, compositore, didatta e artista totale, la cui attività spazia in diversi campi artistici e musicali. Quello del jazz è forse  il più praticato: “Considero il jazz come attitudine propriamente speriment ale che ha assoluta necessità di essere raccontata”. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e al Conservatorio G.Verdi di Milano. Si è perferzionato all’Accademia della Fondazione A.Toscanini di Parma e presso l’Accademia del Teatro Alla Scala di Milano conseguendo il titolo di professore d’orchestra. Ha frequentato inoltre l’Instituto Superior de Arte de L’Habana a Cuba. Ha suonato in diverse orchestre classiche, si è perfezionato sulla marimba e ha seguito corsi di batteria tenuti da Joey Baron, Han Bennink, Trilok Gurtu e Dom Um Romao. Ha al suo attivo diverse composizioni per il teatro e ha partecipato a diverse formazioni orchestrali italiane ed europee, nonché a una serie di registrazioni di musica classica e da camera. Nell’ambito del jazz si esibisce come vibrafonista e percussionista. È fondatore e leader del gruppo Axis Quartet composto da Nicola Stranieri alla batteria, Marcello Testa al contrabbasso e Claudio Guida al sax. Con lo stesso ha pubblicato nel 2010 Prayer and Request, un lavoro interessante, dove l’improvvisazione si sposa con le partiture scritte, gli interventi dei singoli agiscono in equilibrio con il gruppo, tesi alla ricerca di un equilibrio costante. La critica ha accolto molto bene il disco, così come, in una chiave diversa, Early Alchemy, un viaggio all’interno dell’espressività percussiva come atto primitivo della musica”. Flavio Caprera (tratto dal Dizionario del jazz italiano Universale Economica Feltrinelli, Milano, 2014).

Con l’etichetta Dodicilune, Armaroli ha pubblicato, tra gli altri, “Prayer and request” (2010) e “Vacancy in the Park” (2015) con Axis Quartet, “Early Alchemy” (2013) un solo di marimba, “Tecrit” (2014) con Riccardo Sinigaglia (santur elettrico, flauti barocchi ed e lettronica), “Micro and More Exercises” con Giancarlo Schiaffini (2016), “Structuring the Silence” con Fritz Hauser (2017), “From The Alvin Curran Fakebook – The Biella Sessions” con il quartetto guidato da Alvin Curran, “To play Standard(s) Amnesia” con il suo quintetto e Billy Lester (2017), “Lux Ferrari Exercises d’Improvisation” con Giancarlo Schiaffini, Walter Prati e Francesca Gemmo, “Close (your) Eyes Open Your Mind” con Walter Prati, “Trigonos” con Andrea Centazzo e Giancarlo Schiaffini (2018), “TrioPlusTrio” con Giancarlo Schiaffini, Walter Prati, Roger Turner, Chris Biscoe e John Pope.

L’etichetta Dodicilune, fondata e guidata da Gabriele Rampino (direttore artistico) e Maurizio Bizzochetti (label manager) è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di oltre 250 produzioni di artisti italiani e stranieri. Di stribuiti in Italia e all’estero da IRD in circa 400 punti vendita, i dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo grazie a Believe Digital.

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