L’Ensemble Graindelavoix riscopre i Vespri ciprioti con Jean Hanelle

L’Ensemble Graindelavoix riscopre i Vespri ciprioti con Jean Hanelle – Domenica 17 giugno, alle 21.30, il concerto a San Vitale
Cantore della cattedrale di Cambrai, per oltre vent’anni maestro di cappella alla corte dei Lusignano a Cipro – dove si trasferì nel 1411 – e forse maestro di quel Guillaume Dufay che sarebbe divenuto il più influente compositore della prima metà del Quattrocento: è la musica di Jean Hanelle a guidare l’ensemble vocale Graindelavoix – diretto da Björn Schmelzer – alla riscoperta della Cipro del XV secolo, per un concerto arricchito da brani della tradizione cipriota e dalle antifone riferite al patrimonio musicale maronita e greco-bizantino dell’isola. L’appuntamento di domenica 17 giugno, alle 21.30, con i Vespri ciprioti non può che essere nell’orientalissima Basilica di San Vitale; qui, avvolti dalla luce dorata dei mosaici, i Graindelavoix restituiranno ai mottetti di Hanelle tutta la loro raffinatezza melodica, secondo l’idea rinascimentale dimusica colorata.

Alla base del progetto dei Graindelavoix c’è il lavoro che il musicologo Karl Kügle ha condotto sul manoscritto J.II.9 della Biblioteca Universitaria di Torino; Kügle, contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, ha attribuito le 334 composizioni del codice (contenente mottetti liturgici dell’ars subtilior, varie parti di diverse messe, due messe complete in canto gregoriano e varie composizioni francesi) a un unico autore, Jean Hanelle. Da questa raccolta, Björn Schmelzer ha scelto le antifone che iniziano con l’invocazione “O”: si tratta di antifone tropate, ovvero arricchite con testi non originariamente presenti nella versione consolidata nella liturgia, e dunque particolarmente elaborate anche dal punto di vista melodico. Nella loro veste musicale sono mottetti, dunque composizioni polifoniche costruite su un cantus firmus, solitamente un canto gregoriano preesistente, che fa da tenor a cui sono sovrapposti un contratenor, un duplum e un triplum, che cantano testi differenti.

La comprensione sarà agevolata dalla scelta di far ascoltare, prima dei mottetti, le rispettive antifone in canto gregoriano, ricavate dal tenor. “La voce più alta esegue più o meno il testo originale, ma molto tropato, a commento delle aggiunte poetiche ed esegetiche a forma di inno in rima” spiega Björn Schmelzer, “Anche la seconda voce è un testo tropato, una sorta di commento al commento. I due testi sono eseguiti assieme, accompagnati dalle due voci più basse che fanno da sfondo, profondo e costante, alle voci alte”. Il risultato è una sovrapposizione di suoni e di parole, che tuttavia non disturbano l’ascolto: “Fu stranissimo, per me, rendermi conto che i due testi cantati assieme restano facilmente e chiaramente distinguibili durante l’ascolto” osserva ancora il direttore dell’ensemble “Pur fondendosi (e confondendosi), si fanno spazio a vicenda, creando una sorta di terzo significato non svelato, un significato su cui rimuginare… Il mio suggerimento per l’ascoltatore è di leggere entrambi i testi prima, in modo da chiarirne grossomodo il significato, e poi ascoltare”.

I canti liturgici in latino sono intercalati da canti bizantini e maroniti, preparati insieme a Adrian Sîrbu, un cantore bizantino e una delle colonne portanti di Graindelavoix, suggeriti dalla presenza a Cambrai di una falsa icona: “negli anni 1440, un’icona (pseudo-) bizantina dipinta da uno sconosciuto artista italiano del XIV secolo approdò a Cambrai, nella cui cattedrale fu venerata come icona originale della Madonna dipinta da San Luca, esercitando enorme influenza sui pittori fiamminghi. Mi piace l’idea che un compositore di Cambrai lavorasse nella Cipro bizantina e producesse un repertorio che, nel fulgore della sua ‘autenticità’ medio-orientale, era connesso alla Gerusalemme perduta dei Cristiani e alla sua aura di esotismo”.

Info Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto unico non numerato): 20 euro (18 ridotto).
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 9 euro

Alle 10.30 di domenica 17 i Graindelavoix saranno sempre a San Vitale, in questo caso per il secondo appuntamento di In templo Dominiil percorso di musica e fede in cinque liturgie nelle basiliche cittadine. La funzione sarà accompagnata da composizioni di Guillaume Dufay, un punto di riferimento essenziale per la musica del XV secolo, contesto dalle principali corti e cappelle musicali europee. Fra i pueri cantores della cattedrale di Cambrai, dove si era trasferito ancora bambino con la madre, Dufay fu successivamente canonico della stessa cattedrale e a Cambrai concluse la propria lunga ed errante esistenza. Una circostanza che giustifica l’ipotesi che fosse allievo di Jean Hanelle, cui è dedicato il programma del concerto serale. Completano la liturgia il Kyrie della Messa di Tolosa e il Sanctus tratto dalla Missa Ave Maria di Thomas Ashewell, maestro di John Taverner, altro autore di riferimento del rinascimento europeo.

Graindelavoix nasce nei primi anni 2000, fondato dall’antropologo ed etnomusicologo Björn Schmelzer. Il nome, letteralmente “grana della voce” fa riferimento all’interesse per le potenzialità della voce e per i rapporti tra repertori vocali della musica d’arte e tradizionale. L’ensemble inizia ad esibirsi in pubblico subito dopo la propria costituzione, e la Missa Caput di Ockeghem, prima incisione di Graindelavoix, pubblicata da Glossa nel 2006, lo proietta immediatamente sulla scena internazionale. Da allora si esibisce nei più importanti festival di musica antica. Dal 2015, è in residenza presso la Fondation Royaumont, a Parigi, dove organizza concerti e masterclass. Björn Schmelzer si è specializzato nel repertorio vocale e nella pratica performativa, studiando a lungo la vocalità dell’area del Mediterraneo e le diverse tradizioni medievali, la loro sopravvivenza in epoche successive e gli stili ornamentali. Nel 2011, Schmelzer è stato il primo a ricoprire il titolo di “Creative Fellow in Musicology”, nuova collaborazione tra il Festival di Musica Antica di Utrecht e il Centro Studi Umanistici dell’Università di Utrecht. È inoltre attivo come drammaturgo e regista e firma progetti multimediali e interdisciplinari, spesso in collaborazione con Graindelavoix.

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